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Rifondato nel 2010 |
Roma - Gay 14enne suicida, spunta l’istigazione |
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Scritto da Armando Ferrara |
Mercoledì 14 Agosto 2013 09:29 |
Continuamente deriso ed emarginato dai suoi compagni e amici solo perché omosessuale, la solitudine nel non potersi confidare con i suoi genitori. È l’ennesima vittima dell’omofobia, un ragazzino solo ed incompreso, che non è riuscito a reggere il peso che da tempo ormai lo stava soffocando, rendendogli impossibile anche il solo pensare di essere felice.
Prima del gesto estremo, il ragazzo ha lasciato due messaggi, uno scritto su carta e uno al Pc. «Tutti mi prendono in giro, nessuno mi capisce. Non ce la faccio più». Questo è ciò che hanno letto i carabinieri quando sono saliti dai genitori sconvolti, e hanno chiesto loro di poter vedere la sua camera. Tanto è bastato, dunque, per ascoltare gli amici della vittima ed aprire poi un fascicolo a carico di ignoti per istigazione al suicidio. Il corpo senza vita del ragazzo è stato trovato nel giardino del condominio, da un ragazzo che passava di lì. Il lancio da un’altezza di 20 metri è stato fatale, e il medico legale ha accertato che il giovane è morto sul colpo. Da questo episodio, l’ennesimo appello del presidente della Camera Laura Boldrini affinché venga varata una legge contro l’omofobia, così come fatta per il femminicidio, per salvaguardare le povere vittime di questo terribile atto di bullismo e per permettere all’Italia di allinearsi agli altri Paesi dell’Unione Europea. Il consigliere comunale di Roma Imma Battaglia (Sel) si augura che a settembre il dibattito nazionale sulla legge contro l’omofobia porti a qualcosa di buono e che sia condotto con senso di responsabilità verso i ragazzi e le loro famiglie, affinché si abbassino i toni delle parole per elevare il livello dei diritti civili, perché nessuno si senta escluso o emarginato. «Il ragazzo suicidatosi a Roma - dice la deputata di Sel, Ileana Piazzoni - è l’ennesima vittima dell’omofobia, perché omofobia non è solo violenza manifesta ed espressa. Omofobia è anche derisione pubblica, non accoglienza, paura di confessare il proprio segreto. La legge è il primo passo». |