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Sparatoria Palazzo Chigi - Chi c'è dietro l'attentatore? |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 30 Aprile 2013 09:11 |
Ma veniamo ai fatti.
Quando il Preiti viene arrestato è in possesso di una borsa.
In questa borsa sono contenuti una punta da trapano, 9 colpi calibro 7,65 ed una cartina di Roma con tre cerchi che indicano i punti nelle vicinzanze di Palazzo Chigi.
Nell'interrogatorio con il procuratore Preiti aveva detto di aver comprato al pistola al mercato clandestino di Genova quattro anni 4 fa.
Ma è proprio l'arma che da più sospetti, e secondo gli inquirenti, se l'è procurata in Calabria.
Il Pretiti parte da Gioia Tauro alle 9.35 di sabato. All'altezza di Praia a Mare la Polfer fa un classico controllo di routine, gli chiede i documenti.
Gli inquirenti immaginano che sia già in possesso dell'arma. Ma da quanto accertato il Preiti con molta calma si fa controllare i documenti.
Cosa gli possono fargli... è incensurato!
Arriva a Termini alle 15 e poco dopo entra nell'Hotel Concorde che si trova lì vicino (a via Giovanni Amendola) ed i cui prezzi
Il portiere d'albergo ha detto agli inquirenti che è uscito verso le 17 ed è tornato tra le 18 e le 19 in stanza e non è più uscito.
Non ha chiesto la sveglia, non ha fatto colazione, non ha fatto telefonate e, soprattutto, è uscito ben vestito.
Oltre alla pistole, anche il tipo di vestito fa pensare agli inquirenti che non si tratta solo del gesto istintuale di un folle.
Infatti il vestito che indossava è identico a quello usato dai servizi di sicurezza delle sedi istituzionali (praticamente una divisa).
C'è poi quell'ora che passa fuori e soprattutto quella cartina.
Ha segnato il Prieti i punti sulla cartina dopo un sopralluogo (il che giustificherebbe, quasi l'ora)?
In quell'ora ha incontrato qualcunno? Ha avuto la cartina da qualcuno?
Il tempo perso è stato per vedere il punto migliore per entrare a Palazzo Chigi, oppure era per visionare questa mappa data da qualcuno?
Alle 9.30 di domenica mattina ha pagato il conto e va verso Palazzo Chigi.
Il giuramento del Governo Letta I è fissato per le 11.30 al Quirinale. Prieti (cerchio rosso) spara al Brigadiere Giangrandi (ferito gravemente) Dietro la garitta c'è Francesco Negri ferito alla gamba
Prieti gira intorno la piazza e fa un ulteriore gira intorno alla piazza e fa un ulteriore tentativo di fronte ad un secondo varco. Anche qui trova la strada sbarrata.
Ma non si arrende.
È determinato ad arrivare fino a palazzo Chigi. Decide così di far il giro dell'isolato e di arrivare dal retro. Passa di fronte a Montecitorio, sbuca di fronte alla garitta dei carabinieri.
Riesce ad arrivare vicino il Palazzo, anche per la sua "divisa", e da quanto visionato dalle telecamere di sicurezza si mette in posizione di tiro e spara, ma non a caso spara lì dove non ci sono le protezioni.
Spara 7 colpi, ma una Beretta Calibro 7,65 (ad esempio il Mod. 70 ha 8 colpi, in foto) avanza almeno 1 colpo.
Voleva suicidarsi? perché non l'ha fatto? aveva ancora un colpo!
Si è parlato di colpi da sparare, ma le Beretta hanno la particolarità di essere pistole con caricatore, quindi per quanto sia semplica caricare un caricatore, avrebbe dovuto impiegare circa 1 minuto in un'azione concitata per ricaricare e risparare gli altri colpi.
Se non si è professionisti parecchie cose vanno male.
C'è un disegno dietro questo attentato?
Qualcuno ha convinto il Prieti a fare questo gesto?
Domande che attendono una risposta.
Oggi c'è l'interrogatorio, forse ne sapremo di più. |