Dopo l’IMU arriva la TARES |
Scritto da Giovanni Di Cecca |
Venerdì 21 Dicembre 2012 15:37 |
Non abbiamo neanche tirato il sospiro di sollievo per esserci accertati che la Fine del Mondo secondo i Maya è una bufala che già siamo alle prese con una nuova tassa: la TARES: TAssa Rifiuti E Servizi, la cui prima rata è prevista ad Aprile (guarda caso dopo le elezioni)
Come ogni anno, alla fine dell’anno, arriva la mazzata della tassa sui rifiuti, che in particolar modo a Napoli è tra le più care d’Europa ed è anche la città con servizio più scadente d’Europa (basti pensare solo alle crisi emergenziali che abbiamo avuto a Napoli negli ultimi anni)
La nuova tassa che sarà una comulativa della vecchia TaRSU (Tassa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) a Napoli conosciuta come la tassa sulla spazzatura, e della TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) che era usata in alcuni comuni e non in tutti.
Questo nuovo balzello servirà a coprire il 100% dello smaltimento dei rifiuti (oggi al 79%) e, oltre a fare la solita cassa, servirà anche a mantenere la manutenzione dell’illuminazione pubblica, la polizia locale, il verde, la manutenzione delle strade. Per far fronte a questi servizi, i comuni imporranno un “extra” di 0,30€ – 0,40€ al metro quadro in più su tutti gli immobili (case, box, spazi parcheggio macchina, uffici, negozi, ecc) e saranno costretti a pagarla tutti, che si sia proprietari o fruitori.
Questo balzello, si trovava già nel decreto Salva Italia dello scorso anno dal Governo Monti, ma è figlia del Federalismo Fiscale del Governo Berlusconi IV.
Secondo un calcolo della UIL, la Tares finirà per pesare più dell'Imu già versata sulla prima casa: la famiglia "media" che abita nella casa "media" ha pagato 275 €uro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares (la "vecchia" Tarsu si fermava a 225 €uro). 80 €uro (il 37,5 per cento) di spesa in più.
Sempre da un calcolo fatto dal sindacato, a Napoli la spesa media dovrebbe essere 427,80 €uro, la più cara d’Italia
«Se con l'IMU la stangata è stata certa, la Tares del 2013 non sarà da meno» commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil.
Per le attività commerciali - assicura Confcommercio - l'aggravio medio raggiungerà la quota record del 293%. Prima rata di aprile a parte, la legge di Stabilità non fissa le altre tappe: numero, scadenza dei versamenti successivi ed eventuali conguagli saranno fissati dalle singole amministrazioni comunali.
A questo punto, però, sorge spontanea una riflessione che molti cittadini, alla fine di questo “bollettino di guerra” faranno: possibile che si deve tassare sempre il bene più importante che abbiamo in Italia, la casa?
Il mercato immobiliare, nelle parole di esprime Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip: «Da più di un anno e mezzo l'investimento nel mattone è stato scoraggiato nettamente dal Governo Monti a favore dell’investimento in prodotti finanziari. Le tasse sulla casa sono aumentate e hanno penalizzato oltre che gli scambi immobiliari, il ceto medio e i piccoli risparmiatori».
Non solo, sempre il settore immobiliare, nelle compravendite, ha registrato un collasso per il quinto anno consecutivo, e le compravendite stanno segnando sempre di più il passo. |