Repubblica Democratica Tedesca (RDT) - Germania Est |
Lunedì 19 Novembre 2012 18:50 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La Repubblica Democratica Tedesca (RDT), (in tedesco Deutsche Demokratische Republik, abbreviato in DDR), nota anche come Germania Est, fu uno Stato esistito dal 1949 al 1990 sul territorio precedentemente corrispondente alla zona di occupazione della Germania assegnata all'Unione Sovietica alla fine della seconda guerra mondiale. StoriaCreazione della RDT nel 1949La DDR venne proclamata nel settore sovietico di Berlino il 7 ottobre 1949. Nel 1953 un'imponente rivolta operaia cercò di rovesciare il regime, il quale però rimase ben saldo. Nel 1957 la DDR venne riconosciuta dall'URSS e dichiarata pienamente sovrana, ma truppe sovietiche vi rimasero stanziate, in base agli accordi della Conferenza di Potsdam, con la motivazione ufficiale di proteggere la nazione dalla minaccia statunitense durante la Guerra Fredda. La DDR aderì al Patto di Varsavia fin dal 1956. Venne ammessa all'ONU insieme alla Germania Ovest solo il 18 settembre 1973. Fino agli anni settanta, in Germania Ovest la DDR veniva indicata come Mitteldeutschland ("Germania centrale"), poiché la locuzione "Germania Orientale" designava le regioni della Prussia Orientale, della Pomerania e della Slesia, passate sotto l'amministrazione polacca dopo la seconda guerra mondiale. La DDR era spesso indicata anche come "SBZ" (Sowjetische Besatzungszone, "Zona di occupazione sovietica"). Con la salita al potere di Erich Honecker e la quasi contemporanea elezione a cancelliere di Willy Brandt in Germania Ovest, iniziò un periodo di riavvicinamento tra le due Germanie (Ostpolitik) con la creazione delle ambasciate e visite ufficiali dei capi di Stato. L'Ostpolitik venne proseguita in misura assai più limitata dal successore Helmut Schmidt e cessò del tutto con l'ascesa al potere del conservatore Helmut Kohl. A seguito dell'apertura delle frontiere tra Ungheria e Austria (l'11 settembre 1989) e della successiva caduta del Muro di Berlino seguita dalle elezioni libere, si riunì alla Germania Ovest il 3 ottobre 1990. Ordinamento politicoL'ordinamento della Germania Est ricalcava quello degli altri Stati socialisti, non senza tuttavia alcune formali maggiori aperture democratiche necessarie a marcare una differenziazione rispetto alla precedente dittatura, il nazismo.[2] La guida dello Stato era affidata costituzionalmente alla Sozialistische Einheitspartei Deutschlands (SED, Partito Socialista Unificato Tedesco), formata dalla fusione dei comunisti del KPD coi socialisti dell'SPD, con la finalità della costruzione di una società senza classi. Non si trattava tuttavia dell'unico partito ammesso. La SED era infatti affiancata da altri quattro partiti: i cristiano-democratici della CDU, gli agrari del DBD, i liberaldemocratici del LDPD e i nazionaldemocratici del NDPD. Il ruolo di questi quattro partiti era quello di raggruppare le classi piccolo-borghesi e contadine intorno al progetto politico operaio della SED. Un deputato della CDU ricoprì, ad esempio, per oltre sette anni la (puramente nominale) presidenza del Parlamento; un funzionario del partito presiedette per anni il Tribunale Superiore. Raccolti nel Fronte Nazionale, i cinque partiti controllavano ogni aspetto della vita politica, economica e sociale, centrale e locale, del Paese. La Costituzione, approvata il 30 maggio 1949 ed entrata in vigore il 7 ottobre dello stesso anno, istituiva un Parlamento con bicameralismo imperfetto, diviso tra la Volkskammer (Camera del Popolo), composta da 500 membri eletti ogni 4 anni e cui spettava il potere legislativo, e la Länderkammer (Camera dei Länder), avente funzione consultiva e di veto nelle questioni attinenti ai Länder. Sei anni dopo la trasformazione dei Länder in Bezirke (1952), distretti provinciali soggetti ad un molto più stretto controllo da parte del potere centrale, la Länderkammer venne abolita, e il Parlamento divenne unicamerale. Le elezioni per la Volkskammer si svolgevano sulla base della Lista unica redatta dal Congresso del Fronte Nazionale. La suddivisione dei seggi parlamentari era prefissata, sulla base di una concezione secondo la quale i deputati non rappresentavano il popolo, come nella tradizione occidentale, perché dotati di un mandato politico espresso dai cittadini elettori, ma perché rispecchianti socialmente il peso numerico dei ceti componenti l'elettorato[3]. Alla SED erano dunque assegnati d'ufficio il 25% dei seggi parlamentari, agli altri quattro partiti il 10,4% ciascuno, ai sindacati (FDGB) il 13,4%, l'8% sia all'organizzazione giovanile della Libera Gioventù Tedesca (FDJ) sia all'Associazione Democratica delle Donne (DFD), mentre i restanti seggi erano appannaggio dell'Unione delle Associazioni Culturali, comprendente artisti, scienziati e docenti universitari. Il potere esecutivo spettava invece allo Staatsrat, il Consiglio di Stato, organo di direzione politica composto da 24 membri da cui dipendevano il Consiglio dei ministri e il Consiglio Nazionale di Difesa. La funzione egemone della SED si manifestava in un Diritto di Direttiva, praticamente vincolante, del Politbüro del partito verso lo Staatsrat, e soprattutto nell'usuale unificazione nella stessa persona delle cariche di Segretario Generale della SED, di Presidente dello Staatsrat e di Presidente del Consiglio di Difesa, che in situazioni d'emergenza poteva fra l'altro emanare provvedimenti e leggi senza l'autorizzazione parlamentare. Divisione amministrativa I 15 Bezirke (distretti) dal 1952 al 1990.
Le frontiere dei cinque Länder del settore sovietico nel 1947 (tratti neri) e i Länder ricostituiti dalla RDT nel 1990 (tratti rossi).
Berlino, 7 ottobre 1989: Parata celebrativa per i 40 anni dalla nascita della DDR, oltre ad Honecker, presidente della DDR ed altri dignitari tedeschi, sono presenti sul palco Jaruzelski, Ceauşescu e Gorbačëv
Berlino, 4 novembre 1989: manifestazione popolare per la democrazia ed un nuovo governo
Amministrativamente la Germania Est era divisa, dal 1952 al 1990, in 14 distretti (Bezirke): Rostock, Schwerin, Neubrandenburg, Magdeburgo, Potsdam, Francoforte sull'Oder, Halle, Lipsia, Cottbus, Erfurt, Gera, Suhl, Karl-Marx-Stadt e Dresda. La capitale era Berlino Est.
Forze Armate e di PoliziaLe forze armate della RDT prendevano il nome di Nationale Volksarmee, mentre quelle di polizia Volkspolizei. Popolazione, religione, linguaLa popolazione tedesco-orientale era nettamente inferiore a quella della Germania Ovest, data anche la minore estensione (circa i 2/5) della Germania Est. L'urbanesimo era assai accentuato, visto che il 72% degli abitanti viveva in centri con oltre 2.000 abitanti (il 21% in centri con oltre 100.000 abitanti). Le principali città, oltre Berlino Est (1.088.000 ab. nel 1990), erano Lipsia (581.000 ab. nel 1990), Dresda (504.000 ab. nel 1990), Halle, Jena, Rostock e Karl-Marx-Stadt. La lingua ufficiale era il tedesco. Inoltre esisteva una minoranza soraba. A livello religioso, essendo la Repubblica Democratica tedesca uno Stato socialista, veniva professato l'ateismo di Stato; pur non essendoci una politica antireligiosa ufficiale, l'appartenenza ad una chiesa cristiana (prevalente quella protestante) comportava rigide misure di limitazione delle possibilità professionali e di carriera. Televisione e radioLa televisione e la radio della RDT erano controllate dallo Stato. Rundfunk der DDR (Radiodiffusione della DDR) è stata l'organo ufficiale di radiodiffusione dal 1952 fino alla riunificazione tedesca. La struttura aveva sede presso Funkhaus Nalepastraße a Berlino Est. "Deutscher Fernsehfunk" (DFF), a partire dal 1972-1990 nota come "Fernsehen der DDR" o "DDR-FS", è stata l'emittente televisiva di Stato dal 1952. Gran parte della DDR (ad eccezione di Dresda, l'isola Rugen e la foce dell'Oder) poteva ricevere tuttavia le TV pubbliche dell'Ovest ARD e ZDF. La casa discografica di Stato, l'unica per altro in quanto gli LP e le cassette estere non erano ammesse all'importazione, era la Amiga, controllata direttamente dalla Rundfunk der DDR. Oltre alla produzione discografica interna, soprattutto musica classica e musica pop cantata solamente in lingua tedesca, l'Amiga stampava anche dischi di artisti e complessi esteri famosi, sempre su licenza, come ad esempio Beatles, Pink Floyd, Abba, ecc. Famosi sono le stampe Amiga dei dischi di gruppi non appartenenti alla DDR, quasi sempre censurati, tagliati (di tre album originali l'Amiga ricavava un unico prodotto commerciale). Gli artisti Pop più quotati della DDR venivano proposti anche per il mercato discografico della Germania Ovest tramite le stampe della Pool Records, sussidiaria della Teldec (Telefunken-Decca West Germany). L'Amiga esiste ancora oggi ma è stata privatizzata nel 1992, appartiene al gruppo discografico BMG (Bertelsmann Music Group) che ha riproposto negli ultimi anni quasi tutti gli album musicali della DDR in formato CD. Il problema dell'espatrioGià pochi anni dopo l'instaurazione del regime, la Germania Est fu interessata da un notevole flusso migratorio verso la Germania Ovest. Nel 1961 pertanto il SED procedette alla chiusura delle frontiere con la RFT e all'edificazione del muro di Berlino, per impedire l'emigrazione verso la parte occidentale della città. L'art. 10 della Costituzione, che garantiva il diritto di espatrio, venne abrogato, mentre l'espatrio fu ribattezzato "fuga dalla Repubblica" e inserito, quale nuova fattispecie del codice penale, nella stessa sezione relativa ai delitti contro lo Stato. Le guardie di frontiera, (Grenztruppen der DDR), avevano l'ordine di arrestare chi, non autorizzato, tentasse di varcare il confine. Formalmente l'espatrio non era vietato in maniera assoluta. Anzitutto esso riguardava solo i confini terrestri con la Germania Ovest e quelli marittimi nel mar Baltico con Danimarca e Svezia. Si poteva invece espatriare verso Paesi del Patto di Varsavia, anche perché il divieto di espatrio verso i Paesi occidentali fu adottato da ciascuno di essi. I pensionati potevano espatriare per trascorrere nell'Ovest le vacanze o incontrare i parenti. Chi voleva lasciare il Paese per trasferirsi all'estero incontrava molti più ostacoli: occorreva infatti inoltrare un'apposita richiesta al Ministero degli Esteri, la cui approvazione era però assai difficile. Oltretutto chi inoltrava la domanda rischiava di essere inserito negli elenchi dei sospetti della polizia segreta, la Stasi (Staatssicherheit). Reiterarla più volte, in caso di mancata risposta o a seguito di rifiuto, poteva anche comportare il carcere. La chiusura dei confini durò fino al 1989. Agli inizi dell'anno nulla lasciava pensare all'abrogazione del divieto di espatrio: nonostante la glasnost' avviata dal presidente sovietico Mikhail Gorbačëv, il presidente tedesco-orientale Erich Honecker dichiarò che il muro avrebbe diviso Berlino per altri 100 anni, mantenendo saldamente il regime su posizioni totalitarie. Ma al contempo l'Ungheria decise di aprire le frontiere con l'Austria: ciò permetteva ai cittadini della RDT di poter raggiungere la RFT, passando per Cecoslovacchia, Ungheria e Austria. Fu così che la DDR si vide costretta ad abrogare il divieto di espatrio e lasciar abbattere, il 9 novembre, il muro. EconomiaNella RDT il controllo del regime sull'economia fu forse il più forte tra tutti gli altri Paesi del Patto di Varsavia. Di fronte a un Paese devastato dalla seconda guerra mondiale, il SED riuscì fin dalla fine degli anni quaranta a creare un sistema economico molto industrializzato e competitivo. Un'agricoltura autosufficiente, una sviluppata industria chimica e siderurgica in un territorio ricco di lignite e di potassa, un sistema stradale e ferroviario, per quanto limitato in assoluto, comunque superiore a quello dei Paesi fratelli, resero la RDT ai primi anni sessanta il fiore all'occhiello industrializzato del mondo comunista e il più avanzato sul piano economico. Il diritto a un lavoro era sancito per legge. Per raggiungere questo obiettivo era lo stato a creare dei posti di lavoro. La maggior parte delle persone lavoravano in aziende statali oppure in consorzi. I salari e gli stipendi non erano uguali per tutti, ma le differenze erano minime. Un commesso guadagnava 600-800 Mark al mese, un ingegnere al massimo 1200 Mark. Alcuni artigiani guadagnavano più delle persone con un titolo di studio, ma nella società c’era comunque poca competizione e un grande senso di solidarietà. Il sistema scolastico (come quello sanitario) era gratuito per tutta la popolazione: ciò comportava che tutti i bambini avevano la possibilità di andare all’asilo nido. Le madri avevano diritto a ricevere una sovvenzione economica per la maternità nel periodo compreso tra sei settimane prima del parto a sei settimane dopo. Gli appartamenti avevano affitti alla portata di tutti, ma soprattutto non subivano aumenti per decenni. Un appartamento di quattro stanze costava 94.80 Mark incluso il costo del riscaldamento. Nella media un metro quadrato al mese costava 1 Mark. L'assegnazione degli appartamenti avveniva da parte dell’amministrazione comunale in base alla situazione familiare. Gli studenti non ricevevano quasi mai un appartamento proprio ma vivevano in alloggi comuni. Con il matrimonio una coppia aveva il diritto di avere un appartamento, più piccolo per i primi tempi, più grande successivamente. Il livello di benessere della popolazione era tuttavia di gran lunga inferiore a quello della RFT, e forse fu questo confronto coi "cugini" dell'Ovest ad indurre i dirigenti orientali a rafforzare la morsa sul panorama economico. In un primo tempo il divario tra le due Germanie fu imputato all'ingente debito che la RDT aveva con l'URSS per gli aiuti di ricostruzione. Ma già nel 1969, di fronte ad uno spaventoso deficit pubblico, lo Stato non seppe (e non volle) modernizzare l'economia alle esigenze reali della popolazione. Ne risultò una crisi dei beni di consumo, oltre all'arretratezza che l'assenza di una competizione tra imprese generava nell'economia tedesco-orientale. Ad esempio, i cittadini dovevano attendere anni prima di acquistare automobili, che potevano peraltro essere solo le Trabant (oggi divenute veri pezzi da collezione per gli appassionati di auto), le Wartburg e pochi altri modelli. Il tempo di attesa per un'automobile oscillava tra i 13 e i 18 anni. Occasionalmente viene ribadito un alto reddito medio pro capite nella Germania Est; secondo una fonte divulgativa italiana nel 1987 sarebbe stato di 7180$ contro i 6390$ dell'Italia; Un tale confronto è però basato sulla parità rispetto al Marco Occidentale, mentre al cambio la valuta non convertibile otteneva nella media degli anni il 20% del valore nominale. Anche il valore d'acquisto non è direttamente paragonabile, dato che da una parte molti prezzi al consumatore erano sovvenzionati, dall'altra molti prodotti non potevano essere acquistati con la valuta ufficiale. Un indice piuttosto preciso è il Richtungskoeffizient, adottato dalla stessa DDR per contabilizzare internamente il commercio con gli Stati occidentali, giunto nel 1988 al fattore di 1:4,4. La disparità economica tra le due Germanie è rimasta evidente anche all'indomani dell'unificazione. Nonostante le politiche del governo federale a favore dei territori dell'ex-DDR, questi ultimi restano ancora oggi la zona economicamente meno avanzata del Paese. La DDR nella memoria dei tedeschi dell'estNel 2009, dopo 20 anni dall'annessione alla Repubblica Federale Tedesca, la maggioranza dei tedeschi dell’est rimpiangeva le condizioni di vita nella DDR. La clamorosa rivelazione emerse da un sondaggio dell' Istituto Emnid commissionato dal governo tedesco, rivelato il 26 giugno 2009 dal quotidiano Berliner Zeitung[8]. Secondo questo sondaggio il 49 per cento degli intervistati era convinto che «la Ddr aveva più lati positivi che negativi. C’era qualche problema, ma si viveva bene». Un altro 8 per cento affermava che «la DDR aveva soprattutto aspetti positivi. Si viveva più felici e meglio di quanto si fa oggi nella Germania riunificata». Nel 2006 a Berlino ha aperto il DDR Museum, un museo interattivo che racconta aspetti politici, culturali e di vita quotidiana nella DDR. Le targhe automobilistiche della Germania orientale dal 1956 al 1990 Fila di Trabant in parcheggio
Le targhe della Germania Orientale erano bianche con caratteri neri nel formato “XX 00-00”.
Per la prima serie di targhe “XX 00-00” la seconda lettera e i numeri erano assegnati dai rispettivi distretti. Questo tipo di targhe non era in uso per i motocicli. La combinazione VA era assegnata ai veicoli delle Forze armate (Nationale Volksarmee – NVA), GT alle Truppe di Frontiera (Grenztruppen der DDR).
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