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MONITORE NAPOLETANO
Fondato nel 1799 da
Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel
Anno CCXXV

Rifondato nel 2010
Direttore: Giovanni Di Cecca

2° giorno di guerra Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Domenica 20 Marzo 2011 23:52

Le voci che erano circolate ieri sera su aerei Italiani coinvolti nell’attacco alla Libia hanno trovato conferma oggi, nel senso dalle 20.00 di oggi (20 marzo 2011) sei degli otto Tornado della nostra aviazione militare sono decollati con destinazione Tripoli.

A dire il vero, anche se il Ministro della Difesa La Russa ad oggi pomeriggio negava interventi Italiani in Libia nel raid di ieri, il sentore che avendo “affittato” le nostre basi alla coalizione internazionale non potessimo essere fuori dall’intervento militare era nell’aria.

Del resto l’Italia è fortemente esposta su almeno due fronti: quello dell’immigrazione clandestina, anche se è innegabile lo status di rifugiati politici e l’approvvigionamento idrocarburi con la storica presenza dell’ENI in Libia.

Fatto sta che il nostro intervento è stato smorzato da una richiesta di cessate il fuoco annunciato da un portavoce militare libico. L'ufficiale ha parlato della volontà di dare esecuzione alla risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, quella sulla protezione dei civili che di fatto fa da cornice legale all'operazione «Odyssey Dawn» (Odissea all’alba). E ha chiesto a tutte le tribù libiche di deporre le armi e di unirsi in una grande marcia della pace nella capitale. Non è ancora chiaro da cosa sia stata originata questa mossa, se si tratti di una scelta tattica o di un gesto realmente distensivo che serva da presupposto ad una interruzione dei raid aerei.

C’è da notare che la richiesta di cessate il fuoco è stato fatto da un ufficiale mentre Gheddafi aveva detto nei suoi proclami fino a ieri di combattere ad oltranza.

 

Ora le ipotesi sono due: una mossa tattica, oppure l’ammutinamento da parte dell’esercito resosi conto dell’impari lotta.

 

Vanno anche censiti almeno 64 vittime civili da parte libica ma potrebbero essere leggermente più alto. Altre fonti dicono 75, ma non sono verificate.

La giornata si è conclusa con due problemi da gestire: il fronte del no dell’Unione Africana che ha considerato questo intervento troppo affrettato (non dobbiamo dimenticare che sono state necessarie 2 settimane per raggiungere la risoluzione 1973) e il rammarico di Cina, Russia, India e Lega Araba che hanno chiesto lo stop immediato ai raid aerei.

Da un punto di vista strategico, la prima linea del piano di attacco cioè quello della eliminazione selettiva delle difese libiche credo si possano considerare terminate.

Il vero punto della questione, se dare la caccia a Gheddafi non è previsto dalla risoluzione, potrebbe essere un lungo embargo che, come gli assedi medioevali, dovrebbero fiacchire sia la popolazione e di conseguenza il leader.

Ma la storia recente ci insegna che sia in Iraq che nell’Isola di Cuba che ha avuto il più lungo embargo della storia recente, non hanno sortito gli effetti desiderati.

Salvo ultime della notte, finisce così il II giorno di guerra in Libia.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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