Manuale Cencelli |
Martedì 26 Marzo 2013 01:46 |
Per manuale Cencelli s'intende una formula algebrico-deterministica per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica. È attribuito a Massimiliano Cencelli, un funzionario della Democrazia Cristiana.
In un'intervista ad Avvenire del 25 luglio 2003, Cencelli svelò i retroscena della nascita del famoso manuale in occasione del congresso della Democrazia Cristiana del 1967.
Durante la cosiddetta prima repubblica italiana, il manuale Cencelli sanciva quanti e quali posti o cariche dovessero essere assegnati a soggetti appartenenti a ciascun partito e, all'interno di questo, a ciascuna sua corrente. Per esempio, in occasione della formazione di un nuovo governo, specialmente per un governo di coalizione, vi era un nutrito numero di cariche da assegnare o riassegnare (ministri, sottosegretari, direttori generali, funzionari speciali, presidenti, amministratori e consiglieri di enti e società partecipate, e così via) in funzione delle mutate condizioni politiche del momento.
Il manuale Cencelli fungeva da "norma regolatrice", così che nessuno dovesse avere da recriminare, secondo valori fissi in base ai quali le cariche assegnabili erano soppesate qualitativamente (pare, per esempio, che un ministro valesse due sottosegretari e mezzo). All'interno della cosiddetta "quota" di cariche spettanti a un dato partito, le correnti di quello stesso partito si spartivano le cariche in proporzione del numero di tessere dei rispettivi capicorrente.
Tale manuale non sarebbe mai stato formalizzato in una vera pubblicazione, anche se si favoleggia che fosse distribuito in un vero e proprio pamphlet, la cui circolazione era strettamente riservata agli ambienti della politica italiana, sebbene fosse noto anche all'esterno.
Bibliografia
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