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Supplemento Enciclopedico
del MONITORE NAPOLETANO

Fondato nel 2012
Direttore Giovanni Di Cecca

Itavia Stampa
Martedì 29 Gennaio 2013 15:43
Aerolinee Itavia S.p.A.
Itavia logo.svg

Fine operazioni di volo 10 dicembre 1980
Descrizione
Hub Roma Ciampino
Destinazioni Ancona, Bologna, Cagliari, Catania, Crotone, Lamezia Terme, Milano Linate, Milano Orio al Serio, Palermo, Pescara, Pisa, Torino, Treviso.
Controllate
  • Itavia Cargo S.r.l.
  • Sadar Incop S.p.A.
  • Sinim S.r.l.
  • Costa Tiziana S.p.A.
  • Viaggi nel Sole S.r.l.
  • Thalassa South S.r.l.
Azienda
Tipologia azienda società per azioni
Fondazione 13 ottobre 1958 a Roma
Chiusura 31 luglio 1981
Stato chiusa per fallimento
Sede
  • sede legale: Catanzaro
  • sede amministrativa: Roma
Persone chiave
  • fondatore: Giovanni Battista Caracciolo
  • presidente ed amm. delegato: Aldo Davanzali


Aerolinee Itavia s.p.a. era una compagnia aerea italiana che ha operato tra il 1958 ed il 1980, divenuta tristemente famosa per la strage di Ustica.

Indice

Storia

Venne fondata nel 1958 con il nome di Società di Navigazione Aerea Itavia, con base operativa presso l'aeroporto di Roma-Urbe. La proprietà era della famiglia Davanzali di Ancona. L'attività regolare iniziò nel 1959 con un singolo de Havilland DH.104 Dove che fu sostituito da sei de Havilland DH.114 Heron nel corso dell'anno successivo, le cui matricole erano I-AOBI, I-AOGO, I-AOLO, I-AOMU, I-AOVI e I-AOZM.

Il primo degli incidenti aerei che segnano la storia della compagnia avvenne il 14 ottobre 1960, allorché uno degli Heron si schiantò sull'isola d'Elba. Questo episodio provocò l'interruzione dei collegamenti che ripresero solamente nel 1962, con il nuovo nome di Aerolinee Itavia e una piccola flotta di Douglas DC-3. Inoltre, la base operativa della compagnia fu trasferita presso l'aeroporto di Roma-Ciampino.

I DC-3 furono rapidamente sostituiti dai più moderni turboelica inglesi Handley Page Dart Herald. Il passaggio all'era dei jet avvenne nell'estate del 1969, quando l'Itavia ricevette in consegna alcuni Fokker F28 nuovi che vennero inseriti sulle rotte per Bologna, Torino e Ginevra. Nel 1971 arrivarono i primi Douglas DC-9 e, grazie al progressivo ritiro degli Herald, verso la metà degli anni settanta l'Itavia poté contare su una flotta interamente composta di aviogetti. Nel 1972, come sede legale venne scelta Catanzaro (gli uffici erano in via Settembrini 8) per poter rientrare nel circuito degli sgravi fiscali e delle agevolazioni previste dall'istituto Cassa per il Mezzogiorno a favore delle aziende operanti nel Meridione. Come sede amministrativa e direzione generale venne scelta Roma (gli uffici erano in via Sicilia 43).

Nonostante la sua posizione di scomodo concorrente di Alitalia, Itavia ottenne una buona quota del mercato delle rotte nazionali. Questa attività era implementata durante l'alta stagione da alcune rotte europee e una consistente attività charter.

L'attività della compagnia proseguì senza note di rilievo sino a venerdì 27 giugno 1980, quando un DC-9 di proprietà Itavia, immatricolato I-TIGI, del volo IH 870 precipitò (esplose) inspiegabilmente al largo di Ustica.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Strage di Ustica.

Dopo la sciagura, la compagnia Itavia venne travolta dallo scandalo e accusata di scarsa manutenzione e di mancato rispetto delle regole di sicurezza, complice l'ipotesi di cedimento strutturale dell'aeromobile quale causa della strage.

Successivamente la sentenza-ordinanza Priore del 31 agosto 1999, ipotizzò che l'aereo fosse precipitato per cause esterne e che l'ipotesi del cedimento strutturale era da escludere.

I voli regolari vennero sospesi nel dicembre 1980 e nel gennaio 1981 il Ministero dei Trasporti (all'epoca Rino Formica) revocò la licenza alla compagnia. L'ex proprietario Aldo Davanzali è morto nel 2005.

Nel gennaio 2013 la Cassazione in sede civile nella prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento conferma che la strage di Ustica avvenne a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc 9 Itavia, e quindi condanna lo Stato Italiano a risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. E' la prima verità processuale dopo il nulla di fatto dei procedimenti penali.

Flotta

Foto del DC9 I-TIGI.

Un Fokker F28-1000 della flotta nel 1980.

Un Handley Page Dart Herald Serie 200 nel 1972.

La flotta di aerei utilizzati nel corso dell'operatività dell'Itavia:

  • 1 de Havilland DH.104 Dove
  • 6 de Havilland DH.114 Heron 2
  • 2 Douglas DC-3 C-47A
  • 2 Douglas DC-3 C-47B
  • 5 Handley Page Dart Herald Serie 200
  • 1 Caravelle VI-R
  • 14 Fokker F28-1000
  • 5 Douglas DC-9-10
  • 1 Douglas DC-9-20
  • 4 Douglas DC-9-30
  • 1 Douglas DC-9-50

Concessioni

Aisensi dell'articolo 776 del codice della navigazione, venne concesso negli anni alla società Aerolinee Itavia S.p.A. l'esercizio di diversi servizi di trasporto aereo di linea con i seguenti provvedimenti:[1]

  • decreto del Presidente della Repubblica 8 maggio 1968;
  • decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 1970;
  • decreto del Presidente della Repubblica 10 agosto 1972;
  • decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1975.

Infine con decreto del Presidente della Repubblica del 24 maggio 1979 venivano concesse all'Itavia S.p.A. 53 rotte di servizio. La sospensione e la revoca della concessione, per motivi di pubblico interesse, sono previste dall'articolo 785 del codice della navigazione.[1]

Inoltre, il precedente articolo 784 preve dei casi di decadenza con riferimento anche all'atto di concessione. Nel caso dell'Itavia, il provvedimento ministeriale fu originato da una formale dichiarazione della società presieduta da Aldo Davanzali che non era in grado di esercitare le linee già autorizzate ed attivate.[1]

Incidenti

Sono quattro gli incidenti con vittime che videro coinvolti velivoli della compagnia Itavia:

Descrizione Data Vittime Località Note
Volo Itavia Roma - Genova 14 ottobre 1960 11 Monte Capanne [2]
Volo Itavia 703 30 marzo 1963 11 Sora [3]
Volo Itavia 897 1º gennaio 1974 38 Caselle Torinese [4]
Volo Itavia 870 27 giugno 1980 81 Mar Tirreno - Ustica [5]

Note

  1. ^ a b c Vincenzo Ruggero Manca, Alfredo Mantica, Vincenzo Fragalà, Marco Taradash, Sciagura aerea del 27 giugno 1980 nota 17, pag. 399.
  2. ^ Descrizione dell'incidente: Volo Itavia Roma - Genova su http://aviation-safety.net. 14/03/2011
  3. ^ Descrizione dell'incidente: Volo Itavia 703 su http://aviation-safety.net. 14/03/2011
  4. ^ Descrizione dell'incidente: Volo Itavia Bologna - Torino su http://aviation-safety.net. 14/03/2011
  5. ^ Descrizione dell'incidente: Volo Itavia 870 su http://aviation-safety.net. 14/03/2011

Bibliografia

  • Paolo Gianvanni, 1945-1960. I trasporti aerei in Italia dalla guerra all'era del getto, Ed.A.I. S.r.l., 1979
  • B. I. Hengi, Airlines Remembered, Midland Publishing, 2000 ISBN 9781857800913
  • Nicola Pedde, ITAVIA: storia della più discussa compagnia aerea italiana, Eliconie Editrice, 2003 ISBN 9788888804002

Collegamenti esterni e fonti

Ultimo aggiornamento Martedì 29 Gennaio 2013 15:51
 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)