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2001: Odissea nello spazio Stampa
Sabato 08 Dicembre 2012 20:48
2001: Odissea nello spazio
2001- Odissea nello spazio.PNG
Bowman dinanzi al monolito, nell'ultima enigmatica sequenza
Titolo originale 2001: A Space Odyssey
Paese di produzione Gran Bretagna, USA
Anno 1968
Durata 141 min
160 min (première cut)
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2,20:1
2,35:1
Genere fantascienza
Regia Stanley Kubrick
Soggetto Arthur Clarke
Sceneggiatura Stanley Kubrick, Arthur Clarke
Produttore Stanley Kubrick
Fotografia John Alcott, Geoffrey Unsworth
Montaggio Ray Lovejoy
Effetti speciali Douglas Trumbull, Stanley Kubrick
Musiche AA. VV.
Tema musicale Also Sprach Zarathustra (Richard Strauss)
Scenografia Ernie Archer, Harry Lange, Tony Master
Trucco Stuart Freeborn
Interpreti e personaggi
  • Keir Dullea: dottor David Bowman
  • Gary Lockwood: dottor Frank Poole
  • William Sylvester: dottor Heywood R. Floyd
  • Daniel Richter: capo degli ominidi ("Guarda-la-Luna"[3] nel romanzo di Clarke)
  • Leonard Rossiter: dottor Andrei Smyslov
  • Margaret Tyzack: Elena
  • Robert Beatty: dottor Ralph Halvorsen
  • Sean Sullivan: dottor Bill Michaels
  • Douglas Rain: voce di HAL 9000
  • Frank Miller: direttore della missione
  • Edwina Carroll: hostess dell'Aries-1B
  • Alan Gifford: padre di Poole
  • Penny Brahms: hostess
  • Ed Bishop (con il nome di Edward Bishop): capitano dello shuttle lunare Aries-1B
  • Ann Gillis: madre di Poole
  • Heather Downham: hostess
  • Andy Wallace: scimmia
Doppiatori italiani
  • Gianni Marzocchi: dottor David Bowman
  • Gianfranco Bellini: voce di HAL 9000
  • Cesare Barbetti: dottor Frank Poole
  • Mario Feliciani: dottor Heywood R. Floyd
  • Benita Martini: Elena
  • Stefano Sibaldi: dottor Bill Michael
  • Corrado Gaipa: padre di Frank Poole
  • Romano Malaspina: annunciatore della BBC-12
  • Pino Colizzi: Sig.Miller
  • Vittoria Febbi: voce computer

2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) è un film di Stanley Kubrick del 1968 ispirato al racconto di Arthur C. Clarke La sentinella. Lo stesso scrittore ha poi a sua volta tratto dalla sceneggiatura un romanzo dal titolo omonimo e con la medesima trama.

Kubrick aveva contattato Clarke perché necessitava di un buon soggetto di fantascienza per un film di genere. In questo modo il romanzo e il film nacquero e crebbero insieme, realizzando una collaborazione tra media differenti assolutamente unica e originale, almeno per l'epoca in cui fu attuata.

Sotto questo e sotto altri aspetti 2001 è rimasto uno dei più celebri film di fantascienza che, grazie alla sceneggiatura, alla recitazione e alla tecnica di ripresa, riproduce con fedeltà l'ambiente spaziale: tutti gli avvenimenti in ambienti senz'aria si svolgono in silenzio o con un valzer di Strauss come puro riempimento del silenzio, l'astronave ha una gravità artificiale per rotazione che è correttamente rappresentata, i movimenti in assenza di gravità sono lenti come dovrebbero essere. Anche la scena in cui un astronauta rientra nell'astronave passando alcuni secondi in un ambiente di vuoto è stata approvata dagli esperti come verosimile, dimostrando che è possibile fare un film di fantascienza rispettando la realtà e senza introdurre elementi artificiosi.

Tale film suscita nello spettatore un forte impatto emotivo; lo stesso Kubrick affermò: «ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio».

Il film cerca di spiegare l'indissolubile legame che unisce l'uomo al tempo e allo spazio, l'intelligenza artificiale, l'utilizzo della scienza.

A questo proposito è di notevole effetto il raccordo tra le due scene iniziali del film, l'utilizzo di un oggetto, un osso, come strumento di offesa e di dominio (e comunque di conquista) da parte di un ominide e le astronavi orbitanti attorno alla Terra. In questa maniera il regista compie un salto logico di millenni conservando la trama narrativa del film, con un'operazione mirabile che trova pochi riscontri nella storia del cinema.

Kubrick rimase per due mesi chiuso nella sua villa nelle campagne inglesi a rivedere e tagliare il suo mastodontico lavoro; questa operazione è considerata il momento più decisivo nella produzione del cinema kubrickiano.

Nel 1991 la pellicola è stata giudicata di rilevante significato estetico, culturale e storico, e selezionata nella lista di film preservati nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Trama

Il logo del film in carattere Gill Sans

La prima parte del film si svolge nell'Africa di quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile; un giorno davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi venendovi a contatto imparano a usare strumenti per cacciare gli animali e a difendere il territorio uccidendo i nemici.

La seconda parte del film si svolge nel 2001 (un anno del lontano futuro rispetto al 1968 in cui fu prodotto il film): il dottor Heywood Floyd è chiamato in missione su una base lunare dove è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd viene accompagnato a visitare lo scavo con il monolito ancora nel buio della notte lunare quindicinale. Mentre gli astronauti posano davanti all'artefatto per delle fotografie, il primo raggio di sole dell'alba lunare lo illumina per la prima volta dopo milioni di anni di oscurità, attivandolo per emettere un forte segnale radio nel cosmo.

Nella terza parte del film un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, sono in volo a bordo dell'astronave Discovery One diretta verso Giove, assistiti da un supercomputer, HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo.

Si scoprirà in seguito che ad HAL è stato chiesto di nascondere il reale obiettivo della missione ai due astronauti svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole. Le conseguenze di quest'ordine, che genera un conflitto interiore nel calcolatore, programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni, iniziano a manifestarsi tragicamente in prossimità dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL avverte un guasto inesistente a un componente per l'orientamento dell'antenna radio in collegamento con la Terra, poi, quando ciò inizia a insospettire gli umani, non trova altra soluzione che tentare di eliminarli, compresi i tre in stato di ibernazione, cui toglie le funzioni vitali facendoli morire.

HAL uccide anche Frank durante un'escursione extraveicolare. David Bowman esce a sua volta per recuperare il corpo del collega, ma gli viene impedito di rientrare nell'astronave; riesce comunque a passare attraverso l'ingresso di emergenza, l'unico ad apertura manuale. Dopo la pericolosissima manovra, riprende il controllo della nave e disabilita le funzioni superiori del calcolatore. Mentre Bowman opera, la mente di HAL 9000 sembra regredire allo stadio infantile, riesumando antichi ricordi e discorsi e cantando la filastrocca che il suo istruttore gli aveva insegnato, la celeberrima Giro giro tondo. Poco prima della totale estinzione del supercomputer, si avvia la riproduzione di un filmato preregistrato nel quale il dottor Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio (oramai composto dal solo Bowman), informandolo riguardo al monolito trovato sulla Luna diciotto mesi prima della partenza del Discovery One, quale prima prova dell'esistenza di un'intelligenza extraterrestre. Il segnale radio emesso in direzione di Giove ha spinto a modificare la missione, da scientifica a quella di indagine di fenomeni extraterrestri.

Nell'ultima parte, intitolata "Jupiter and Beyond the Infinite" (in italiano "Giove e oltre l'infinito"), Bowman arriva in orbita intorno al pianeta gigante avvistando un monolito nero, gigantesco, al quale prova ad avvicinarsi con una capsula. Una panoramica del sistema gioviano con i satelliti allineati ed il monolito pare inghiottire l'esploratore. Una scia luminosa multicolore cancella lo spazio conosciuto. Bowman e la capsula sono accelerati a velocità sconosciute. Scorci di stelle, nebulose, oggetti geometrici e inquietanti panorami alieni si alternano fino a materializzarsi in una stanza chiusa, arredata in stile Impero.

Sconvolto dal viaggio, l'uomo esce dalla capsula e mette piede nella stanza (adiacente alla quale vi è una sala da bagno), dove trova un letto matrimoniale e del cibo. Bowman, potendo soddisfare i suoi bisogni primari, sopravvive nella sua nuova dimora, in solitudine e in totale tranquillità. Non decifrabile da un'intelligenza umana è il ruolo dello spazio e del tempo. Bowman vede se stesso invecchiare e seguire poi i diversi stadi della propria vita. Allo stato massimo della sua vecchiaia, Bowman vede se stesso con davanti a sé il monolito per poi rinascere in forma di feto cosmico, il "Bambino-delle-stelle" ("Star-Child" in lingua originale), che in un istante si riporta nello spazio terrestre scrutando dal cielo la nostra Terra, cogitabondo. Si intuisce che l'astronauta David Bowman ha subito una accelerazione evolutiva diventando un essere superiore estremamente evoluto. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss Così parlò Zarathustra; il brano musicale aveva già sottolineato le prime immagini del film che, con questo richiamo musicale, si chiude in modo circolare.

Produzione

Regia

Le inquadrature all'inizio del film non sono altro che diapositive ad alta risoluzione proiettate con il sistema rivoluzionario (per l'epoca) del "front projection", inventato dallo scrittore di fantascienza Murray Leinster. Questa tecnica innovativa, dopo essere stata brevettata il 20 dicembre 1955 da Leinster, venne impiegata per la prima volta proprio in 2001: Odissea nello spazio.

Alla fine della prima scena del film in cui Guarda-la-Luna lancia un osso in aria, è presente una svista: l'ominide tiene in mano un femore, ma a roteare in aria è invece una tibia. In realtà l'errore non fu di Kubrick ma di un operatore al quale il regista, al termine di una giornata di riprese, aveva chiesto di riprendere un osso lanciato in aria nel cortile dei teatri di posa. Non prevista dal copione, quest'inquadratura farà parte di quel brillante match cut, divenuto uno delle scene più note del film, che collega due epoche estremamente distanti.

Gli ominidi nella parte iniziale del film sono dei mimi e dei ballerini, accompagnati da vere scimmie nel ruolo dei cuccioli. La specie in questione doveva essere glabra e priva di indumenti, impensabile per la moralità dell'epoca, così si è optato per una anteriore totalmente irsuta. Gli animali cacciati sono dei tapiri, specie sudamericana assente nel Pleistocene, scelti in alternativa ai selvaggi e aggressivi facoceri riportati nel romanzo.

I satelliti, le colonie orbitanti, la nave spaziale e la grande stazione spaziale ruotante che appaiono all'inizio della seconda parte del film, sono riproduzioni di progetti della NASA mai realizzati. L'elaborazione dei vari modelli di astronavi è stata affidata a ingegneri aerospaziali e non ad artisti.


Sceneggiatura

Secondo il soggetto originale l'astronave Discovery, dopo aver superato Giove, doveva concludere il suo viaggio nel sistema di Saturno, con preferenza del satellite Giapeto, già noto per la variazione sensibile dell'albedo all'osservazione telescopica. La complessità della riproduzione degli anelli di Saturno, i forti ritardi nella realizzazione del film e le pressioni dei produttori per concluderlo spinsero Kubrick ad anticipare la conclusione del viaggio nelle vicinanze di Giove.

Le scene scartate sono utilizzate nella pellicola Silent Running, nota in Italia come 2002: la seconda odissea, impropriamente commerciata come il sequel di "2001".

Secondo A.C. Clarke il monolito nero aveva dimensioni proporzionali a 1-4-9: i quadrati dei primi tre numeri naturali (zero escluso). Il "Bambino delle Stelle" intravede naturalmente i successivi rapporti dimensionali.


Accoglienza

Critica

Il film racconta una favola apocalittica sul destino dell'umanità e dello sviluppo della tecnologia, raccontato come se fosse un documentario in quello che è stato considerato come una svolta del genere della fantascienza Il protagonista indiscusso della storia è un computer che sembra al servizio degli esseri umani, mentre sono loro a essere a sua disposizione, il monolite nero rappresenta una forza divina o cosmica, che nel corso della storia non impazzisce ma va in crisi di fronte alla doppiezza dell'animo umano.

Inclassificabile, una «scommessa folle» ma vinta del regista un'avventura spaziale che «diventa scoperta di se stessi»

« Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio. »
(Stanley Kubrick, regista, sceneggiatore e produttore del film)

« Negli anni '50 la scienza ha prevalso sulla fantasia e il romanzesco è stato più o meno abbandonato, man mano che i viaggi nello spazio e la tecnica venivano in primo piano. In questo filone, il capolavoro è 2001: Odissea nello spazio, uno dei miei film preferiti, in cui tutto è scientificamente esatto e immaginato partendo dal possibile. È veramente l'apice della fantascienza »
(George Lucas, regista di Guerre stellari)

 

Il film venne presentato il 6 aprile 1968.

Incassi

Il film ha incassato 56.715.371 dollari


Il tema dell'intelligenza artificiale

« A me piace lavorare con la gente. Ho rapporti diretti ed interessanti con il dottor Poole e con il dottor Bowman. Le mie responsabilità coprono tutte le operazioni dell'astronave, quindi sono perennemente occupato. Utilizzo le mie capacità nel modo più completo; il che, io credo, è il massimo che qualsiasi entità cosciente possa mai sperare di fare. »
(Il computer HAL 9000)

Uno dei temi fantascientifici di 2001 che maggiormente colpirono pubblico e critica è quello del supercomputer HAL 9000 e della sua ribellione.

Nel film HAL appare dotato di una vera intelligenza artificiale: ha un occhio che gli permette di vedere e addirittura di leggere le parole sulle labbra degli uomini, parla con una voce del tutto naturale, e sembra in grado di provare sentimenti umani. Naturalmente sa giocare benissimo a scacchi e sconfiggere gli esseri umani in questo gioco. E sa anche uccidere quando si rende conto della possibilità di essere "disattivato".

Su questo tema Clarke e Kubrick erano stati troppo avveniristi. Il 2001 è passato e i computer di oggi sono ancora ben lontani dal traguardo dell'intelligenza artificiale; unica previsione realizzatasi alla lettera è quella che i computer sono oggi capaci di vincere gli uomini nel gioco degli scacchi, cosa che avviene ormai da diversi anni. Tuttavia, se si intende la "supremazia" del computer come una oscura prevalenza della tecnologia ovunque diffusa (imprevedibile nelle sue conseguenze e nei suoi condizionamenti sulla cultura umana), è indubitabile l'attualità della visione del regista. Su ciò Kubrick avrebbe degli illustri e molto dibattuti antesignani: il filosofo Martin Heidegger, con la sua "questione della tecnica", e il sociologo Günther Anders, con la sua definizione di "uomo antiquato" (ovvero: l'uomo che, dopo la bomba atomica, produce tecnologia ben oltre le sue capacità di valutarne appieno le conseguenze; per millenni abbiamo immaginato più di quanto non potessimo realizzare, mentre oggi realizziamo più di quanto non siamo poi in grado di controllare, nemmeno con l'immaginazione). Andando ancora a ritroso,lo possiamo trovare negli antichi testi sacri ebrei, si parla di un gigante costruito per la difesa del popolo ebraico, chiamato Golem, fatto di argilla, incapace di sentimenti, ma che poi sfugge al controllo del suo creatore,distruggendo ogni cosa sul suo cammino, e guarda caso proprio quando gli viene scritto "morte" sulla testa,per renderlo inoperativo.

Va ricordato che Kubrick voleva realizzare un altro film sull'intelligenza artificiale, ma la morte lo colse prima di aver completato questo progetto. Il film fu invece realizzato con il titolo di A.I. - Intelligenza artificiale da Steven Spielberg che sostiene di aver seguito in buona parte le indicazioni di Kubrick. Del resto, molte delle sequenze iniziali – come la lenta carrellata – del film di Spielberg sono tipicamente "alla Kubrick".


Colonna sonora

Musica nella versione definitiva

La colonna sonora, rimasta una delle più famose nella storia del cinema, è composta da celebri brani di musica classica di autori classici e contemporanei, tra cui:

  • Johann Strauss jr:
    "Sul bel Danubio blu" ("An der schönen, blauen Donau")
  • Richard Strauss:
    "Così parlò Zarathustra" ("Also sprach Zarathustra")
  • György Ligeti:
    "Atmosfere" ("Atmospheres"),
    "Luce eterna" ("Lux Aeterna")
    "Avventure" ("Adventures")
    Kyrie dal "Requiem"
  • Aram Kachaturian:
    "Gayane", suite dal balletto

Il tema principale, "Così parlò Zarathustra", sottolinea i punti di svolta della storia, come il momento in cui Guarda-la-Luna inizia a mettere a frutto gli insegnamenti del Monolito, impugnando un osso e comprendendo di avere tra le mani un'arma per procurarsi da mangiare e per sopraffare i nemici, oppure quando David Bowman, sempre per mezzo del Monolito, si trasfigura in un essere nuovo, il Bambino delle Stelle. La scelta di questo brano probabilmente non è casuale, in quanto il poema sinfonico di Richard Strauss è ispirato all'omonima opera di Friedrich Nietzsche, nella quale si narra la discesa del profeta Zoroastro tra gli uomini per insegnare loro a divenire esseri liberi dai propri limiti (il concetto nietzschano di Superuomo). È quindi probabile che Kubrick e Clarke abbiano voluto evocare un'analogia tra Zoroastro e il monolito, e tra il Superuomo e il Bambino delle Stelle.

Ligeti fu entusiasta dell'impiego delle sue opere, come il Requiem e l'alieno Atmospheres, ma altrettanto duro verso il regista.

« Meraviglioso è il modo in cui la mia musica è utilizzata nel film, lo è meno che nessuno mi abbia mai consultato e che [io] non sia stato pagato. Ammiro l'arte di Kubrick ma non il suo egoismo e il suo disprezzo per la gente.[18] »

Partitura respinta di Alex North

La colonna sonora avrebbe dovuto essere, in origine, completamente diversa. Per realizzare le musiche, la casa di produzione aveva preteso che fosse scritturato lo stimato compositore avanguardistico Alex North, con cui Kubrick aveva già lavorato per il suo precedente film, Spartacus. Fin dai primi contatti con il musicista, Kubrick aveva però lasciato intendere di voler impiegare (anche) brani di musica classica. In particolare aveva insistito per mantenere, nell'inizio della pellicola, il noto brano di Strauss, che aveva scelto come brano provvisorio, ma del quale si era definitivamente innamorato. Il compositore North provò, tuttavia, a proporre al regista un brano di produzione propria, scritto in modo da mantenere un'atmosfera musicale analoga a quella del brano di Strauss. North, inoltre, compose musica anche per alcune scene successive, ma sempre collocate nella prima parte del film: in particolare, scrisse brani relativi al volo della stazione orbitale e al viaggio verso la Luna dello Shuttle del Dr. Floyd. In seguito, durante le fasi successive della lavorazione del film, North ebbe solo contatti sporadici con Kubrick. Dopo un po' di tempo a North venne chiesto di sospendere la produzione di ulteriori nuovi brani, per la seconda metà della pellicola. In seguito gli fu detto che la seconda parte del film sarebbe stata realizzata senza usare alcun commento musicale. Fu solo durante la proiezione della prima del film a Londra che il musicista, invitato a presenziare e convinto di essere parte dello staff produttivo, scoprì invece che tutto il materiale da lui composto e registrato, era stato infine scartato da Kubrick, che aveva seguito il suo proposito iniziale e aveva quindi utilizzato, oltre a quello di Strauss, anche altri brani di musica sinfonica già esistenti.

La partitura originale scritta da North, per quanto incompleta, è rimasta per molti anni un lavoro leggendario e molto chiacchierato nell'ambiente dei critici e degli estimatori di musica per cinema. Finalmente, all'inizio degli anni '90, dietro interessamento del compositore Jerry Goldsmith, allievo e amico personale di North, l'opera è stata recuperata dall'oblio e reincisa (purtroppo dopo la morte dell'autore), a cura dell'etichetta specializzata americana Varèse Sarabande, sotto la direzione musicale dello stesso Goldsmith.[19]

Nella seconda metà degli anni 2000 è stata pubblicata su cd anche una seconda edizione della composizione inedita: in questo caso l'editrice Intrada ha prodotto, a tiratura limitata, i brani di North nella loro versione originale, così come erano stati registrati a Londra nel 1968, in ottimo stato di preservazione.

Nel 1981 un fenomeno analogo si è ripetuto per la produzione del film di Kubrick Shining. Il compositore inizialmente contattato, John Williams, venne fermato subito e quindi non iniziò nemmeno a scrivere la partitura. Kubrick, nella versione finale del film, volle utilizzare solo pochi brani originali elettronici (scritti da Wendy Carlos), e impiegò per il resto una vasta scelta di musica sinfonica contemporanea.

Il computer HAL 9000

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce HAL 9000.

  • Il mistero del malfunzionamento di HAL viene svelato nel film 2010 - L'anno del contatto (1984). Nel frattempo il tema ha dato adito a numerose possibili interpretazioni, tra queste la consapevolezza di HAL di aver commesso un errore (nel prevedere un guasto all'antenna) in conflitto con la propria vantata "incapacità di errore".
  • Secondo taluni l'acronimo "HAL" (in inglese, diminutivo del nome Henry) deriva dal marchio "IBM" prendendo le lettere precedenti (nell'ordine alfabetico) di quest'ultimo: I → H, B → A, M → L. Arthur C. Clarke, l'autore del romanzo da cui è stato tratto il film, ha seccamente smentito anni dopo, ribadendo quanto spiegato nel libro ossia l'abbreviazione di Heuristically ALgoritmic (programmed computer).
  • La voce italiana di HAL dal caratteristico timbro è dell'attore palermitano Gianfranco Bellini, il quale la presterà negli anni ottanta negli spot televisivi di un personal computer e di un olio per auto (uno dei primi realizzati in grafica computer 3D), nonché nel trailer del film fantastico Johnny Mnemonic. Nonostante il timbro di voce usato da Bellini sia differente dall'originale, Kubrick ha più volte dichiarato di considerare il doppiaggio italiano di HAL 9000 in assoluto il migliore, inviando anche una lettera di congratulazioni all'attore italiano.


Influenza culturale

  • Il contatto tra gli ominidi e il monolito extraterrestre richiama la Teoria degli antichi astronauti.
  • La scena delle scimmie e del monolito è stata ripresa in innumerevoli opere, spesso a scopo parodistico, per citare esempi: La pazza storia del mondo (1981) di Mel Brooks, dove le scimmie traggono piacere dal toccare una determinata parte del proprio corpo, e in Slok (1972), opera prima del regista comico John Landis, dove un antropoide (interpretato sotto una maschera dallo stesso regista) terrorizza la provincia americana. Segue un balletto che fa il verso al film di Kubrick, sulle note di Also sprach e con un lancio finale di banane. Anche nel film di Tim Burton La fabbrica di cioccolato, tratto dal romanzo omonimo di Roald Dahl, è presente il famoso Così parlò Zarathustra in una scena ambientata nella stanza detta del "Telecioccolato" la cui particolarità è la presenza di un macchinario che teletrasporta barrette di cioccolato all'interno di un televisore. Al momento del teletrasporto effettuato la barretta è in piedi (chiarissimo riferimento al monolite di 2001: Odissea nello spazio) e in TV viene trasmesso un documentario sulle scimmie (un altro riferimento al capolavoro di Kubrick, ovvero la scena iniziale del film). Nel film Zoolander (2001) i protagonisti Ben Stiller e Owen Wilson tentano di estrarre alcuni file da un computer MAC comportandosi come le scimmie della scena iniziale. Nell'episodio de I Simpson della terza stagione Il pony di Lisa, Homer fa un sogno in cui è una delle scimmie, che si mette a dormire appoggiato al monolito, però poi, mentre le altre scimmie scoprono il modo di usare gli utensili, Homer invece soltanto l'ozio.
  • Il tema del malfunzionamento del computer HAL venne ripreso nel film Dark Star, in un episodio della serie Futurama e nella serie La donna bionica, dove la cyborg protagonista sfida un'analoga macchina ribelle di nome Alex 7000. La vicenda della pazzia di HAL 9000 è stata ironicamente usata anche per una puntata della serie televisiva I Simpson, mescolata con quanto narrato da Dean R. Koontz in Generazione Proteus. Infatti, nello "special di Halloween XII" della nota serie, la casa della famiglia Simpson viene trasformata in un robot dalle sembianze molto simili a HAL 9000, con la voce di Pierce Brosnan che, come accade nel film, impazzisce. Il robot in entrambi i casi viene distrutto attraverso la cancellazione della memoria. Ci sono altre citazioni del film (più o meno esplicite) in molte altre puntate della serie. In un episodio dei Simpson (il 15º della 5ª stagione) dal titolo Homer nello spazio profondo, la scena in cui Homer apre maldestramente un sacchetto di patatine in assenza di gravità è accompagnata da una delle più celebri colonne sonore utilizzate nella pellicola di Kubrick. Un'altra citazione appare nella puntata in cui Homer Simpson si siede su una poltrona massaggiante di un negozio; dopo aver intimato al commerciante di portare l'effetto della poltrona alla massima potenza, Homer cade in trance e rivive il viaggio nel tunnel spazio-temporale presente nel film parodiato, quando David arriva con l'astronave nei pressi di Giove. Anche nell'intero 5º episodio della serie d'animazione giapponese Patlabor, dal titolo Labor X-10 fuori controllo vi è un riferimento, a partire dal nome del modello del Labor che la 2ª sezione veicoli speciali viene incaricata di fermare, Hal X-10.

Nella musica

  • Sulla copertina del celebre album degli Who Who's Next, del 1971, i quattro membri del gruppo rock britannico hanno appena terminato di urinare su di un parallelepipedo di cemento, situato in cima a una collina di detriti, che ricorda molto il monolito di 2001: Odissea nello Spazio. Lo stesso chitarrista e compositore del gruppo, Pete Townshend, confesserà poi che in effetti si trattava di un ironico, ancorché sincero e affettuoso, omaggio al film di Kubrick di cui Townshend stesso si dichiara grande ammiratore. Inizialmente, il gruppo aveva visto dalla strada questo monolito di cemento mentre tornava in macchina da un concerto, proprio mentre Townshend e Moon (il batterista) stavano discutendo di 2001, e a Townshend era venuta l'idea di far fotografare i 4 membri del gruppo come le scimmie della famosa scena iniziale del film. Dopo alcuni scatti, Townshend e il fotografo Ethan A. Russell (lo stesso della copertina di Let It Be dei Beatles) decisero che sarebbe stato più originale mimare il gesto di riallacciarsi i pantaloni dopo aver fatto pipì.
  • Il beatle John Lennon si proclamava fan entusiasta della pellicola, al punto da visionarla almeno una volta la settimana nella sua sala privata.
  • Il cantante Lenny Kravitz in un suo video, riprende palesemente alcune scene del film introducendo se stesso come protagonista.
  • Nel videoclip di Land of Confusion dei Genesis del 1986 si vede uno scimmione prelevare un osso che Ronald Reagan stava rosicchiando e lo getta in alto.
  • La copertina del singolo The Universal dei Blur è un esplicito omaggio alla locandina del film di Kubrick.
  • La colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio è stata usata come introduzione dei concerti nell'ultimo tour dei Dream Theater Chaos in motion 2007-2008, suonata dai cinque musicisti.
  • Nell'album Paté d'animo del 1991 del comico Claudio Bisio è inserita la traccia Alfonso 2000, nel testo della quale un improbabile flipper "intelligente" interagisce con il giocatore insultandolo pesantemente a ogni errore di gioco, fino all'epilogo inevitabile nel quale il giocatore si vendica sabotando il flipper stesso: chiara l'allusione al computer HAL 9000 e alla vicenda del film.
  • Un video di David Bowie mostra delle donne con l'uniforme e la cuffia delle hostess di 2001, le quali sedute su delle sdraio scrutano la partenza di un razzo attraverso dei cannocchiali, come nella scena iniziale della commedia di spionaggio A noi piace Flint.
  • La voce di HAL 9000 "stop, Dave, I'm afraid…" è stata utilizzata da Roger Waters (lo storico bassista dei Pink Floyd) nell'introduzione della canzone Perfect Sense che fa parte dell'album In the Flesh - Live pubblicato nel 2000.

 

Nel cinema

  • La commedia demenziale Slok (1973), opera prima di John Landis, vede una sequenza dove lo scimmione protagonista gioca con delle banane lanciandole, sulle note di Also sprach Zarathustra.
  • Il film di fantascienza giapponese Guerra spaziale (1976) e l'americano di Brian De Palma Mission to Mars (2000) mostrano delle tute da astronauti simili a quelle di 2001.
  • L'abbigliamento civile, di tonalità di nero e grigio, viene ripreso nella scena iniziale del film di Steven Spielberg A.I., del quale soggetto e sceneggiatura furono scritti da Kubrick.
  • Nel film Goodbye Lenin Denis mostra al protagonista, Alex, un cortometraggio matrimoniale che ha realizzato, in cui, in una parte con in sottofondo l'inizio del frammento principale di Sul bel Danubio blu, vi è un bouquet lanciato in aria seguito da una torta nuziale, che rappresentano rispettivamente l'osso e l'astronave. Il suddetto brano viene poi continuato fino al punto in cui la madre di Alex si risveglia dal coma; in un'altra scena, sul tetto, in cui Lara suggerisce ad Alex di trovare un modo per sfogarsi, quest'ultimo urla imitando una scimmia riprendono palesemente le scimmie all'inizio del film.
  • Nel film drammatico/erotico francese Irréversible, nella stanza dove abita il personaggio interpretato da Vincent Cassel c'è un poster del film.
  • Nel film Fascisti su Marte si fa ironicamente uso di un monolito nero che trasmette inni fascisti.
  • Nel film d'animazione WALL•E della Disney-Pixar c'è un voluto omaggio ad HAL nelle sembianze del computer di bordo AUTO (anch'esso con occhio rosso fisso) e nel tentativo di dominare sulla volontà umana. In più viene utilizzato il celebre brano del film di Kubrick Also sprach Zarathustra nella scena della resa dei conti tra il capitano e il computer.

Nei videogiochi

  • Nel videogioco Metal Gear Solid i nomi dei personaggi Hal, David e Frank, rispettivamente Hal Emmerich, Solid Snake e Frank Jaeger (alias Gray Fox) sono ispirati al film.
  • Nel gioco per PC Shadow Warrior edito da 3D Realms compare un computer chiamato HAL900 con chiaro riferimento al film.
  • Nel videogioco per computer Spore molti aspetti vengono ripresi dal film, come la presenza di un monolito o la scena dove le creature imparano l'uso del fuoco, ripresa dalla scena in cui le scimmie imparano a brandire le ossa come armi.
  • Il videogame per PlayStation Final Fantasy VIII riprende la scena dell'atterraggio sulla stazione orbitante con tanto di sottofondo di musica classica e stazione ruotante. Inoltre, appare evidentemente evocativa, la sequenza del recupero del personaggio Rinoa, persa nello spazio e avvicinata secondo la stessa modalità con cui David recupera Frank.
  • Nel videogioco Zak McKracken and the Alien Mindbenders viene spesso citato il monolito nero, e quando i personaggi del videogame giungono sul pianeta Marte lo trovano.
  • Nel videogioco SimEarth, tra gli strumenti è presente il monolito, che permette di accelerare l'evoluzione (da unicellulare a pluricellulare, da animale a creatura senziente, da creatura senziente a civilizzata, fino ad avviare una migrazione interstellare)
  • La scenografia del monolito sulla luna viene ripresa fedelmente in un livello del gioco Duke Nukem 3D edito da 3D Realms. Il monolito in questo caso ha la funzione di portale per un'altra area del livello.
  • Il computer GLaDOS, principale e unico antagonista del videogioco Portal, è stato ispirato ad HAL 9000.

Televisione

  • Nella sigla iniziale e finale della trasmissione la Superstoria in onda su RaiTre, si vede un enorme monolito nero, chiaro riferimento al film.
  • La puntata di Camera Café intitolata 2008: Odissea nell'ufficio è una vera e propria parodia del film, alla fine dell'episodio si può anche notare il famoso monolito che in realtà è solo la nuova macchinetta del caffè.
  • Nella sigla della rubrica di Rai Storia Dixit si sente la colonna sonora del film e compare un monolito nero.

Nei fumetti

  • Nel fumetto Jeff Hawke, nell'intermezzo in coda all'episodio Catastrofe (1968), si vedono i due demoni narratori cavalcare il Monolito in orbita attorno a Giove.
  • Nel fumetto di Rat-Man la storia La Sentinella, apparsa per la prima volta sul numero 22, è una parodia del film, mentre nella serie animata di Rat-Man compare la pubblicità di un cellulare chiamato ironicamente "Monolith".
  • Nell'albo di Zagor Yeti!, uscito nel 1988, a pagina 80 compare un monolito come quello di 2001.
  • L'albo numero 2 della testata a fumetti Nathan Never uscito nel luglio 1991 si intitola Il monolito nero ed ha un collegamento al tema iniziale del film
  • Nel fumetto Lupo Alberto, il tema del malfunzionamento di Hal viene ripreso in chiave umoristica nell'episodio Amore di Silicio n. 240 del 2005, in cui un analogo computer di bordo, HALVIN 900, si innamora del capitano di bordo e tenta di eliminare ogni possibile spasimante.
  • Nel numero 2645 di Topolino dell'8 agosto 2006, appare la prima storia del ciclo I Bis-Bis di Pippo. Il primo e il dodicesimo episodio (l'ultimo) di questo ciclo ruotano attorno alla scoperta di un monolito nero del tutto simile a quello del film.
  • Il numero 9 di Dylan Dog (Alfa e Omega) è un chiaro omaggio al film di Kubrick

Spot pubblicitari

Uno spot pubblicitario italiano del 2008 di una marca di pollo arrosto vede una massaia accorrere attraverso un corridoio di astronave simile a quello del Discovery.

Altro

Il comico statunitense Bill Hicks riprende la scena iniziale sostituendo l'osso con un fungo allucinogeno in uno dei suoi monologhi.

Riconoscimenti

  • 1969 - Premio Oscar
    • Migliori effetti speciali a Stanley Kubrick
    • Nomination Migliore regia a Stanley Kubrick
    • Nomination Migliore sceneggiatura originale a Stanley Kubrick e Arthur C. Clarke
    • Nomination Migliore scenografia a Anthony Masters, Henry Lange e Ernest Archer
  • 1968 - Premio BAFTA
    • Migliore fotografia a Geoffrey Unsworth
    • Migliore scenografia a Anthony Masters, Henry Lange e Ernest Archer
    • Miglior colonna sonora a Wynston Rider
    • Nomination Miglior film a Stanley Kubrick
    • Nomination Un Award a Stanley Kubrick
  • 1969 - Kansas City Film Critics Circle Award
    • Miglior film
    • Migliore regia a Stanley Kubrick
  • 1969 - David di Donatello
    • Miglior produttore straniero a Stanley Kubrick
  • 1969 - National Board of Review Award
    • Migliori dieci film
  • 1969 - Cinema Writers Circle Award
    • Miglior film straniero
  • 1969 - Directors Guild of America
    • Nomination DGA Award a Stanley Kubrick
  • 1969 - Premio Hugo
    • Miglior rappresentazione drammatica
  • 1968 - Laurel Award
    • Road Show

Citazioni e riferimenti

Citazioni di altre opere

Le sequenze di Saturno sono state utilizzate nel film 2002: la seconda odissea (Silent running – 1972), diretto da Douglas Trumbull, supervisore agli effetti speciali del film di Kubrick. Il film non è un seguito di 2001, come invece potrebbe sembrare dal titolo italiano, che fu infatti inventato in Italia come richiamo esclusivamente commerciale al film di Kubrick.


Visione di futuro nel film

  • Secondo il parere attuale di numerosi autori, le previsioni della pellicola sarebbero state attendibili qualora fosse rimasto costante lo sforzo di Stati Uniti e Unione Sovietica nella corsa allo spazio degli anni Sessanta.

  • Il padre dell'astronautica Von Braun prevedeva un atterraggio umano su Marte alla metà degli anni ottanta. Nel romanzo il personaggio di Floyd è reduce da una missione sul Pianeta Rosso.

  • Kubrick anticipa l'utilizzo di monitor a schermo piatto con formato quadrato 1:1. Nel romanzo, la camera da letto della suite aliena dispone di uno schermo simile disposto sul soffitto e comandato da una tastiera a sensori ma provvista di cavo.

  • Clarke descrive molto bene una schermata monitor che riporta la pagina di un quotidiano costantemente aggiornata e dotata di ipertesto consultabile per mezzo di touchscreen.
Ultimo aggiornamento Sabato 08 Dicembre 2012 21:15
 

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Supplemento Enciclopedico del MONITORE NAPOLETANO
Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)