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Supplemento Enciclopedico
del MONITORE NAPOLETANO

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Johnson Andrew Stampa
Mercoledì 21 Novembre 2012 18:39

17° Presidente degli Stati Uniti d'America

 

 

 

 

 

Andrew Johnson (Raleigh, 29 dicembre 1808 – Elizabethton, 31 luglio 1875) è stato un politico statunitense. È stato il 17º Presidente degli Stati Uniti d'America. Fu eletto nel 1865 come vicepresidente di Abraham Lincoln, e gli successe alla massima carica quando questi fu assassinato.

Famiglia

Nacque il 29 dicembre 1808 a Raleigh, nella Carolina del Nord, da una famiglia molto povera. Rimasto orfano del padre a 10 anni rimase con la madre; iniziò a lavorare come apprendista sarto, e in seguito divenne sarto egli stesso. A 21 anni si sposò con Eliza McCardle, che gli insegnò a leggere e a scrivere.

Carriera politica

Iniziò a darsi alla politica in Tennessee: fu governatore di quello stato dal 1853 al 1857, e in quell'anno fu poi eletto al Senato. Johnson era un sudista moderato, ed entrò a far parte del Partito Democratico. Fu l'unico rappresentante degli stati del Sud a continuare a partecipare al Congresso allo scoppio della guerra di secessione americana, e probabilmente per questo motivo fu scelto da Lincoln come vicepresidente per il suo secondo mandato, nel National Union ticket da lui proposto.

Fotografia del presidente Andrew Johnson

Nel 1865, quando Lincoln fu ucciso in un teatro di Washington, Johnson divenne presidente. Tentò di realizzare il piano di Lincoln, cioè di ricostruire il Sud e pacificarne gli animi, ma non aveva l'energia e il prestigio del predecessore e subì numerosi attacchi dai radicali del Nord, come il Ministro della Guerra, cioè Edwin McMaster Stanton e Thaddeus Stevens; il suo piano inoltre si scontrava con quello del Congresso, largamente dominato dai repubblicani radicali, che volevano punire gli Stati del Sud e sottoporli a controllo militare.

I suoi oppositori gli impedirono quindi di attuare diversi provvedimenti in favore del Sud, anche a favore dei quattro milioni di neri emancipati. Un evento importante della sua amministrazione fu l'acquisto dell'Alaska, ceduta agli USA per 7,2 milioni di dollari dalla Russia; il 1 marzo 1867 il Nebraska entrò a far parte degli stati dell'Unione.

Johnson varò anche una legge sulla distribuzione delle terre ai pionieri che favorì la colonizzazione del Far West. Johnson cercò di combattere l'opposizione del Nord silurando Stanton, ma ciò provocò un processo per impeachment contro di lui (di fatto i motivi di questo provvedimento erano prettamente politici; il Congresso radicale voleva disfarsi di un presidente così poco arrendevole nei suoi confronti). Il presidente tuttavia, poco prima della fine del mandato, ne uscì assolto, mancando un voto per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria all'impeachment.

Nel 1869, scaduta la carica, si ritirò a vita privata: dopo due tentativi falliti di elezione a Camera e Senato, nel 1873 fu eletto di nuovo senatore. Morì il 31 luglio 1875.

Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Novembre 2012 16:15
 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)