La terra torna a tremare  in Emilia e nel Nord Italia. Ieri sera, alle 21.20 una nuova scossa di magnitudo 5.1 con epicentro Novi di Modena ( Comune già percosso dai sismi del 20 e del 29 maggio), ha fatto precipitare nuovamente  l’Emilia nella paura

Il sisma ha avuto epicentro nella zona tra le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova, ma la scossa si è avvertita anche a Bologna ed in altre città del nord come Milano, Trento e Bolzano. Forte intensità ha avuto anche in Veneto. A Padova, la gente si è riversata impaurita nelle strade.

Fortunatamente non ci sono feriti nelle zone calde del sisma, tra basso modenese, alto ferrarese e mantovano,  già evacuate dopo la seconda scossa del 29 maggio, ma è crollata definitivamente la Settecentesca torre dell’orologio a Novi centro, un edificio storico già lesionato dal primo sisma, e si è avuto anche un crollo parziale del teatro del popolo di Concordia.

In precedenza, intorno all’ora di cena, una mini sequenza di due altre scosse di magnitudo intorno al 3.5 aveva in qualche modo annunciato la possibile botta.

Dopo le 22.30, ad un’ora e qualche minuto dal sisma, arriva un primo bollettino direttamente dalla Protezione civile, che segnala  crolli dopo la scossa di terremoto delle 21.20 a Finale Emilia, San Possidonio e Novi di Modena. Ma si sono verificati solo nelle cosiddette zone rosse, quelle già evacuate a causa delle precedenti scosse.

Un bollettino che fa dunque tirare un sospiro di sollievo, anche se una precisa idea si avrà probabilmente solo stamattina, alla luce del giorno. Altro fronte che si riapre è quello dei capannoni e dei fabbricati industriali. Si stava avviando una veloce certificazione di agibilità per accelerare al massimo la ripresa produttiva, e adesso occorrerà fare ulteriori controlli..

Ma soprattutto è l’effetto psicologico a pesare su popolazioni già provate. La paura tra gli sfollati che vivono nelle tendopoli e nei centri d’accoglienza allestiti per l’emergenza ormai da giorni e giorni, dopo scosse del genere non fa che crescere. Ci sono stati malori e attacchi di panico nelle tendopoli.

«Sembra un film dell’orrore», sono le prime voci raccolte tra la gente che dorme in tenda nei giardini delle proprie case e nelle tendopoli montate nei Comuni colpiti. «Sembrava che lo sciame negli ultimi due giorni si fosse un po’ placato, invece...».

Qualcuno, piano piano, stava facendo rientro in quelle case non danneggiate, magari per usare il bagno o cambiare la biancheria. Dopo ieri sera si ricasca un’altra volta nell’incubo. Ci sarebbero ad esempio nuove richieste di tende da parte di gente impaurita, che in questi giorni si era organizzata in auto o nel giardino di casa.

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