Caso Marò – Ancora un rinvio dei giudici indiani al 25 febbraio, in attesa della sentenza della Corte Suprema |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Giovedì 30 Gennaio 2014 11:56 |
Il giudice Darmesh Sharma, della Session Court di New Delhi, ha rinviato il trasferimento sotto la giurisdizione della NIA, perché il 3 febbraio è attesa una udienza per il ricorso italiano presso la Corte Suprema contro l'eventuale applicazione per il caso della legge per la repressione della pirateria, la famigerata SUA Act.
il Pubblico ministero, rappresentante del governo, ha detto che questo potrà avvenire dopo che il massimo tribunale indiano si sarà espresso sul ricorso italiano. Dopo aver fissato la data del rinvio, il giudice Sharma ha chiarito che «qualora la Nia formalizzasse i capi di accusa, procederò in base alla legge».
La verità e che le pressioni internazionali, secondo l’Indian Express, sul caso dei Marò stanno facendo fare una marcia indietro nell’applicazione della SUA Act che prevede la pena di morte.
Il governo ha chiesto al ministero dell'Interno - sostiene il quotidiano indiano - di rivedere il suo “via libera” ad invocare la legge nella vicenda dei due fucilieri di Marina italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
"Al ministero - si legge ancora nell'articolo - è stato richiesto di considerare il fatto che la legge è stata pensata per far fronte ad atti di terrorismo e pirateria e questo non è il caso dell'omicidio dei due pescatori"
Fonti al ministero dell'Interno non hanno confermato la notizia, ma sottolineano che "il governo sta ancora valutando i futuri sviluppi della sua azione alla luce delle ramificazioni internazionali" (mercoledì lo stesso presidente della commissione Ue, Jose Manuel Durao Barroso, ha sottolineato che ogni decisione sul caso dei due fucilieri del Battaglione san Marco "può avere un impatto sulle relazioni complessive fra l'Unione Europea e l'India"; ndr).
Se il ministero della Giustizia fa marcia indietro, conclude il quotidiano, quello dell'Interno "può far marcia indietro e processare i due militari in base al Codice Penale indiano, anche se questo non lo può applicare la NIA, l'Agenzia Investiva indiana".
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