Napoli violenta – A 17 anni inseguito e minacciato con la pistola alla tempia per distruggere la minicar |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 02 Luglio 2013 12:46 |
È accaduto, ancora una volta a Napoli, per di più nella zona di Chiaia, che, come riportano molti quotidiani, è una delle zone più presidiate d’Italia.
Un 17enne stava tornando a casa con la sua Minicar, queste automobiline per le quali non è necessaria la patente B come per le automobili classiche.
Secondo quanto raccontato alle forze dell’ordine, intorno le 2 e mezza del mattino il ragazzo si trovava in automobile passando per via Carducci quando quattro ragazzi fermi con due scooter lo indicano ed incominciano a seguirlo.
Il tentativo di fuga del ragazzo è immediato, (una minicar non corre e non è stabile quanto un’automobile standard) e l’inseguimento (scene da un film) parte da via Carducci e prosegue per via Vittoria Colonna e per Piazza Amedeo.
Ciò che lascia stupefatti del racconto del ragazzo, in controtendenza a quanto poi riportano i giornali sui presidi delle forze dell’ordine, non c’era nessuna volante, nessuna gazzella, nessun macchina della Polizia Municipale, niente.
Una città in preda all’anarchia più totale, se si pensa che è sabato sera.
Ma la storia del ragazzo non finisce qui.
Sempre nella sua fuga per la vita, a questo punto, si dirige verso casa, dove viene fermato dai malviventi che gli puntano una pistola in pieno volto.
Trascinato fuori dalla minicar, uno di questi sale in macchina e gliela distrugge, andando avanti e dietro nell’impotenza più assoluta del ragazzo.
Ma la distruzione della macchina influenza anche altre macchine ferme li sulle quali la minicar e stata violentemente sbattuta.
Quello che rimane è una minicar distrutta, delle auto in sosta ammaccate più o meno gravemente, un 17enne terrorizzato, dei criminali dell’età del ragazzo o poco più ancora in circolazione.
Forse la cosa più assurda, è durante la deposizione del ragazzo la radio della polizia passa la notizia di una rapina e l’identikit è della stessa persona che gli ha distrutto la minicar.
Una storia allucinante, come allucinante (anche se a detta del Questore Merolla in controtendenza) è la percezione della sicurezza in città.
Ieri abbiamo annoverato il SUV colpito da 11 colpi di pistola per rapinare un Rolex, oggi il ragazzo a cui è stata distrutta l’auto per “gioco”, un altro caso ad Acerra di un ragazzo accoltellato al cuore da un 18enne, e nei mesi passati, sempre denunciati sul Monitore Napoletano, altre violenze per futili motivi.
I cittadini, su facebook, su Internet, non ne possono più e manifestano la loro rabbia per l’impotenza a reagire e la frustrazione di vivere in una città ormai alla deriva più totale.
Alcuni esasperati stanno anche pensando di formare ronde di cittadini con mazze da baseball per cercare di ripristinare se non l’ordine, almeno la sicurezza per le strade, non ricordando che il tessuto criminale che esiste in questa nostra martoriata città può anche attaccare chi non è adeguatamente difeso con le cosiddette vendette trasversali
Da più parti i cittadini chiedono al Sindaco di far tornare a presidiare le strade dai militari per lasciare le forze dell’ordine libere di poter intervenire lì dove serve.
Questa politica della non militarizzazione voluta sia da de Magistris a Napoli che da Pisapia a Milano, stanno comportando una recrudescenza criminale degna dei film poliziotteschi degli anni 70 come La polizia Ha le mani legate.
Il caso Kabobo (e tanti altri meno “famosi”) a Milano, le violenze che quotidianamente registriamo a Napoli, come a Roma, come in tante altre città d’Italia.
Cosa dovrà ancora accadere perché le ideologie passino la mano alla praticità, alla necessità di mettere in campo i malpagati uomini della Polizia e dei Carabinieri per colpire al centro del problema? Il primo morto? |