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Coolidge John Calvin Junior Stampa
Venerdì 23 Novembre 2012 17:27

30° Presidente degli Stati Uniti d'America

 

 

 

 

 

John Calvin Coolidge Junior (Plymouth, 4 luglio 1872 – Northampton, 5 gennaio 1933) è stato un politico statunitense. È stato il 30º Presidente degli Stati Uniti d'America, in carica dal 1923 al 1929.

Biografia

Originario del Vermont, si laureò al prestigioso Amherst College in Massachusetts e nel 1897 divenne avvocato a Northampton (Mass.), specializzandosi negli accordi extra-giudiziali. Si sposò nel 1905; anche la moglie era originaria del Vermont.

Nel 1898 entrò da repubblicano (dell'ala progressista) nella vita politica locale e successivamente statale, dove fu ripetutamente eletto vice-governatore (una carica allora annuale) nel 1915, 1916 e 1917; al ritiro del governatore fu eletto governatore nel 1918 e 1919.

Nel 1920 la convenzione del Partito Repubblicano (allora eletta in convenzioni statali e non in primarie) si accordò sul senatore dell'Ohio Warren G. Harding come candidato presidente. Per il candidato alla vicepresidenza i capi del partito concordavano sul senatore del Wisconsin Irvine Lenroot, ma Wallace McCamant, un delegato dell'Oregon che aveva letto "Have Faith in Massachusetts" (un famoso discorso elettorale di Coolidge), propose Coolidge, che a sorpresa ottenne la nomination.

Il 2 novembre 1920 Harding e Coolidge vinsero le elezioni conquistando ogni stato eccetto quelli del Sud. Harding lo invitò a partecipare regolarmente alle riunioni del governo, e Coolidge fu il primo vicepresidente a farlo. Alla morte di Harding gli successe il 3 agosto 1923 impegnandosi a continuarne il programma con le stesse persone.

Di conseguenza, nel suo primo messaggio al Congresso, nel dicembre del 1923, chiede l'isolamento in politica estera, maggiori tagli alle tasse e la riduzione degli aiuti al settore agricolo. Tuttavia, la politica di Coolidge si distingue da quella dei più recenti predecessori (incluso Harding) per il suo impegno rivolto a ricostruire la dignità ed il prestigio della Presidenza in un momento di decadenza e sprechi e si dimostra determinato nel preservare l'antica morale e i precetti economici anche nella prosperità fiorente che molti americani stanno conoscendo.

La "first lady" Grace Coolidge.

Presidenza

La popolarità del Presidente cresce rapidamente: viene ricandidato dalla convenzione repubblicana al primo scrutinio (al candidato democratico ne occorreranno 103) con Charles G. Dawes come candidato vicepresidente e nonostante la scissione del repubblicano progressista Robert M. La Follette (che gli farà perdere il Wisconsin), alle elezioni del 1924 ottiene più del 54% dei voti e conquista di nuovo tutti gli stati tranne quelli del Sud (e il Wisconsin). La campagna fu influenzata dalla morte per infezione del figlio di Coolidge.

La politica interna della presidenza Coolidge si riassume nella sua citazione: "The chief business of the American people is business", anche perché all'epoca i provvedimenti sociali cari ai repubblicani progressisti come lui erano considerati competenza degli stati. Sostenuto dal Segretario al Tesoro Andrew Mellon, durante la carica riduce le imposte ma ancor di più le spese federali, per cui il debito pubblico interno cala di due miliardi di dollari in tre anni, e pone il veto per due volte al progetto di legge per l'assistenza all'agricoltura.

In politica estera rimuove l'embargo militare verso il Messico con cui stipula un accordo bilaterale di non aggressione, sostenendo il governo contro i ribelli, conferma la politica di ingerenza anche militare nei piccoli stati centroamericani e caraibici e continua a rifiutare il riconoscimento dell'Unione Sovietica. Considera la vittoria repubblicana del 1920 una sconfessione della politica estera del presidente Woodrow Wilson da parte dell'elettorato, benché egli personalmente non le fosse ostile. Infatti, come alternativa, sostiene l'azione del suo segretario di stato Frank Kellogg che sfocerà nel Patto Kellogg-Briand del 1928, ratificato nel 1929. Il patto impegnava i firmatari (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Giappone) a "rinunciare alla guerra come strumento di politica delle nazioni nelle loro relazioni reciproche". Come tale, benché non abbia impedito la seconda guerra mondiale, costituisce il fondamento del diritto internazionale dopo di essa.

Sebbene incoraggiato dal partito repubblicano a ricandidarsi, non si ripresentò alle elezioni del 1928. Il Partito Repubblicano vinse candidando Herbert Hoover, il suo Segretario al Commercio (di cui Coolidge disse: "For six years that man has given me unsolicited advice — all of it bad" [Da sei anni quell'uomo mi dà consigli non richiesti, e tutti pessimi]). Coolidge si ritirò nella sua Northampton a scrivere le memorie, pubblicate nel 1929. Essendo Hoover condannato alla sconfitta a causa della Grande depressione esplosa nell'ottobre 1929, si parlò di lui come candidato per il 1932 ma Coolidge fece sapere che non avrebbe accettato e sostenne lealmente la campagna di Hoover. Due mesi dopo le elezioni morì d'infarto.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)