La grande bellezza |
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Lunedì 13 Gennaio 2014 11:31 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
« A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: "La fessa". Io, invece, rispondevo: "L'odore delle case dei vecchi". La domanda era: "Che cosa ti piace di più veramente nella vita?". Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella. »
La grande bellezza è un film del 2013, diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2013.[1]
Il 25 settembre 2013 viene designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar 2014 al miglior film in lingua non inglese.[2] Il 20 dicembre seguente viene confermato nella "shortlist" di nove film selezionati per la candidatura.[3].
Il 12 gennaio 2014 vince il Golden Globe come miglior film straniero. L'ultimo film italiano aggiudicatario di un premio della stampa estera a Hollywood era stato nel 1989 Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.
Indice
Trama
Jep Gambardella è un giornalista di costume e critico teatrale navigato, dal fascino innegabile, impegnato a districarsi tra gli eventi mondani di una Roma così immersa nella bellezza del passato, quanto distrutta dallo squallore del presente. Cimentatosi in gioventù anche nella scrittura, ha scritto un solo libro, L'apparato umano. Non ha più scritto altri libri - nonostante questa sua prima opera fosse stata apprezzata - per la sua pigrizia e per una tremenda, inconfessata crisi della pagina bianca da cui non riesce ad uscire.
Frequenta ogni notte un siparietto confuso e statico di amici intimi e compagni di sventure, tra cui Romano, scrittore teatrale mai realizzato e perennemente al guinzaglio di una giovane donna che lo sfrutta; Lello, venditore di giocattoli dalla parlantina sciolta e marito infedele di Trumeau; Viola, ricca borghese con un figlio pazzo; Stefania, egocentrica scrittrice radical chic; Dadina, la caporedattrice nana del giornale in cui Jep scrive.
Una mattina, tornando da uno di quegli insipidi salotti, incontra il marito di Elisa, il suo primo (e probabilmente unico) amore, che lo attende davanti alla porta di casa. Sua moglie è morta, lasciandosi dietro solo un diario dove narra dell'amore, mai perduto, verso Jep, di cui il marito è stato semplice surrogato per 35 anni, nient'altro che "un buon compagno".
Quest'episodio, unito al compimento del suo sessantacinquesimo compleanno, spingono Jep ad una profonda e laconica rivisitazione della sua vita, a una lunga meditazione su se stesso e sul mondo che lo circonda. E, soprattutto, innescano in lui un pensiero che, probabilmente, albergava nascosto in lui da molto tempo: «Ho una mezza idea di riprendere a scrivere».
Roma diventa così teatro onirico di siparietti, vignette, presagi e incontri casuali, da Ramona spogliarellista dai segreti dolorosi al cardinale Bellucci che si intende più di cucina che di fede; ma, soprattutto, diventa il vero palcoscenico di Jep, sempre più convinto della futilità e dell'inutilità della sua esistenza. Il sogno di recuperare la sua identità di scrittore e letterato, di ritornare a quell'innocente bellezza del primo amore adolescenziale, sembrano infrangersi di fronte allo spettacolo aberrante e miserabile con cui Jep ogni sera deve confrontarsi.
Ben presto anche il suo "circolo vizioso" si rompe: Ramona, con cui aveva instaurato un rapporto innocente e profondo, muore per un male incurabile; Romano, deluso dall'ingannevole attraenza di Roma, lascia la città salutando solo Jep; Stefania, umiliata da Jep che le aveva rivelato i suoi scheletri nell'armadio e le sue menzogne in faccia, abbandona la vita mondana della città (rincontrando Jep in seguito, mostrandosi caratterialmente cambiata); Viola invece, dopo la morte del figlio, dono tutti i suoi beni alla Chiesa cattolica e diventa una missionaria in Africa. Solo Lello, Trumeau e Dadina continuano a darsi alla mondanità, illudendosi di vivere una vita felice ed esclusiva.
La povertà di contenuti che scorge in queste feste trash e volgari lo induce, in un momento di ebbrezza, a un'amara confessione a cuore aperto: «Mi chiedono perché non ho più scritto un libro. Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io?». Sembra il segno di un fallimento durato un'intera vita. Ma proprio nel momento in cui le speranze sembrano abbandonarlo definitivamente, ecco che l'illuminazione arriva.
Dopo un'incontro, spinto da Dadina che vuole ottenere un'intervista, con una "Santa", una missionaria cattolica nel terzo mondo, Jep si reca all'Isola del Giglio per un reportage sul naufragio della Costa Concordia (voluto in precedenza da Dadina ma sempre rifiutato da Jep per la sua pigrizia), e qui, ricordandosi del suo primo incontro con Elisa in un flashback, si presenta deciso a scrivere un nuovo libro, semplice come le gioie della vita.
Produzione
Le riprese del film sono iniziate a Roma il 9 agosto 2012.[4][5] Le scene ambientate al mare sono state girate invece nei primi di settembre all'Isola del Giglio, presso il faro di Capel Rosso, visibile nel film.[6]
Distribuzione
Il film è uscito nelle sale italiane il 21 maggio 2013, contemporaneamente alla presentazione al 66º Festival di Cannes. Il giorno seguente è stato distribuito in Francia dalla Pathé.
Nel settembre 2013 il film esce in Inghilterra dove riceve un ampio consenso[7] e in novembre negli Stati Uniti.
Promozione
Il 9 aprile 2013 è stato diffuso online il primo teaser trailer del film.[8]
Incassi
Nella prima settimana di programmazione il film ha incassato 2.262.228 €. L'incasso totale è stato di 6.694.548 €[9].
Curiosità
Nei titoli di coda del film il regista ringrazia Giulio Brogi e Fiammetta Baralla per la partecipazione. Le scene in cui erano presenti gli attori sono state tagliate nella versione distribuita del film. La scena con Brogi, nei panni di un anziano regista riguardava un colloquio tra quest'ultimo e il protagonista Jep,[10][11] mentre Fiammetta Baralla aveva interpretato la vecchia madre di Sabrina Ferilli.
Colonna sonora
Riconoscimenti
Note
Collegamenti esterni
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