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MONITORE NAPOLETANO
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Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel
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Piccoli paesi e grandi città nel panico. Stampa
Scritto da Miriam Favale   
Giovedì 20 Dicembre 2012 01:35

L'ormai tristemente nota profezia dei Maya datata 21 Dicembre 2012 ha scatenato ansia e panico in ogni parte del mondo; queste ultime, infatti, sono tipiche reazioni alle situazioni che accadono contro il volere di tutti, senza una ragione specifica e all'improvviso.

C'è chi la prende con ironia e con diffidenza e chi la prende in maniera molto più preoccupante e seria tanto da destabilizzare la propria esistenza.

Ad amplificare gli allarmismi è la rete telematica, molto usata dai giovani ai più attempati, che non fa che creare inutili angosce e preoccupazioni.

Il web, però, ha anche i suoi lati positivi difatti sono stati aperti numerosi blog, forum, chat sull’argomento “fine del mondo” dove esperti antropologi e etnologi specializzati rassicurano le popolazioni affermando che:

 

 

“I maya NON hanno mai previsto la fine del mondo. Semplicemente facevano uso di un calendario circolare (anzi, ne usavano diversi). Uno di quei calendari ha un ciclo estremamente lungo che finirà appunto a dicembre di quest'anno. Finisce un ciclo, ne comincia un altro. Non è la fine del mondo”.

I più colpiti dalle notizie drammatiche e angoscianti sono gli individui ansiosi che dalla semplice superstizione finiscono con l’essere affetti da un forte stress legato al terrore, al panico, all’angoscia e all’ansia dell’evento che dovrà sopraggiungere.

Sui vari forum di internet è possibile percepire tali sensazioni tramite delle affermazioni rilevanti come:

Ciao. Sono tremendamente in ansia per questa cosa che voi sicuramente definirete una "stupidaggine" ma vi assicuro che per me non è cosi. Ogni giorno mi deprimo pensando a sta cosa, non mi da tregua! Per favore, qualcuno mi può dire come superare tutto questo? Mi potete dire come non pensarci più? Ho davvero tanta paura e non scherzo…desidero risposte serie, perché questo è un argomento serio! Grazie in anticipo..”.

Questo è un esempio di individuo ansioso che reagisce in maniera eccessiva alla comunicazione della fine del mondo che, tra l’altro, è una notizia senza fondamenti certi; i soggetti ansiosi , infatti, hanno la cattiva abitudine di pensare e ripensare (non mi dà tregua) a eventi che destano loro inquietudine creandosi delle vere e proprie ossessioni mentali le quali provocano talvolta “preoccupazione cronica”; il motivo di tali ossessioni è trovare obbligatoriamente una soluzione al problema portatore di assillo, ma non sempre ciò accade in quanto l’eccessiva tensione cerebrale e l’estremo stato vigilante dell’organismo non consente di essere raziocinanti e dunque non permette di trovare una risoluzione al problema.

La sensazione costante di inquietudine è inevitabile in tutti i disturbi d’ansia in particolare in quello chiamato “disturbo d’ansia generalizzato” e quest’ultimo accomuna ben 3 milioni di persone solo in Italia.

Il DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) definisce tale disturbo come preda di un'ansia persistente. Il carattere distintivo di questo disturbo è una preoccupazione cronica, incontrollabile, per qualsiasi genere di circostanza o attività. Suddetti individui sono spesso agitati, irrequieti e il loro pensiero va spesso alle disgrazie incombenti e alla morte (o alla paura della stessa).

Questa profezia sta determinando una vera e propria “epidemia di ansia da fine del mondo”; per dare un’idea più chiara della gravità di questa condizione sarebbe utile riportare ciò che sta accadendo in Spagna dove si parla di fenomeno “preppers” ossia di fenomeno di preparazione per sopravvivere al fatidico 21 Dicembre 2012. È nato infatti un movimento che si organizza attivamente per affrontare catastrofi di ogni genere; alcuni membri di questo movimento hanno addirittura chiesto di realizzare bunker sotterranei e rifugi antiatomici per sopravvivere alla fine del mondo.

Negli USA sono stati costruiti nuovi bunker lussuosissimi e alternativi con piscine e sale cinematografiche per permettere di vivere una vita sfarzosa anche al di sotto della superficie stradale!

In Svezia hanno pensato bene di sfruttare le vecchie miniere ristrutturandole a uso abitativo.

Anche in Italia la paura tra le popolazioni non è da meno, difatti a Padova un avvocato ha provveduto a farsi costruire in misura precauzionale un bunker sotterraneo di ben 50000 euro; tale rifugio permette alla famiglia di poter vivere anche per 6 mesi senza aver bisogno di uscire. A Venezia, un’agenzia immobiliare ha perfino messo in vendita una villa comprensiva di bunker (realizzata durante la guerra fredda) di ben 1 milione di euro. Le sperequazioni sono ormai innumerevoli: dalle agenzie immobiliari che rifilano rifugi primitivi a costi elevatissimi, a siti internet che distribuiscono kit per la sopravvivenza e strumenti tecnologici come walky talky.

Tornando ai disturbi, consequenziali alla notizia della fine del mondo, è possibile stabilire delle modalità che permettano di alleviare le sofferenze dei soggetti ansiosi come ad esempio:

-  Imparare a distinguere le preoccupazioni futili da quelle più rilevanti;

- Controllare la reiterazione dei pensieri fissi, riducendone la frequenza;

- Sperimentare un metodo di rilassamento anche tramite la respirazione che possa allontanare la tensione fino a farla scomparire.

Se nonostante queste strategie l’individuo non riesce a superare le sofferenze quotidiane, sarebbe opportuno affidarsi a un bravo psicoterapeuta, in questi casi meglio se cognitivo-comportamentale, che aiuterà la persona a scoprire e comprendere le cause delle proprie ossessioni e a correggerle con altri pensieri più positivi e più funzionali al benessere della persona; serve anche a rilassare mente e corpo, così da sentirsi meglio e poter riflettere e prendere decisioni in maniera più lucida.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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