Sigaretta elettronica |
Lunedì 17 Giugno 2013 12:14 | |
La sigaretta elettronica (o e-cigarette) prende come modello i tradizionali prodotti per inalare il fumo, quali le sigarette, i sigari e le pipe.
È uno strumento dotato di una batteria ricaricabile che consente di inalare vapore di una soluzione di acqua, glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in quantità variabile o anche assente) e aromi alimentari.
Il vapore inalato consente di provare un sapore e una sensazione simile a quella provata inalando il fumo di tabacco di una tradizionale sigaretta. Non essendovi combustione, però, il rischio cancerogeno è ovviamente assente per la mancanza dei residui dovuti a questo processo (catrame, idrocarburi policiclici aromatici, eccetera).
Anche l'estetica delle sigarette elettroniche può essere del tutto simile al prodotto tradizionale.
Funzionamento
Quando l'utilizzatore inala attraverso il filtro, il flusso d'aria viene individuato da un sensore presente nella batteria che cosi viene attivata. Questa una volta attivata alimenta il vaporizzatore (cartomizzatore) che riscalda la soluzione liquida, contenuta in una cartuccia presente nel "filtro" o in un apposito serbatoio, denominato "Tank", che provvede a inumidire un avvolgimento ad archetto presente sulla sommità del cartomizzatore stesso. Il vapore generato viene cosi inalato dall'utilizzatore, che ne trarrà la sensazione anche visiva di fumare una sigaretta di tabacco.
Affinché questa sensazione sia quanto più verosimile, durante l'inalazione si accende un led di colore rosso scuro posto all'altra estremità del dispositivo, simulando cosi anche il tipico colore rosso della combustione di una tradizionale sigaretta.
Componenti
Nonostante le sigarette elettroniche presentino spesso forme differenti, hanno generalmente gli stessi componenti:
Filtro e cartuccia
Il filtro è costituito da materiale plastico ipoallergenico e al suo interno contiene la cartuccia contenente la soluzione di glicole propilenico, glicerolo e nicotina.
Il filtro può essere riutilizzato sostituendo la cartuccia presente al suo interno con una cartuccia nuova oppure ricaricando manualmente la stessa tramite il liquido (eliquido o e-liquid) per sigaretta elettronica. Oppure si utilizza un serbatoio denominato "Tank" che funge da "filtro" e che può essere ricaricato più volte.
Il liquido può essere acquistato premiscelato con aromi a scelta e nicotina in concentrazione variabile o eventualmente assente.
Si possono anche acquistare separatamente i componenti base (glicole propilenico, glicerolo, soluzione con nicotina e aromi) da miscelare in concentrazioni variabili in base al proprio gusto e alla propria esigenza di nicotina. Esistono delle regole empiriche che i venditori usano per selezionare la percentuale di nicotina da inserire nel liquido. Queste regole si basano sul numero di sigarette tradizionali fumate precedentemente dal fumatore. La scelta di una percentuale bassa di nicotina produce nel fumatore il desiderio di continuare a fumare le sigarette tradizionali.
L'effetto fumo della sospensione è prodotto principalmente dal glicerolo e dal glicole propilenico. L'effetto "hit", il classico colpo in gola che si avverte con le sigarette al tabacco, può essere riprodotto sia da questi due soli componenti, ma in modo blando, sia dalla nicotina aggiunta alla soluzione, e tanto più avvertibile quanta più nicotina viene aggiunta. O anche dall'aggiunta di particolari liquidi composti da aromi alimentari opportunamente miscelati per ottenere un'emulazione di quest'effetto, con il vantaggio che quest'ultimi sono privi di nicotina pur rimanendo piuttosto efficaci.
Vaporizzatore nebulizzatore (cartomizzatore)
Il componente principale della sigaretta elettronica è costituito dal vaporizzatore o cartomizzatore. Questo riscalda il liquido contenuto nella cartuccia, o nel serbatoio (Tank), creando una sospensione gassosa che trasporta le sostanze del liquido, lasciandole quasi inalterate grazie all'assenza di combustione.
Batteria ed elettronica
La maggior parte delle sigarette elettroniche utilizza una batteria ricaricabile agli ioni di litio per fornire energia al vaporizzatore.
Al suo interno è presente un sensore meccanico che rileva la differenza di pressione che si verifica durante l'aspirazione da parte del fumatore. Questo sensore agisce da interruttore che attiva elettricamente la batteria e gli permette di fornire energia al vaporizzatore per il suo funzionamento.
Esiste anche la versione manuale della batteria che non dispone di sensore interno, ma di un piccolo tasto esterno che permette di attivarla manualmente al momento dell'aspirazione o qualche istante prima se si desidera un fumo più denso per un maggior appagamento.
Le batterie sono disponibili in differenti tensioni e la densità del vapore prodotto è direttamente proporzionale alla tensione elettrica della stessa. Esistono infatti modelli di sigaretta elettronica denominati BB o Big Battery forniti con batterie di tensione maggiore(da 3,7 V in su). Questo permette alla batteria di erogare maggiore potenza al vaporizzatore che produce quindi un fumo ancora più denso e appagante. Grazie a queste batterie maggiorate è quindi possibile ottenere un maggior colpo in gola a parità di concentrazione di nicotina rispetto ai modelli normali di sigaretta elettronica.
Un'alternativa alle batterie è rappresentata dalle prese di tipo usb-pass che permettono di collegare il vaporizzatore direttamente a una presa USB di un computer o di alcune automobili, utilizzando la tensione di 5 V delle prese USB e utilizzando una potenza che si colloca in una posizione medio-alta della scala delle potenze erogate dalle batterie per sigaretta elettronica che arrivano a circa 7 V e oltre nei modelli di BB più potenti.
Questa alternativa inoltre permette di non consumare le batterie che, anche se facilmente ricaricabili, hanno comunque un loro ciclo di vita tipico di tutte le batterie ricaricabili e che è di circa 4-5 mesi o più in base all'utilizzo.
La durata della batteria dipende da molteplici fattori, quali il tipo, la grandezza, la frequenza di utilizzo e l'ambiente operativo.
Sono disponibili diversi tipi di caricabatterie, tramite la comune presa di corrente a 220 V, oppure caricabatterie USB o da auto.
Alcune aziende forniscono il caricabatterie integrato in un pacchetto del tutto simile a quello delle sigarette tradizionali, rendendo il prodotto più compatto e trasportabile.
La batteria è generalmente il componente principale in termini di peso e dimensioni.
Alcune presentano circuiti elettronici in grado di spegnere dopo un determinato intervallo di tempo il vaporizzatore elettronico per prevenire un surriscaldamento generale.
La maggior parte di esse inoltre presenta un LED alla sommità della sigaretta per simulare il rosso della combustione di una normale sigaretta.
Ultimamente vengono prodotte batterie con LED di altri colori diversi dal rosso, probabilmente per evitare problemi nei locali pubblici dove una sigaretta elettronica con un LED rosso potrebbe essere scambiata per una sigaretta tradizionale suscitando proteste da parte dei non fumatori.
Contenuto della cartuccia
La soluzione contenuta nella cartuccia all'interno del filtro può presentare o meno nicotina al suo interno. Questa soluzione è disponibile in una varietà di differenti sapori e concentrazioni di nicotina. La concentrazione di nicotina nei liquidi varia tipicamente da alta a media, bassa e assente.
Alcuni sapori tendono a somigliare vagamente a quelli dei tabacchi utilizzati nelle sigarette e alcuni di questi tentano di imitare perfino specifici marchi di sigarette, anche se a tutt'oggi con risultati non del tutto apprezzati dagli ex grandi fumatori.
Sul mercato sono inoltre disponibili liquidi con aromi alimentari che riproducono una ampia gamma di gusti, come fragola, menta, vaniglia, liquirizia, caffè, cognac, sigaro/pipa ecc.
In ogni caso, data la regolamentazione scarsamente uniformata a livello mondiale sulla produzione di questo genere di liquidi, è consigliata un minimo di cautela nell'acquisto, nonché di attenzione sulla loro provenienza, operazione sempre consigliabile per ogni prodotto ad uso umano acquistabile
Salute
Al momento, vista la relativamente recente affermazione sul mercato di questo prodotto, non esistono grossi studi sulla tossicità o meno derivante dall'inalazione delle sostanza contenute nelle sigarette elettroniche, in prevalenza vapore acqueo, e per quanto riguarda la tossicità di sostanze chimiche presenti, Glicol dietilenico[1](usato anche come addittivo alimentare con la sigla E1520), le nitrosammine e ovviamente la nicotina (contenuta anche nelle sigarette tradizionali). Non essendo contenuti, nei vapori emessi, residui di combustione come catrame, benzene e idrocarburi policiclici aromatici, i rischi per la salute, soprattutto quelli derivanti da patologie oncologiche, sono evidentemente minori. I dubbi sulla sicurezza di questi prodotti derivano dalla presenza o meno di nicotina. Tale sostanza pur non essendo cancerogena è nota per essere causa di una forte dipendenza psichica nella maggior parte dei soggetti esposti. In alcuni studi si è discusso un suo possibile ruolo nella genesi di patologie oncologiche quando associata ai composti cancerogeni della combustione, stabilendo comunque in modo conclusivo, coerentemente con studi precedenti negli animali da laboratorio, che la nicotina non è un cancerogeno, co-cancerogeno, promotore tumorale, o inibitore della cancerogenesi NNK.[2].
Le sigarette elettroniche vengono vendute come un'alternativa al fumo di tabacco, poiché i componenti cancerogeni presenti nel fumo tradizionale sono assenti. Altro target di mercato è rappresentato dai soggetti che hanno intenzione di smettere di fumare (questo anche grazie al fatto che è possibile controllare la dose di nicotina somministrata e scalarla nel tempo, analogamente a come si fa con i cerotti transdermici o con altri presidi progettati ad Hoc dall'industria farmaceutica). Tuttavia l'Organizzazione mondiale della Sanità nel Novembre del 2010 ha dichiarato che non esistono al momento studi sull'efficacia di tale misura, e raccomanda di organizzare ulteriori studi di approfondimento sull'argomento [3].
Nel febbraio 2010 il Ministero della Sanità italiano, con nota protocollata DGPREV 0006710-P-11/02/2010, relativa all'etichettatura di preparati contenenti nicotina e sostanze pericolose (riportate nelle direttive 2001/95/CE e 1999/45/CE, adottate con Dlg 52/97) in base ai criteri richiesti dal DM del 28 aprile 1997 e suoi aggiornamenti ha chiesto a tutti i produttori di sigarette elettroniche di evidenziare su tutti i prodotti, la concentrazione di nicotina e, in caso di presenza, di apporre i necessari simboli di tossicità. È stato inoltre richiesto di evidenziare la frase "Tenere lontano dalla portata dei bambini" su tutti i prodotti posti in vendita. L'Istituto Superiore di Sanità ha inoltre affermato che non esistono dati sufficienti per escludere effetti dannosi per la salute[4].
La LIAF, Lega Italiana Anti Fumo, in collaborazione con l’Università di Catania, ha intrapreso nel 2010 uno studio sulle sigarette elettroniche. I risultati fin’ora ottenuti sono positivi[5], infatti le sigarette elettroniche non risultano tossiche, inoltre i dati preliminari degli studi attualmente in corso dimostrano che sono un valido aiuto per diminuire il numero di sigarette e per chi vuole smettere di fumare.[6]
L'uso delle sigarette elettroniche ha permesso di diminuire sostanzialmente il consumo di sigarette tradizionali senza causare effetti collaterali significativi nei fumatori che non hanno intenzione di smettere [7]
Per quanto riguarda il "vapore passivo", secondo una ricerca americana con le sigarette elettroniche non si modifica la qualità dell'aria in ambienti chiusi e il vapore emesso dalle sigarette elettroniche non è pericoloso. A dirlo è una ricerca pubblicata dalla rivista “Inhalation toxicology” ed effettuata negli Stati Uniti da ricercatori del “Consulting for Health, Air, Nature and Green Environment” del Center for Air Resources Science and Engineering e della Clarkson University. Secondo i ricercatori americani, il vapore emanato dalle sigarette elettroniche non è nocivo per le persone e non modifica la qualità dell'aria degli ambienti chiusi. Pertanto, con le sigarette elettroniche, vengono meno le condizioni di rischio derivanti dal fumo passivo. Michael Siegel, ricercatore al Department of Community Health Sciences della Boston University School of Public Health, sulla base dei suoi 25 anni di esperienza nel settore, afferma che le sigarette elettroniche possono risolvere il problema del fumo passivo.
La FDA nordamericana, in un'analisi effettuata su due marche leader, rilevò due gruppi di sostanze che considerò potenzialmente dannose: il Glicol dietilenico (È bene non confonderlo con il glicol etilenico più diffuso come additivo per liquidi di raffreddamento) e le nitrosammine.[8]Il dipartimento della salute del Canada menziona solo la presenza del Glicol dietilenico e la necessità di effettuare ulteriori analisi.[9]
A Panama la distribuzione di sigarette elettroniche è stata proibita da giugno 2009, sulla base degli studi della FDA che confermano la presenza di Glicol dietilenico, responsabile della morte di centinaia di panamensi tra il 2006 e il 2009.[10]
Anche in Uruguay ne è stata proibita la vendita dal novembre del 2009 per decreto del presidente Tabaré Vázquez.[11]
Legislazioni
Dato il recente ingresso sul mercato, le correlazioni con le leggi in vigore del dispositivo sono in più nazioni ancora in divenire.
Storia del prodotto e brevetti
La prima sigaretta elettronica è stata sviluppata in Cina da Hon Lik della ditta Ruyan, e veniva specificato l'utilizzo di tecnologia a ultrasuoni. Quel brevetto è attualmente esteso a tutto il mondo.
La maggior parte delle sigarette elettroniche sul mercato utilizza oggi un sistema differente basato su un vaporizzatore in grado di nebulizzare (per mezzo di riscaldamento) la soluzione contenuta nella cartuccia. "Gamucci" detiene un brevetto per un sistema simile. Anche se la Life ha introdotto la prima sigaretta del tipo nel 2007 quando non esisteva alcuna societa in Europa e/o America di sigarette elettroniche (vedi Mi manda raitre sigarette elettroniche novità).
Tuttavia molteplici compagnie (Ruyan, Smart Fixx, Myvic) stanno mettendo sul mercato diversi modelli di sigaretta elettronica.
La prima sigaretta elettronica (sigaro e poi il modello 306) fu immessa sul mercato italiano dalla Life attraverso la catena delle farmacie. La Life ha quindi avviato la conoscenza della sigaretta elettronica sul territorio puntando all'affidabilità e alla sicurezza. Con il design della 510 Life raggiunge fatturati interessanti ma la tecnologia non è in grado di soddisfare i consumatori: poca autonomia della batteria e mancanza di aromi accattivanti fanno perdere terreno a quella che si era presentata come la novità mondiale del decennio. La successione di prodotti copia di bassa manifattura ha poi contribuito a smontare le speranze di molti potenziali utilizzatori.
GreenTech,che opera con il brand GreenCig o PeP cigarettes, detiene brevetti per una sigaretta elettronica in Cina e negli USA e anche in alcuni paesi europei come il Regno Unito. In Italia la RML, titolare del marchio Smoxy, detiene il brevetto per una sigaretta elettronica con vaporizzatore usa e getta e filtro rivestito in carta.
Nel dicembre del 2012 la BAT acquisisce la start-up inglese CN Creative di Manchester, specializzata in prodotti per la lotta al tabagismo e detentrice del marchio di sigaretta elettronica Intellicig.[12]
La società IDIB è la prima ad aver studiato, prodotto e lanciato sul mercato il pacchetto con caricabatteria integrato e spina italiana.
Note
Collegamenti esterni
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Ultimo aggiornamento Lunedì 17 Giugno 2013 12:22 |