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Roosevelt Theodore Stampa
Mercoledì 21 Novembre 2012 19:41

26° Presidente degli Stati Uniti d'America

 

 

 

 

 

« Parla a bassa voce, ma porta con te un grosso randello: andrai lontano. »
(La politica del grande bastone)
Medaglia del Premio Nobel Nobel per la pace 1906

Theodore Roosevelt, detto Teddy o TR, (New York, 27 ottobre 1858 – Sagamore Hill, 6 gennaio 1919), è stato un politico statunitense. È stato il 26º presidente degli Stati Uniti e ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. Il suo volto è uno dei quattro scolpiti sul monte Rushmore, assieme a quelli di George Washington, Thomas Jefferson e Abramo Lincoln.

Biografia

Nascita e primi anni

Nasce a New York il 27 ottobre del 1858, da una famiglia aristocratica originaria del Regno dei Paesi Bassi. Il padre era un repubblicano progressista, la madre una conservatrice convinta, cresciuta in una piantagione in Georgia. Il giovane Theodore soffriva di frequenti attacchi d'asma.

Università

Nel 1876 entra nella Facoltà di Legge dell'Università Harvard, distinguendosi nei risultati sportivi e scolastici. Laureatosi soggiorna brevemente in Germania. Si iscrive alla Columbia University (scuola di specializzazione in legge), ma la abbandona dopo poco per cominciare la propria carriera politica. Nel 1880 si unisce al partito repubblicano e due anni dopo ottiene la sua prima carica politica come membro del parlamento dello Stato di New York.

Matrimonio

Nel 1880, Roosevelt sposò Alice Hathaway Lee (29 luglio 1861 – 14 febbraio 1884) di Chestnut Hill nel Massachusetts. Morì giovane, di un caso di insufficienza renale non diagnosticata (a quei tempi chiamata morbo di Bright) due giorni dopo la nascita della loro figlia Alice. La sua gravidanza aveva mascherato la malattia. La madre di Theodore Roosevelt, Mittie, morì di febbre tifoide lo stesso giorno, alle 3 del mattino, circa undici ore prima, nella stessa casa. Dopo la morte quasi simultanea di sua madre e di sua moglie, Roosevelt lasciò la figlia alle cure di sua sorella, Anna "Bamie/Bye" in New York City. Nel suo diario, scrisse una grande 'X' sulla pagina e poi, "La luce è uscita dalla mia vita."

Per il resto della sua vita Roosevelt, non parlò mai di sua moglie Alice pubblicamente o privatamente e non scrisse di lei nella sua autobiografia. Più tardi 1919, quando Roosevelt stava lavorando con Joseph Bucklin Bishop ad una biografia che comprendeva una raccolta delle sue lettere, Roosevelt non menzionò né il suo prima matrimonio né il secondo, che ebbe luogo a Londra.

Attività

Tra il 1886 e il 1895 è membro e poi presidente della Commissione presidenziale per il Servizio Pubblico. Nel 1895 è Capo della Polizia di New York. Entra nell’amministrazione del presidente William McKinley nel 1897, come aiuto segretario della marina.

Militare

Roosevelt si prepara, da questo ufficio, al proprio debutto in grande stile sulla scena politica nazionale. L’occasione è data dallo scoppio della guerra ispano-americana, contro la Spagna a Cuba (1898). Sconcertando i suoi stessi compagni di partito (a cui TR rimproverava scarso ardore e indecisione nell’affare cubano), si dimette da ogni incarico governativo e entra nell’esercito. Raccoglie un corpo di volontari, i così detti "Rough Riders" e li comanda personalmente sul campo di battaglia di Cuba. Dimostra tutta la propria abilità di propagandista (e di giornalista) nel mandare resoconti dettagliati delle proprie imprese a tutti i principali giornali in patria. Entro la fine della guerra (durata solo pochi mesi e facilmente vinta dagli Stati Uniti), Roosevelt è un eroe nazionale, nonostante il suo battaglione abbia subito più perdite di qualsiasi altro nel conflitto.

Secondo matrimonio

In seguito all'elezione, andò a Londra nel 1886 e sposò il suo amore di gioventù, Edith Kermit Carow. Trascorsero la luna di miele in Europa, e Roosevelt guidò un gruppo fino alla cima del Monte Bianco, un risultato che portò alla sua investitura nella British Royal Society. Ebbero cinque figli: Theodore Jr., Kermit, Ethel Carow, Archibald Bulloch "Archie", e Quentin

Presidenza

Tornato in patria si rimette in politica, vincendo per pochi voti le elezioni come governatore di New York. Rimarrà in carica solo due anni (1898 – 1900), poi si candiderà come vicepresidente degli Stati Uniti, dando un incredibile vigore alla campagna del candidato repubblicano (e presidente uscente) William McKinley.

La famiglia Roosevelt, 1903

Con l’uccisione del presidente McKinley (1901) Roosevelt diventa il 26º presidente degli Stati Uniti, non senza qualche preoccupazione dello stesso partito Repubblicano, che lo considerava un avventurista (un "maledetto cowboy" nelle parole di un suo compagno di partito). Egli si rende conto di essere in una posizione precaria e, fino alle elezioni del 1904, si muove cautamente.

Confermato nella carica nel 1904, Roosevelt porta avanti una politica da un lato fortemente riformista - la sua è, infatti, la prima amministrazione ad occuparsi seriamente dei diritti dei lavoratori e di politiche ambientali - dall'altro populista e spregiudicata - tenta di rinsaldare il proprio rapporto con l’opinione pubblica attraverso frequentissimi viaggi e comizi e con l’iniziazione di imponenti opere pubbliche e con un ordine presidenziale istituisce una pensione per tutti i veterani di guerra.

Nel 1906 coniò il termine muckraker, "spalaletame", derivato da un personaggio del romanzo The Pilgrim's Progress di John Bunyan, per definire un tipo di giornalismo investigativo volto alla ricerca di scandali e corruzione[5].

Politica estera

La sua politica estera è nettamente interventista ed aggressiva (la cosiddetta politica del grande bastone): egli è strenuo difensore degli interessi statunitensi in America latina (nel 1903, grazie a spregiudicate manovre, riesce a concludere un accordo per la costruzione del Canale di Panamá). Il Canale verrà completato prima dello scoppio della prima guerra mondiale e sarà usato per trasportare più velocemente di quanto sarebbe stato possibile fare per ferrovia le truppe americane di stanza negli stati occidentali nei porti dell'Est per inviarle in Francia.

Premio Nobel per la Pace

Nel 1905 propose e ottenne di poter fare da mediatore nella guerra tra Russi e Giapponesi. La pace si firmerà il 5 settembre. L'aver messo la parola fine alla guerra russo-giapponese, uno dei conflitti più sanguinosi mai combattuti, fu un'abile mossa politica che gli diede una grandissima popolarità internazionale. Nel 1906 gli venne consegnato il Premio Nobel per la pace.

Il volto di Roosevelt scolpito sul Monte Rushmore

La rinuncia alle Presidenziali del 1908

Mantenendo una promessa fatta al tempo della prima elezione Roosevelt rinuncia a ripresentarsi e sostiene il candidato repubblicano William Howard Taft, che viene eletto proprio grazie alla sua promessa di governare il paese "proprio come fosse Roosevelt". Teddy si prese un periodo di riposo, compiendo un viaggio di caccia in Africa, come al solito seguitissimo dai media americani, che ne riporteranno gli strabilianti risultati (più di tremila trofei riportati in patria).

Il Partito Progressista

Deluso dall’operato di Taft, decise di fargli opposizione. Per la prima volta, il Partito Repubblicano utilizzava le primarie, stravinte da Roosevelt (9 stati su 12, contro i 2 di Robert La Follette e soltanto uno per Taft), tuttavia al Congresso Repubblicano di Chicago nel 1912 Taft venne nominato, sfruttando l'appoggio dei delegati nominati negli altri 36 stati (dove non si era fatto uso delle elezioni primarie). Il partito si spaccò e Roosevelt fondò l’unico terzo partito statunitense nella storia che ebbe una qualche importanza al di fuori del classico sistema bipartitico. Alle Presidenziali del 1912 il Partito Progressista o "Bull Moose Party" ottenne il 27,4% dei consensi (vincendo in 6 Stati ed ottenendo 88 voti elettorali), sopravanzando i Repubblicani (fermi al 23,2% e 8 voti) ma non i Democratici, che videro il proprio candidato, Woodrow Wilson, nominato 28º presidente degli Stati Uniti.

Al momento dell’entrata in guerra degli USA nella Prima guerra mondiale, Roosevelt, naturalmente deciso interventista, chiese a Wilson di poter formare un corpo di volontari, da mandare sul fronte occidentale, ma il presidente gli negò il permesso.

Morte e sepoltura

Morì per un'embolia il 6 gennaio 1919 a Sagamore Hill, Oyster Bay, New York. Il suo ricordo è ancora molto vivo negli Stati Uniti.

Alice Roosevelt battezza un sottomarino intitolato al padre (3 ottobre 1959)

Riconoscimenti

  • È uno dei quattro presidenti il cui volto è scolpito nella roccia nel monumento di Monte Rushmore (il terzo da sinistra).
  • La portaerei nucleare di Classe Nimitz della Marina degli Stati Uniti CVN-71 è stata intitolata al suo nome: USS Theodore Roosevelt. Varata nel 1984, è lunga 332 metri ed ha un equipaggio di oltre 5.000 uomini. Ha partecipato alla guerra del golfo del 1991. È la terza nave della Marina Militare USA cui è stato dato il nome di Roosevelt.

Riferimenti nelle arti e nella cultura popolare

  • Si narra che durante una battuta di caccia il presidente preferì tornare a casa a mani vuote piuttosto che uccidere un cucciolo d'orso. Per questo sarebbe stato a lui dedicato il classico orsetto di peluche, chiamato in lingua inglese col nome di Teddy Bear ("Orso di Teddy").
  • Nei fumetti Disney (secondo l'interpretazione del cartoonist statunitense Don Rosa), Teddy Roosevelt era un amico fidato di Paperon de' Paperoni; i due si conobbero nel 1883, quando Paperone era un giovane cowboy e Roosevelt si era ritirato nel ranch della Croce maltese, e qui divennero amici (Roosevelt insegnò a Paperone il valore del lavoro onesto, Paperone lo incitò a tornare in politica); quando, nel 1902, zio Paperone si stabilì sulla collina Ammazzamotori, che ospitava la sede delle Giovani Marmotte, il presidente Roosevelt andò all'attacco dell'usurpatore, ma quando scoprì che si trattava di Paperone, si scambiarono reciproche manifestazioni di amicizia e la sera cenarono insieme dinanzi al fuoco.
  • Nel film Arsenico e vecchi merletti di Frank Capra, così come nella pièce teatrale da cui la commedia è tratta, il fratello psicolabile di Cary Grant, impersonato dall'attore John Alexander, convinto di essere Theodore Roosevelt, scava, nella cantina dell'abitazione, credendo di scavare il canale di Panama, delle fosse che serviranno per seppellire i cadaveri dei vecchi solitari uccisi dalle zie.
  • Nel film Una notte al museo e nel seguito Una notte al museo 2 - La fuga, Robin Williams interpreta una statua del museo che ritrae Roosevelt, che si anima comportandosi come fosse il vero presidente.

Il cinema e Theodore Roosevelt

Il personaggio di Teddy Roosevelt appare in numerosi film di fiction. Roosevelt stesso compare in documentari, news, filmati di repertorio.

John Milius è uno dei registi che ha citato più volte nei suoi film Roosevelt. Ne ha fatto uno dei protagonisti del suo Il vento e il leone dove lo fa interpretare da Brian Keith. Ne ha riproposto quindi la saga giovanile dell'avventura cubana nella mini serie televisiva Rough Riders con Tom Berenger. Lo cita anche in altri suoi film, come si vede con l'orso di Alba rossa, che incarna lo spirito della frontiera americana del presidente interventista.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)