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Crollo a Sant'Agostino alla Zecca Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Martedì 05 Aprile 2011 23:47

Il patrimonio artistico e storico di Napoli è uno dei più importanti del mondo.

Incredibilmente ci sono più chiese a Napoli che a Roma.

Stamane è avvenuto un crollo alla chiesa di Sant’Agostino alla Zecca, nel pieno centro antico, un vicoletto tanto antico e tanto degradato (basta vedere le fotografie riportate) che sta cadendo letteralmente a pezzi.


Dal campanile della chiesa sono crollati dei pezzi di piperno, fortunatamente senza ferire nessuno e senza provocare danni.


La chiesa fu iniziata da Carlo I d’Angiò e terminata nel 1287 da Roberto I d’Angiò ed è stata chiusa nel 1980 per inagibilità a seguito del terremoto.

Tra le varie persone accorse ho avuto occasione di colloquiare sia con il consigliere Municipale Wurzburger che ha dichiarato di aver già fatto un esposto alle autorità sulla pericolosità del campanile che, a quanto è emerso, non è proprietà dei Beni Culturali, ma sembra essere privato, anche se non è chiaro chi,

Tra le altre persone ho scovato alcuni studenti della Facoltà di Architettura che mi hanno fatto notare una lapide che indica 26 ottobre 1998 – 26 ottore 2007 9° anno per non dimenticare.

In un primo momento ho immaginato che fosse una delle solite scritte di amori perduti, ma invece, a detta loro, sta ad indicare che si erano iniziati i lavori di restauro ma mai fini abbandonato a se stesso (e questa chiesa non rientra nel piano di risanamento del Comune).

Questa chiesa è di fianco ad un palazzo mezzo crollato da un lato in tempi recenti, ma ancora abitato dall’altro (come mostrano i panni stesi ad asciugare nelle foto riportate sotto) che ci mostrano sia lo stato di abbandono in cui versa il nostro patrimonio artistico e storico sia la disperazione di chi non possiede altra abitazione ad abitare in luoghi pericolosi come quel palazzo a via Sant’Arcangelo a Baiano (il vicolo parallelo a Vico I Sant’Agostino alla Zecca, dove è avvenuto il crollo).

Tanti potrebbero essere i luoghi a rischio che poteri elencare, ma vi lascio fare una passeggiata in piazzetta del Grande Archivio (una traversa di via Duomo, vicino il Museo Filangeri, a pochissima distanza dalla chiesa che ha avuto il crollo) per farvi notare un’altra piccola chiesetta gotica (non molto frequenti a Napoli) che è abbandonata a se stessa da diversi anni.

Dobbiamo aspettare ancora un crollo, casomai con conseguenze più serie per porvi rimedio?


 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
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