SAPIENTIA
RATIONIS LUMINE
MONITOPEDIA
Supplemento Enciclopedico
del MONITORE NAPOLETANO

Fondato nel 2012
Direttore Giovanni Di Cecca

Sede Vacante Stampa
Domenica 24 Febbraio 2013 14:23

La sede vacante (in latino Sedes vacans) è il periodo che si verifica quando una diocesi o una chiesa particolare resta priva di guida, ossia quando viene a mancare il vescovo in carica. Per evitare un vuoto di potere, queste circostanze vengono regolamentate precisamente dal Codice di diritto canonico.

Indice

Sede apostolica vacante

Un caso particolare è la sede apostolica vacante, cioè quando tra la morte o la rinuncia di un pontefice e l'elezione del suo successore, il trono di San Pietro resta vuoto.

Infatti durante la sua assenza il governo della Chiesa è affidato al collegio dei cardinali, i quali in maniera del tutto consultiva suppliscono all'autorità papale; si tratta degli affari pubblici della Chiesa, ad esempio preparare i funerali del pontefice stabilire la data di inizio conclave, ma nulla di ciò che spetta esclusivamente al pontefice può essere discusso né tanto meno deciso. Durante questo periodo di sede apostolica vacante, una figura di grande rilievo è il cardinale camerlengo, il quale assume di fatto le funzioni del governo ordinario della Chiesa.

Le procedure adottate durante la sede apostolica vacante sono dettate dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da papa Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996.

Procedura per sede vacante

Uno scudo della sede vacante, 1669

Secondo le procedure previste dalla costituzione di Giovanni Paolo II Universi Dominici Gregis, il Camerlengo deve accertare, nel caso, la morte del Pontefice alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, del Segretario e del Cancelliere della Camera Apostolica. Una volta accertato il decesso, vengono apposti i sigilli alla camera e allo studio del Pontefice, e il Camerlengo annuncia il decesso al Vicario di Roma, che a sua volta lo comunicherà al popolo romano. Viene spezzato l'anello del pescatore, simbolo di san Pietro, e il sigillo del pontefice deceduto. Il portone di bronzo del Palazzo Apostolico viene chiuso per metà, come antichissimo segno di lutto, e la campana di San Marco comunica con rintocchi a martello il decesso. La salma viene composta dai medici e rivestita dai paramenti pontifici, ossia la mitria bianca, la casula di colore rosso (il colore del lutto per i Pontefici Romani), e il pallio.

Si celebrano i Novendiali, ossia le esequie di nove giorni in suffragio dell'anima del defunto, mentre per tre giorni il corpo viene esposto all'omaggio dei fedeli nella basilica di San Pietro. Vengono estratti a sorte i tre cardinali assistenti, fra i presenti al Conclave, per ogni ordine ecclesiastico (Vescovi, Preti, Diaconi); infine si celebrano i funerali solenni. Dopo la Missa poenitentialis, le spoglie vengono poste in una triplice cassa di cipresso, piombo e noce, e tumulate all'interno delle Grotte Vaticane.

Le funzioni del papa non vengono assunte da alcun prelato, ma solamente l'ordinaria amministrazione viene gestita da un collegio di tre cardinali che assumono a rotazione i relativi compiti. Alla morte del papa tutti i cardinali della Curia Romana e il Cardinal Segretario di Stato decadono dal loro incarico, ad eccezione del Camerlengo, del Penitenziere Maggiore, del cardinale vicario della Diocesi di Roma, del cardinale vicario della Città del Vaticano e del Decano del Collegio Cardinalizio. Infine il Camerlengo convoca i cardinali elettori, e trascorsi dai quindici ai venti giorni, gli stessi si riuniscono in conclave per l'elezione del nuovo Papa.

 

Collegamenti esterni

Ultimo aggiornamento Venerdì 01 Marzo 2013 20:27
 

Contenuto disponibile sotto la licenza

Creative Commons License




Powered by dicecca.net - web site

Supplemento Enciclopedico del MONITORE NAPOLETANO
Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)