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Caccia agli integralisti islamici in Tunisia mentre il Medio Oriente è ancora in fiamme Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Martedì 18 Settembre 2012 19:20

Sembra che la Crisi Medio Orientale non sia destinata a finire.

Come avevamo accennato nel precedente articolo di questa crisi che sta coinvolgendo non più solo l’Oriente (Medio ed Estremo) ma anche e soprattutto l’Occidente, il film “The innocence of Muslim” è stato solo il pretesto per sferrare l’ennesimo attacco alla Civiltà del Mondo Occidentale.

Dopo gli scontri di Bengasi che hanno visto vittima l’Ambasciatore Stevens e le ripercussioni che ha generato, ieri a Tunisi le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella moschea di Al Fath nel tentativo di arrestare lo sceicco salafita Abou Iyadh.

Questi, mediante l’aiuto di un centinaio di seguaci, è riuscito a sfuggire all’arresto.

Nella moschea, Abou Iyadh ha tenuto un sermone che è stato in parte trasmesso sui social network dal movimento salafita Ansar Al Sharja.

 

 

Nel discorso, lo sceicco si è scagliato contro il ministro degli Interni, Ali Laarayedh, chiedendogli di dimettersi, «come sarebbe accaduto in qualsiasi altro Paese civile», per quanto accaduto venerdì all'ambasciata americana. Laraayedh è uno degli esponenti di punta del partito confessionale Ennahdha, al potere.

Intanto i cittadini a Americani  a Tunisi sono stati costretti alla fuga.

Sul fronte Libico, invece, il ministero dell'Interno libico ha deciso di silurare due alti responsabili della sicurezza. Secondo fonti ufficiali sono stati licenziati il vice-ministro con delega alla regione orientale, Wanis al Sharef, e il direttore della sicurezza nazionale, il generale Hussein Bou Hmida.

Lo scenario, purtroppo non cambia nel resto del Medio Oriente, dal Libano all’Indonesia (nella foto manifestanti bruciano la bandiera Americana in Indonesia), alle Filippine al Pakistan, è tutto un fermento antiamericano ed antioccidentale.

Pacifiche manifestazioni di dissenso divergono in scontri con le forze dell’ordine a causa dell’infiltrazione di esponenti terroristici.

Una degenerazione che sta innescando una reazione a catena esplosiva.

In Germania, il film incriminato è finito nella mani di un gruppo di estrema destra chiamato  Pro Deutschland, che lo vorrebbe proiettare in pubblico.

Tale decisione sta influenzando il Cancelliere Angela Merkel sull’opportunità di considerare il Film pericoloso per la Sicurezza Nazionale.

Sempre il Governo Tedesco ha dichiarato indesiderato il pastore anti islamico Terry Jones, che si era reso famoso per aver bruciato una copia del Corano negli Stati Uniti nel 2011.

 

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