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Maradona contro Fisco - Condannato per una notifica mai ricevuta - Ecco la verità Stampa
Scritto da Gaetano Pragliola   
Venerdì 25 Ottobre 2013 15:49

Uno scugnizzo che è arrivato sul tetto del mondo, un mago nel rettangolo da gioco ma un cattivo esempio fuori dal campo.

Figura eccentrica e controversa quella di Diego Armando Maradona, da molti definito il calciatore del secolo che, però, non riesce mai a trovare un equilibrio, genio e sregolatezza. Nato a Villa Fiorito, sobborgo di Buenos Aires composto principalmente da modeste baracche, “El pibe de oro” trascorre un infanzia difficile, col sogno di diventare calciatore e riscattare la sua famiglia dal quel disagio sociale.


Dopo l’esperienza col Boca Junior, la sua squadra del cuore, Maradona sbarca a Barcellona a far sgranare gli occhi al vecchio continente, ma per la ricca borghesia catalana il talento argentino è un volgare “sudaca” (un terrone, ndr). Allora sceglie di emigrare altrove e nel 1984 arriva a Napoli.

Qui vive sette anni stupendi e pieni di emozioni sia positive che negative, dai trionfi tricolori al dramma della dipendenza dalla cocaina, dall’amore smisurato del popolo alle gravidanze indesiderate, dai problemi col fisco al matrimonio con Claudia Villafane.

E già, i problemi col fisco italiano, quelli che hanno accesso il dibattito recentemente, arrivando addirittura nei palazzi della politica nazionale. Equitalia pretende quasi 40 milioni ma Diego continua a fare barricate assieme al suo legale, l’avvocato Angelo Pisani.

Vittima o evasore?

Domanda di difficile risposta ed anche qui emergono le contraddizioni del personaggio, l’argentino non ha mezze misure, nel bene e nel male.

Allora proviamo e ricostruire la vicenda per vederci chiaro.

Nel 1991 furono notificati a Maradona, alla Società sportiva calcio Napoli e ad altri due calciatori brasiliani, Careca ed Alemao, avvisi di accertamento Irpef relativi a diverse annualità tra il 1986 e il 1990.

Il Fisco contestava la prassi per cui la società corrispondeva, oltre all'ingaggio, compensi per lo sfruttamento dei diritti d'immagine attraverso società con sede all'estero (come la Diego Armando Maradona Productions di Vaduz).

A differenza dei due brasiliani Maradona all’epoca aveva già lasciato l’Italia e non ricevette mai la notifica. Nel frattempo il club, guidato all’epoca da Corrado Ferlaino, ed i due calciatori brasiliani contestarono l’accertamento e portarono la vicenda in tribunale.

Mentre in primo grado il giudice tributario aveva confermato le accuse del Fisco qualificando queste operazioni alla stregua di una truffa basata su un'"interposizione fittizia" delle società estere, in appello, nel 1994 , la commissione tributaria regionale ha annullato gli atti di accertamento diretti alla società, a Careca e Alemano.

Secondo Maradona ed i suoi legali, quindi, gli effetti dell’annullamento dovrebbero estendersi anche a lui visto che il “debito” è «necessariamente collegato a quello della Società calcio Napoli: per cui la definizione della controversia fiscale nei confronti della società avrebbe comportato automaticamente anche la definizione della propria causa».

Per l’agenzia delle Entrare, però, la tesi non regge perché «Maradona è rimasto estraneo al giudizio e non ha impugnato l'avviso di accertamento notificatogli, sì che l'obbligazione tributaria nei suoi confronti si è consolidata».

Insomma, una vicenda assurda che tiene lontano Diego dalla sua amata Napoli e che lo costringe a girare sul suolo italiano senza oggetti di valore per evitare un sequestro dalla Finanza. La Società, Careca ed Alemao sono innocenti mentre Maradona è considerato un evasore solo perché, essendo lontano dall’Italia all’epoca dei fatti, non ha mai impugnato la notifica e quindi non ha potuto di conseguenza presentare ricorso.

In pratica, il fatto non sussiste ma Diego s’è ribellato troppo tardi e deve pagare lo stesso. Intanto lui continua a mandare messaggi e l’ultimo, in ordine cronologico, è stato rivolto all’attrice Sofia Loren, alla quale ha chiesto di spiegargli come ha sconfitto l’ingiustizia del fisco.

Ha fatto scalpore una recente intervista dell’argentino rilasciata a Fabio Fazio su Rai 3 dove l’accusato ha esposto la sua tesi difensiva.

Da qui, numerosi personaggi si sono sprecati in duri attacchi verso il calciatore, definendolo un impostore ed un bugiardo, dal vice ministro all’Economia Fassina al capogruppo Pdl al Senato Brunetta.

Ognuno ha il suo punto di vista, certo, ma forse Maradona è stato esposto alla gogna mediatica per spostare l’attenzione pubblica dai veri problemi, come ad esempio i condannati per evasione fiscale che siedono tra i banchi del parlamento.

Ma questa è tutta un'altra storia.


Riproponiamo il video dell'intervista di Maradona a Che Tempo che fa:

 

E per rifarsi un po' gli occhi riproponiamo i Top 10 Goal e Top 10 Assist di Maradona

 


 

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