Terrorismo - Esplosivo nel latte per neonati - Scattati i controlli anche a Napoli Capodichino |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Domenica 24 Agosto 2014 16:32 |
L'ultimo allarme sulle modalità studiate dai jihadisti per seminare il terrore arriva dai servizi segreti, che hanno raccolto una serie di informazioni «acquisite in ambito internazionale» dagli 007 di altri paesi dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e di Israele. Si alza dunque l'allerta anche nel nostro paese, pur non essendoci, ribadiscono fonti d'intelligence e dell'antiterrorismo, alcun segnale specifico che possa far ritenere il nostro paese soggetto ad una minaccia ravvicinata.
La notizia dell'esplosivo nascosto in latte per neonati è contenuta in una nota operativa riservata, secondo quanto ha scritto il quotidiano "Il Tempo", che è stata trasmessa dai nostri 007 agli uffici della Polaria, la polizia aeroportuale «Gruppi terroristici - si legge nel documento - potrebbero adottare un nuovo metodo per occultare ai controlli di sicurezza materiale esplosivo da introdurre a bordo di aeromobili». In sostanza i terroristi potrebbero utilizzare «scatole di latte per neonati riempite con un composto di ammonio, zucchero in polvere, cloridrato di potassio e di zolfo, nonchè un apparecchio elettronico (cellulare, radio, ecc) con funzione di detonatore». I componenti della bomba, sostiene ancora la nota riservata, «potrebbero essere suddivisi tra più soggetti per essere assemblati a bordo del velivolo scelto come obiettivo». Per questo si richiede al personale negli scali aeroportuali «la massima attenzione durante i controlli di passeggeri in partenza, dei bagagli e delle merci, onde garantire il massimo scrupolo operativo». Nei principali scali italiani, soprattutto Fiumicino e Malpensa, in realtà i controlli erano già stati intensificati a seguito della circolare inviata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza subito dopo l'uccisione del giornalista americano James Foley nella quale si chiedeva di prestare la massima attenzione sugli obiettivi sensibili, tra cui appunto gli aeroporti, e potenziare le verifiche su passeggeri e bagagli in partenza. |