Caso Marò – Una situazione intricata anche secondo The Hindustian Times |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Lunedì 27 Gennaio 2014 14:38 |
Intricata perché, sicuramente i nostri marò non sono terroristi e poi, come riporta The Hindustian Time un funzionario del ministero degli Interni che sarebbe ”esasperato" dopo «i molti incontri dedicati a discutere del caso degli italiani. Quando discutiamo del problema di come perseguire i due militari italiani, perdiamo solo tempo - ha detto -. Questa questione non doveva neppure esistere».
Il "problema", secondo la fonte, è «che il ministero si è legato le mani fin dall'inizio affidando il caso alla National Investigation Agency (Nia), un'agenzia specializzata nell'anti-terrorismo creata dopo gli attacchi di Mumbai del 2009».
Dall'articolo emerge che gli Interni si sono resi conto dell'errore di chiamare in causa la Nia perché, come prevede il suo statuto, può invocare soltanto leggi antiterrorismo, come il "Sua Act" (per gli atti di pirateria in acque internazionali) che prevede la pena di morte in caso di omicidio.
«I responsabili della NIA - prosegue la fonte - non sono affatto contenti per la decisione degli Interni di affidare a loro il caso. Avrebbero voluto che se ne occupasse un'altra agenzia».
Ma il caso, a prescindere, non sembra trovare una soluzione.
Stamane una delegazione Italiana guidata dai presidenti della Commissione Difesa ed Esteri della Camera e del Senato è andata a New Dheli per cercare di trovare una soluzione alla questione.
Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia, componente della Commissione Esteri della Camera scrive su Facebook: «Siamo in ambasciata con i due nostri marò. Massimiliano Latorre ci ha appena detto che è emozionato per la presenza della delegazione parlamentare a New Delhi. È un brutto momento per lui, ma la nostra presenza qui, oggi, gli dà grande forza per andare avanti. Sono anch'io molto commosso»
«Mio figlio più grande ha 12 anni - ha detto Girone ai parlamentari - è preoccupato, mi chiede sempre notizie».
E ha sottolineato che molti indiani li apprezzano e pregano per loro.
«Siamo soldati, soldati italiani, dobbiamo soffrire con dignità», ha detto il marò Massimiliano Latorre nel suo incontro con i parlamentari italiani. «Ci auguriamo di tornare con onore», ha aggiunto.
La delegazione ha incontrato l’ambasciatore americano in India Nancy Powell che ha confermato il sostegno ai militari italiani compatibilmente con la situazione politica in corso.
Dai microfoni di Radio 24, il ministro degli Esteri, Emma Bonino, si è voluta levare un sassolino dalle scarpe: il capo della Farnesina ha ricordato che Salvatore Girone e Massimiliano Latorre - «due militari e certo non due terroristi»- si trovavano a bordo del mercantile Enrica Lexie, in virtù del decreto-missioni La Russa: «Un decreto che prevedeva la presenza di militari su navi civili, senza stabilire per bene le linea di comando». «Ma tutto ciò - ha osservato - sarà utile chiarirlo e rivederlo a conclusione, credo positiva, dell'intera vicenda».
Il 3 febbraio la NIA dovrà formulare i capi d’accusa contro i militari.
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