Quando una vita così giovane si spezza, coinvolge non solo quella dei suoi familiari più prossimi, ma anche quella della fidanzata con la quale avrebbe voluto vivere.

Parla Simona, la fidanzata di Ciro Esposito, e descrive la loro storia ed il loro futuro cancellato da due colpi di pistola per una partita di calcio.

«Io e Ciro dovevamo sposarci presto, lui lavorava già, io speravo di trovare un posto fisso da commessa dopo aver lavorato da precaria in una catena di negozi di abbigliamento. La vita che sognavamo era semplice: una famiglia, dei figli, qualche viaggio.

Perché lui, Ciro, era un ragazzo che amava viaggiare.

Insieme l’estate scorsa eravamo stati a Palma di Maiorca, aveva organizzato tutto in internet.

Lo faceva spesso: Parigi, Amsterdam, l’Italia intera. Insieme l’abbiamo girata tutta, dal Nord al Sud», racconta la ragazza e prosegue

Come viveva lo racconta con la semplicità della quotidianità a fidanzata di Ciro: «Abbiamo tanti amici perché lui è un ragazzo allegro, socievole.

anti sono qua, aspettano notizie con noi.

Insieme facciamo tante cose: andiamo al pub in centro, ma anche al Vomero.

Ma ci piace anche restare in casa e cucinare qualcosa: Ciro è un buongustaio, gli piacciono anche i dolci.

E io ho imparato a cucinare per dividere un’altra cosa con lui».

Un racconto toccante quello di Simona, un racconto che dimostra come in quartieri difficili come Scampia, per poche storie maledette ci sono migliaia di storie positive.

E non si può non pensare ad un parallelismo con Lino Romano, il ragazzo ucciso per errore a Marianella vicino Scampia, anche li una famiiglia distruttra ed una fidanzata che ha visto perdere per sempre il suo amore per un colpo di pistola.