Itavia |
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Martedì 29 Gennaio 2013 15:43 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Aerolinee Itavia s.p.a. era una compagnia aerea italiana che ha operato tra il 1958 ed il 1980, divenuta tristemente famosa per la strage di Ustica.
Storia
Venne fondata nel 1958 con il nome di Società di Navigazione Aerea Itavia, con base operativa presso l'aeroporto di Roma-Urbe. La proprietà era della famiglia Davanzali di Ancona. L'attività regolare iniziò nel 1959 con un singolo de Havilland DH.104 Dove che fu sostituito da sei de Havilland DH.114 Heron nel corso dell'anno successivo, le cui matricole erano I-AOBI, I-AOGO, I-AOLO, I-AOMU, I-AOVI e I-AOZM.
Il primo degli incidenti aerei che segnano la storia della compagnia avvenne il 14 ottobre 1960, allorché uno degli Heron si schiantò sull'isola d'Elba. Questo episodio provocò l'interruzione dei collegamenti che ripresero solamente nel 1962, con il nuovo nome di Aerolinee Itavia e una piccola flotta di Douglas DC-3. Inoltre, la base operativa della compagnia fu trasferita presso l'aeroporto di Roma-Ciampino.
I DC-3 furono rapidamente sostituiti dai più moderni turboelica inglesi Handley Page Dart Herald. Il passaggio all'era dei jet avvenne nell'estate del 1969, quando l'Itavia ricevette in consegna alcuni Fokker F28 nuovi che vennero inseriti sulle rotte per Bologna, Torino e Ginevra. Nel 1971 arrivarono i primi Douglas DC-9 e, grazie al progressivo ritiro degli Herald, verso la metà degli anni settanta l'Itavia poté contare su una flotta interamente composta di aviogetti. Nel 1972, come sede legale venne scelta Catanzaro (gli uffici erano in via Settembrini 8) per poter rientrare nel circuito degli sgravi fiscali e delle agevolazioni previste dall'istituto Cassa per il Mezzogiorno a favore delle aziende operanti nel Meridione. Come sede amministrativa e direzione generale venne scelta Roma (gli uffici erano in via Sicilia 43).
Nonostante la sua posizione di scomodo concorrente di Alitalia, Itavia ottenne una buona quota del mercato delle rotte nazionali. Questa attività era implementata durante l'alta stagione da alcune rotte europee e una consistente attività charter.
L'attività della compagnia proseguì senza note di rilievo sino a venerdì 27 giugno 1980, quando un DC-9 di proprietà Itavia, immatricolato I-TIGI, del volo IH 870 precipitò (esplose) inspiegabilmente al largo di Ustica.
Dopo la sciagura, la compagnia Itavia venne travolta dallo scandalo e accusata di scarsa manutenzione e di mancato rispetto delle regole di sicurezza, complice l'ipotesi di cedimento strutturale dell'aeromobile quale causa della strage.
Successivamente la sentenza-ordinanza Priore del 31 agosto 1999, ipotizzò che l'aereo fosse precipitato per cause esterne e che l'ipotesi del cedimento strutturale era da escludere.
I voli regolari vennero sospesi nel dicembre 1980 e nel gennaio 1981 il Ministero dei Trasporti (all'epoca Rino Formica) revocò la licenza alla compagnia. L'ex proprietario Aldo Davanzali è morto nel 2005.
Nel gennaio 2013 la Cassazione in sede civile nella prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento conferma che la strage di Ustica avvenne a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc 9 Itavia, e quindi condanna lo Stato Italiano a risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. E' la prima verità processuale dopo il nulla di fatto dei procedimenti penali.
Flotta
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La flotta di aerei utilizzati nel corso dell'operatività dell'Itavia:
Concessioni
Aisensi dell'articolo 776 del codice della navigazione, venne concesso negli anni alla società Aerolinee Itavia S.p.A. l'esercizio di diversi servizi di trasporto aereo di linea con i seguenti provvedimenti:[1]
Infine con decreto del Presidente della Repubblica del 24 maggio 1979 venivano concesse all'Itavia S.p.A. 53 rotte di servizio. La sospensione e la revoca della concessione, per motivi di pubblico interesse, sono previste dall'articolo 785 del codice della navigazione.[1]
Inoltre, il precedente articolo 784 preve dei casi di decadenza con riferimento anche all'atto di concessione. Nel caso dell'Itavia, il provvedimento ministeriale fu originato da una formale dichiarazione della società presieduta da Aldo Davanzali che non era in grado di esercitare le linee già autorizzate ed attivate.[1]
Incidenti
Sono quattro gli incidenti con vittime che videro coinvolti velivoli della compagnia Itavia:
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni e fonti
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Ultimo aggiornamento Martedì 29 Gennaio 2013 15:51 |