Letta Enrico |
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Sabato 27 Aprile 2013 18:07 | |||
Nel 1998 fu nominato ministro per le Politiche Comunitarie del Governo D'Alema I, diventando il più giovane, fino ad allora, ministro della storia della Repubblica.[2], è stato successivamente ministro dell'Industria nei Governi D'Alema II ed Amato II, e poi sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Prodi II.
Europarlamentare dal 2004 al 2006 nel gruppo liberaldemocratico, dal 2001 è deputato, iscritto dapprima al gruppo parlamentare della Margherita e poi a quello del PD, partito del quale è vicesegretario nazionale dal 2009.
Il 24 aprile 2013, Giorgio Napolitano, appena rieletto presidente della Repubblica, gli conferisce l'incarico di formare un nuovo governo.[3].
Studi e vita familiare
Enrico Letta è figlio di Anna Banchi e di Giorgio, professore di Calcolo delle probabilità all'Università di Pisa, socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia Nazionale delle Scienze. Inoltre è nipote di Gianni Letta, uno dei principali collaboratori di Silvio Berlusconi.
Trascorre parte dell'infanzia a Strasburgo dove frequenta la scuola dell'obbligo. Si laurea in Scienze politiche (indirizzo politico-internazionale) all'Università di Pisa. Consegue il perfezionamento (equivalente al dottorato di ricerca, in base alla legge N. 41/1987) in Diritto delle comunità europee presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
È sposato in seconde nozze con la giornalista Gianna Fregonara e ha tre figli.
Carriera politica
Anni '90
È stato presidente dei Giovani democristiani europei (1991-1995), segretario generale del Comitato Euro del Ministero del Tesoro (1996-1997), vicesegretario nazionale del Partito Popolare Italiano (1997-1998), Ministro delle Politiche comunitarie (1998-1999), Ministro dell'Industria (1999-2001).
Dal 2001 al 2004, Letta è responsabile nazionale per l'economia della Margherita.
Europarlamentare di Uniti nell'Ulivo (2004-2006)
Alle elezioni europee del 2004 è stato eletto parlamentare europeo per la lista di Uniti nell'Ulivo nella circoscrizione nord-est, ricevendo 176 000 preferenze. Iscritto al gruppo parlamentare dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa, è stato membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia).
Segretario del Consiglio dei ministri (2006-2008)
Nel 2006, viene nominato Segretario del Consiglio dei ministri del Governo Prodi, succedendo allo zio Gianni Letta, e abbandona l'incarico europeo per accettare quello di deputato nazionale.
Candidatura alle primarie per la segreteria del Partito Democratico
Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro PD. Il 24 luglio 2007 annuncia la sua candidatura alle primarie per la segreteria del PD,[4] tramite un video suYouTube.[5] In seguito ha dichiarato
La sua candidatura raccoglie il sostegno di varie personalità e gruppi del centrosinistra:
Raccogliendo 391.775 voti (l'11,02%), si piazza terzo alle spalle di Rosy Bindi e Walter Veltroni, che viene eletto segretario col 75,82% dei voti. Dal 9 maggio 2008 al febbraio 2009 è "ministro ombra" del Lavoro, salute e politiche sociali del PD.[11]
Deputato PD nella XVI Legislatura (2008-2013)
L'8 maggio 2008 restituisce l'incarico di Segretario del Consiglio allo zio Gianni Letta, a causa della caduta del Governo Prodi e della successiva elezione a Presidente del Consiglio di Silvio Berlusconi. È eletto alla Camera nelle fila del Partito Democratico.
Tra le principali proposte di legge che ha presentato nella XVI legislatura (2008-2013), quella sull'abolizione dei vitalizi dei parlamentari.[12]
Primo firmatario, insieme con Guglielmo Vaccaro, della Legge 238/2010 Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia rientrante nel progetto "Controesodo - Talenti in movimento".
Vicesegretario PD (2009-2013)
Alle elezioni primarie del 2009 sostiene la mozione vincente di Pier Luigi Bersani ed il 7 novembre 2009 viene eletto vicesegretario nazionale del PD.[13]
Il 20 aprile 2013, contestualmente alla effettività delle dimissioni del segretario Bersani a causa dell'esito fallimentare delle candidature a Presidente della Repubblica di Franco Marini e Romano Prodi, tutta la segreteria del PD, e quindi anche il vicesegretario Letta, rassegna le dimissioni dai propri incarichi nel partito.
Deputato PD nella XVII Legislatura (2013)
L'8 gennaio 2013 la direzione nazionale del PD candida Letta alla Camera dei Deputati come capolista della lista PD nelle circoscrizioni Marche e Campania II in vista delle Elezioni politiche italiane del 2013[14].
A marzo, in seguito alle elezioni, insieme con molti altri colleghi del Parlamento, aderisce al progetto "Riparte il futuro", firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.[15]
Incarico per la Presidenza del Consiglio
Il 24 aprile 2013 riceve l'incarico come Presidente del Consiglio dei ministri dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, incarico che accetta con riserva.
Nella giornata di giovedì 25 aprile partono le consultazioni.[16]
Incarichi associativi
Letta è segretario generale dell'Arel - Agenzia di Ricerche e Legislazione, fondata da Beniamino Andreatta; fondatore delle associazioni Trecentosessanta e VeDrò[17].
È inoltre membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale[18] e del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia[19]. Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA.[20]
Controversie
Nel gennaio 2012 l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, iscritto nel registro degli indagati per aver sottratto, secondo la procura di Roma, ingenti somme di denaro dalle casse del partito, ha sostenuto che parte di tali soldi sia andata a diversi appartenenti al partito, tra i quali Enrico Letta[21].
Opere
Note
Collegamenti esterni
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