Unione Italiana del Lavoro (1950 - UIL) |
![]() |
![]() |
Domenica 02 Dicembre 2012 01:04 | ||||||||||||
L'Unione Italiana del Lavoro (UIL) è una confederazione sindacale italiana. Da non confondere con il sindacato omonimo che esistette dal 1918 al 1925, con il quale non vi è alcun legame di continuità se non nel nome. StoriaLa nascita della UIL è avvenuta per tappe, ed è frutto sia delle scissioni generate dalla CGIL unitaria, sia dei rimescolamenti politici in seno ai partiti politici italiani nel primo dopoguerra repubblicano, in particolare nell’area socialista. Prodromi, la CGIL unitariaIl 3 giugno 1944, con l’Italia ancora in guerra, Giuseppe Di Vittorio per il PCI, Achille Grandi per la DC ed Emilio Canevari (in sostituzione di Bruno Buozzi ucciso dai nazisti) per il PSI firmano il Patto di Roma. In seguito a tale patto si costituì la CGIL unitaria. Essa si prefiggeva di dare rilievo all'unità di tutti i lavoratori italiani indipendentemente dalle opinioni politiche e dalle credenze religiose e fu il frutto della politica di cooperazione tra i partiti antifascisti del CNL. Le tre correnti, comunista, socialista e cattolica convivevano sotto lo stesso tetto in nome dell’unione di tutti i lavoratori e della lotta antifascista. Origini, le scissioni dalla CGILIl 18 aprile 1948 US la lista che aggregava il socialdemocratici e i socialisti riformisti ottenne il 7,07% alla camera dei deputati e il 3,62% al senato in unione col PRI entrando con due ministri nel V governo De Gasperi. Invece il PCI e il PSI andarono per la prima volta, nella storia repubblicana, all’opposizione. Contemporaneamente la CGIL stava rafforzando i suoi rapporti con il PCI, fino a giungere a proclamare uno sciopero generale contro il V governo De Gasperi in seguito al ferimento del 14 luglio 1948 del segretario del PCI Palmiro Togliatti. Per questo motivo, il 15 settembre 1948 un gruppo di sindacalisti d’ispirazione cattolica, affiancati dalle ACLI, repubblicana e socialdemocratica, si staccarono dalla CGIL e fondarono la CISL, chiamata in un primo momento Libera CGIL (LCIGL). In CGIL rimasero solo la corrente comunista socialista e l'area laica riformista. L’area laica e riformista costituita da repubblicani, socialdemocratici e chi si riconosceva nei socialisti autonomisti di Giuseppe Romita, rimase invece ancora all’interno della CGIL, ma non per molto. Gli scioperi politici della CGIL contro l'adesione dell'Italia al blocco occidentale, e gli eventi di Molinella del 17 maggio 1949 spinsero l'area laica repubblicana e socialdemocratica a dar vita alla FIL. Nascita della FILIl 4 giugno 1949, nell’aula magna del liceo Visconti di Roma, repubblicani e socialdemocratici fondarono la Federazione Italiana dei Lavoratori (FIL). Nell'estate del 1949 uscirono dalla CGIL anche i socialisti autonomisti guidati da Italo Viglianesi, così come uscirono dal PSI guidati da Romita fondando nel dicembre 1949 il PSU. Ma il loro ingresso nella FIL fu ostacolato, poiché nel frattempo andava maturando nei vertici, sotto pressione americana, il progetto di fusione della FIL con i cattolici della LCGIL. Gli americani sia a livello di ambasciata che di AFL preferivano avere un unico forte sindacato moderato da opporre alla CGIL. Durante il suo primo ed ultimo congresso a Napoli dal 29 gennaio al 5 febbraio 1950, la FIL giunse a deliberare la fusione con la LCIGL tanto gradita agli americani, ma la decisione fu subito contestata sia nella sua legittimità formale (in quanto decisione autoritaria calata dall’alto) sia nel merito. Le posizioni erano chiare. Il PRI già alla fine del 1949 aveva invitato i membri repubblicani della FIL a respingere ogni proposta di fusione con altri sindacati. Nello stesso periodo il PSU appena nato, aveva approvato una mozione rivolta a promuovere la costituzione di una organizzazione sindacale indipendente ed Italo Viglianesi, socialista autonomista, aveva promosso la creazione dei GASU (Gruppi d'azione sindacale unitaria). In pratica solo i vertici della FIL andarono a rinforzare le fila della LCIGL (che dal 30 aprile 1950 assunse il nome di CISL), mentre i quadri intermedi e la base si mossero per dar vita ad un nuovo sindacato laico ed indipendente dalla politica. Il 5 febbraio 1950, con la fine del congresso, la FIL cessò di esistere. Nascita della UIL![]() ![]() La prima pagina del numero del 10 marzo 1950 del Lavoro Italiano con in evidenza il titolo a otto colonne sulla fondazione della UIL
![]() ![]() L'atto costitutivo della UIL del 5 marzo 1950 inclusivo dei cinque punti programattici alla base del convegno costitutivo di Roma.
![]() ![]()
Il 5 marzo 1950 alla Casa dell’Aviatore a Roma 253 delegati parteciparono al convegno costitutivo dell’Unione Italiana del Lavoro (UIL), a forte carattere socialdemocratico e riformista. La proposta del nome fu avanzata da Arturo Chiari del PSU e si rifaceva alla UIdL prefascista. Tra i protagonisti di quel giorno possiamo annoverare Italo Viglianesi, Enzo Dalla Chiesa e Renato Bulleri del PSU, Raffaele Vanni e Amedeo Sommovigo del PRI, sindacalisti del PSLI, numerosi indipendenti e personaggi autorevoli come il partigiano ed ex Presidente del Consiglio Ferruccio Parri. Presidente dell’assemblea fu il senatore Luigi Carmagnola. Nella dichiarazione programmatica approvata vennero indicati i “cinque pilastri” fondanti della UIL:
A seguito di una mozione dei delegati meridionali, anche l’impegno per il Mezzogiorno venne incluso nella dichiarazione. Da notare che i primi tempi furono particolarmente difficili, poiché l'atto di ribellione alla politica americana di fusione nella LCIGL costò a lungo alla UIL scarsi appoggi politici e scarsissimi mezzi. Nonostante le difficoltà dei primi anni la UIL si affermò tra i lavoratori italiani, sia dei comparti privati che di quelli pubblici, superando i 400.000 iscritti già alle fine del 1950.[3] A partire dal 1 gennaio 1952 la UIL entrò a far parte dell'Internazionale sindacale ICFTU confluita nel 2006 nella CSI. Dal 1973 la UIL è membro della Confederazione Europea dei Sindacati (CES). Il 6 dicembre 1953, si celebrò il primo vero congresso della UIL, il secondo nella numerazione ufficiale visto che si tiene conto del convegno costitutivo di Roma del 1950. "Unità sindacale"Fra la fine degli anni sessanta e gli anni Ottanta CGIL, CISL e UIL riescono faticosamente a riconquistare la tanto desiderata "unità sindacale", con l'impegno da parte delle tre associazioni dei lavoratori di agire in modo quanto più possibile autonomo dai partiti politici. L'unità dei sindacati però non resse negli anni ottanta e la prima occasione per rendere evidente il processo di riallontanamento fu dato dal "Decreto Legge di San Valentino" - promulgato da Bettino Craxi - che sanciva la modifica della scala mobile. Il PCI a quel punto si fa promotore di un referendum popolare per abrogare la legge. Già "in privato" i tre sindacati avevano mostrato diversità di vedute nei confronti del D.L. sulla scala mobile ed esse di lì a poco diverranno di dominio pubblico. Nel momento in cui infatti le forze governative guidate da Craxi (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI) lanciano una massiccia offensiva a difesa della riforma, il PCI guidato da Enrico Berlinguer convoca tutte le forze contrarie alla riforma. In questo modo CISL e UIL, guidate rispettivamente da Pierre Carniti e Giorgio Benvenuto, si schierano distintamente della CGIL e chiedono al segretario sindacale Luciano Lama di creare un'unica forza dei lavoratori di sinistra certamente dalla parte del governo, mentre il maggiore sindacato italiano sta quasi tutto sul fronte opposto (al suo interno si distingue però la corrente socialista guidata da Ottaviano del Turco). In seguito allo sfaldamento dei partiti tradizionali però, la UIL perse il solido riferimento politico che aveva nel PSDI (ma anche nel PRI e nelle componenti moderate del PSI) e cercò di acquisire una sostanziale autonomia dalla politica. Oggi la UIL conta numerosi iscritti tra le file del Partito Socialista e nei settori socialisti e riformisti del Partito Democratico. Nel 2011, secondo i dati del tesseramento, risultavano iscritti alla UIL 1.328.583 lavoratori attivi e 575.266 pensionati e 292.593 affiliati per un totale di 2.196.442 iscritti. Congressi NazionaliLa numerazione dei congressi parte direttamente dal II Congresso Nazionale del 1953, in quanto viene considerato come I congresso il convegno costitutivo della UIL a Roma il 5 marzo 1950.
Segretari Nazionali
Federazioni di Categoria
Associazioni collegateNel corso degli anni la UIL ha dato vita ad associazioni, società o cooperative che si occupano di particolari settori:
|
||||||||||||
Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 01:11 |