Conclave del 2013 |
Lunedì 18 Marzo 2013 19:07 | |
Il conclave del 2013 è stato convocato a seguito della rinuncia all'ufficio di romano pontefice di papa Benedetto XVI, avvenuta il 28 febbraio dello stesso anno. Si è svolto nella Cappella Sistina dal 12 al 13 marzo,[2] e, dopo cinque scrutini, è stato eletto papa il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, che ha assunto il nome di Francesco. L'elezione è stata annunciata dal cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran.[3]
Situazione generaleDurante il concistoro ordinario per la canonizzazione dei martiri di Otranto dell'11 febbraio 2013 papa Benedetto XVI, consapevole della gravità dell'atto, ha annunciato ai cardinali presenti di voler liberamente rinunciare al ministero petrino, a partire dal 28 febbraio 2013 alle ore 20, a causa della sua età avanzata e delle forze non più adeguate all'esercizio del ministero.[4][5] Variazioni delle norme in materia di conclaveLa costituzione apostolica Universi Dominici Gregis,[6] emanata nel 1996 da papa Giovanni Paolo II, prevede, per il conclave, due scrutini la mattina e due al pomeriggio. Per l'elezione del pontefice sono necessari i voti di due terzi dei cardinali aventi diritto di voto, come previsto dal motu proprio De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis,[7] pubblicato nel 2007 da papa Benedetto XVI. Nel conclave del 2013, dunque, per l'elezione sono richieste 77 preferenze su 115 elettori. Dopo 34 scrutini infruttuosi la costituzione apostolica del 1996 stabiliva che si tenesse un ballottaggio fra i due cardinali più votati nell'ultimo scrutinio, che perdevano il diritto di voto, e prevedeva che per l'elezione fosse sufficiente solo la metà dei voti più uno. Il motu proprio del 2007, invece, estende la regola dei due terzi dei voti anche per l'eventuale ballottaggio. Al termine delle votazioni gli appunti e le schede vengono bruciati. Se la sessione delle due votazioni mattutine ha esito negativo si ha la fumata nera alle ore 12, mentre se ha esito negativo la sessione delle due votazioni pomeridiane si ha fumata nera alle ore 19. L'esito positivo di uno qualsiasi degli scrutini di una sessione è seguito dalla fumata bianca e dal suono delle campane di San Pietro. Inoltre papa Benedetto XVI, con il motu proprio Normas nonnullas del 25 febbraio 2013,[8] ha ribadito la norma secondo la quale, prima di iniziare il conclave, si debbano attendere per quindici giorni i cardinali assenti, conferendo però al collegio cardinalizio la nuova facoltà di anticipare la data di inizio del conclave se tutti i cardinali elettori sono presenti, come la facoltà di prorogarla fino ad un massimo di venti giorni per attendere gli eventuali assenti. Trascorsi venti giorni dall'inizio della sede vacante, però, tutti i cardinali elettori presenti sono tenuti ad iniziare le votazioni. Nella stessa lettera apostolica è stato stabilito che le persone non facenti parte del corpo dei cardinali elettori (con riferimento al segretario del collegio cardinalizio, al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, agli otto cerimonieri, ai due religiosi addetti alla sagrestia pontificia e ad un ecclesiastico scelto dal cardinale decano o da chi ne fa le veci), qualora venissero a conoscenza degli atti dell'elezione e li rivelassero ad altri, violando il giuramento di segretezza, andrebbero incontro a scomunica latae sententiae, riservata alla sede apostolica. La norma precedente, invece, stabiliva una pena a discrezione del pontefice venturo. Si conferma inoltre l'abolizione delle modalità di elezione del pontefice per acclamazione o ispirazione, e per compromesso, prevedendo unicamente l'elezione per scrutinio. Cardinali elettori presentiSi tratta, al pari con quello del 2005, del conclave più numeroso della storia della Chiesa Cattolica per numero di cardinali elettori (117). Il numero dei non elettori, tuttavia, è stato più alto (nel 2013 sono stati 90, mentre nel 2005 erano 66). Hanno diritto di voto in conclave i cardinali che non abbiano compiuto l'ottantesimo anno di età il giorno precedente l'inizio della sede vacante.[9] Pertanto il cardinale ucraino Ljubomyr Huzar non ha partecipato al conclave; invece vi ha partecipato il cardinale tedesco Walter Kasper che ha compiuto ottant'anni il 5 marzo.
Cardinali elettori per continente: ██ Italia (28)
██ Europa (eccetto Italia) (32) ██ Africa (11) ██ Asia e Oceania (11) ██ America del Centro-Nord (20) ██ America del Sud (13) Segue l'elenco dei paesi con rappresentanti aventi diritto di voto, indicati per numero di elettori:
Cardinali elettori assentiDei 117 cardinali elettori hanno partecipato effettivamente al conclave solo in 115, poiché erano assenti l'arcivescovo emerito di Giacarta Julius Riyadi Darmaatmadja e l'arcivescovo emerito di Saint Andrews ed Edimburgo Keith Michael Patrick O'Brien:[12] il primo non ha partecipato per motivi di salute mentre il secondo «per evitare di attirare l'attenzione dei media» perché accusato di comportamenti inappropriati verso altri religiosi.[13] Preparazione e apertura del conclaveLe prime due congregazioni generali del collegio cardinalizio in preparazione del conclave, convocate il 1º marzo dal decano Angelo Sodano, si sono svolte il successivo 4 marzo alle 09:30 e alle 17:00 nell'Aula del Sinodo, presso l'Aula Paolo VI.[14] La terza congregazione generale si è svolta il 5 marzo alle 09:30.[15] Durante le congregazioni, fra le altre cose, i cardinali hanno prestato il giuramento di segretezza, hanno eletto a sorteggio i tre assistenti del camerlengo e hanno deciso di inviare un messaggio di gratitudine al pontefice emerito.[16] Alle 13:00 del 5 marzo la Cappella Sistina è stata chiusa ai visitatori per poter effettuare i lavori necessari allo svolgimento del conclave.[17] La ditta Gammarelli, sartoria per ecclesiastici attiva dal XVIII secolo, ha preparato per il futuro papa tre abiti talari bianchi di tre diverse misure, la fascia, la mozzetta in velluto rosso bordata di ermellino, lo zucchetto bianco e le scarpe rosse.[18] La quarta congregazione generale si è tenuta il 6 marzo alle 09:30, seguita, alle 17:00 dello stesso giorno, da un momento di preghiera nella basilica di San Pietro.[17] La quinta e la sesta congregazione generale si sono svolte il 7 marzo, rispettivamente alle 09:30 ed alle 17:00.[19] La settima e l'ottava congregazione generale si sono tenute l'8 marzo alle 09:30 e alle 17:00.[20] Durante quest'ultima riunione i cardinali hanno scelto la data di martedì 12 marzo per l'inizio del conclave.[21] La nona congregazione generale si è svolta alle 09:30 del 9 marzo. L'11 marzo, alle 09:30, si è tenuta la decima e ultima congregazione generale.[22] Alle 17:30 dello stesso giorno, nella Cappella Paolina, ha avuto luogo il giuramento degli addetti al conclave (il segretario del collegio cardinalizio Lorenzo Baldisseri, il maestro delle cerimonie Guido Marini, altri cerimonieri, i religiosi addetti alla sacrestia, medici e infermieri, il personale per il servizio mensa, pulizie e servizi tecnici, eccetera).[23] Alle 10:00 del 12 marzo, nella basilica di San Pietro, è stata celebrata la messa pro eligendo Romano Pontifice, che ha dato inizio ai riti del conclave. La liturgia, concelebrata da tutti i cardinali, è stata presieduta dal decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano.[24]
Omelia del Cardinale Angelo Sodano nella Messa Pro Eligendo Romano Pontefice
Alle 16:30 è iniziata la processione dei porporati, che, dalla cappella Paolina, si è recata alla cappella Sistina.[25] Dopo il canto del Veni Creator Spiritus e dopo aver pronunciato il solenne giuramento di fedeltà al segreto del conclave, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini, in abito corale, ha pronunciato la tradizionale formula extra omnes, invitando tutti gli estranei a lasciare la Sistina, le cui porte si sono chiuse alle 17:34.[26] Le votazioniLa prima apparizione del nuovo Papa.
Dopo una breve meditazione tenuta dal cardinale Prospero Grech ha avuto luogo la prima votazione, che non era scontato avvenisse in giornata.[27] Il primo scrutinio ha dato esito negativo, con fumata nera alle 19:41. Il secondo e il terzo scrutinio, la mattina del 13 marzo, hanno dato esito negativo, con fumata nera alle 11:39.[28] Anche il quarto scrutinio ha dato esito negativo, con l'assenza della fumata bianca ed il procedere con il quinto scrutinio. Alle ore 19:06 del 13 marzo 2013 con il quinto scrutinio è stata emessa la fumata bianca. Un'ora dopo, alle 20:12 il cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran ha annunciato l'elezione di Jorge Mario Bergoglio, che ha scelto il nome di Francesco. Alle ore 20:24 la Conferenza Episcopale Italiana, in una nota ufficiale inviata via e-mail dal segretario generale Mariano Crociata ai giornalisti accreditati, commettendo una gaffe esprimeva «i sentimenti dell'intera Chiesa italiana nell'accogliere la notizia dell'elezione del Card. Angelo Scola a Successore di Pietro». Nella nota allegata alla mail, invece, era riportato correttamente il nome del cardinale Bergoglio.[29]
Note
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