Economia - Calo consumi, turismo e stabilimenti balneari i più colpiti |
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Scritto da Marisa Carone |
Venerdì 01 Agosto 2014 12:58 |
Una crisi ulteriore che continua a portare il trend della nostra bilancia interna verso il basso. Oltre alle spiaggie, sono in calo continuo e senza battute d’arresto, i consumi degli italiani dal 2011 ad oggi.
E se, qualcuno pensava che, sotto il flagello del maltempo fosse crollato anche il settore turistico, dovrà ricredersi e constatare che in realtà nuvoloni e piogge c’entrano poco. Nel biennio appena trascorso infatti, gli italiani hanno ridotto i consumi per ben 5,32 miliardi di euro. Colpa della crisi, a cui il 53% degli italiani risponde riducendo proprio viaggi e vacanze. Secondo il rapporto “La spending review dei consumatori italiani”, curato da Enrico Valdani per il Cermes, Centro di ricerche su marketing e servizi dell'Università Bocconi, solo l'8% degli italiani dichiara di non avere ridotto gli acquisti nel periodo 2011-2013, ma di avere semplicemente cambiato abitudini d'acquisto e negozi (5%) o risparmiato di meno (3%). La categoria merceologica più colpita dai tagli dei consumatori è l'abbigliamento, il 60% degli italiani ne acquista di meno, seguito poi da viaggi e vacanze (53%). In generale gli italiani hanno cambiato le proprie abitudini d’acquisto, rinunciando non solo alla quantità, facendo attenzione a promozioni e sconti, ma anche in qualche caso alla qualità. «La ricerca mette in mostra un consumatore consapevole, attivo, che reagisce al deterioramento macroeconomico cercando soluzioni originali, che vanno dall'esplorazione di nuovi canali distributivi, all'attenzione spasmodica per le promozioni, all'approfondimento della conoscenza di internet», ha affermato Valdani. Il passaggio da marche più costose ad altre più economiche ha influito per 1,81 miliardi, la maggiore attenzione alle promozioni per 566 milioni, i maggiori acquisti ai discount per 450 milioni e gli acquisti di marche private (quelle con il marchio dei supermercati) per 365 milioni. Secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti, circa tre milioni di famiglie sono costrette a fare acquisti negli hard discount, in aumento del 48 per cento rispetto all'inizio della crisi; una quota rilevante di cittadini, ben otto su dieci - continua la Coldiretti - ha addirittura scelto di mangiare il cibo scaduto. Dati allarmanti per l’economia del nostro paese se si considera che, in realtà, il settore “cibi e bevande” risulta essere tra quelli meno colpiti (18%) insieme a internet e telecomunicazioni (14%), salute (16%), assicurazioni (17%). Anche la voce computer ed elettronica, fino a oggi in buona salute, è stata ridimensionata dal 34% degli italiani. |