Napoli - Crollo in Galleria - Il Supertestimone: «Un mese fa era successa una cosa simile» |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 08 Luglio 2014 10:13 |
Si perché a questo punto è da capire effettivamente cosa è pubblcio e cosa è privato. La Magistratura ha sequestrato le carte Ufficio Sicurezza Abitativa e all’Ufficio Tecnico del Patrimonio per cercare di stabilire le responsabilità della parte crollata sul ragazzo di Marano Intanto spunta un nuovo SuperTestimone.
Si tratta di Gennaro, 51 anni, disoccupato e vive in una casa di proprietà del Comune sul tetto della Galleria: «Un mese fa era successa una cosa simile. I residenti avevano contattato i vigili del fuoco. Perché nessuno è intervenuto?» Questa ulteriore denuncia si accoda a quella già fatta in altro tempo dal Consigliere Comunale Moretto (e riportata precedentemente) oltre alle altre svariate testimonianze riportate dai residenti e commercianti che da mesi e da anni, denunciano il problema dello sgretolamento della Galleria. La cosiddetta patata bollente ora sta diventando incandescente per il Comune, che dal giorno della tragedia si sta affandando a ripetere che non è competenza loro. Ancora ieri il Comune sostiene «Siamo titolari della copertura della Galleria Umberto, della manutenzione del vetro e dell’acciaio, del pavimento in marmo e del livello ipogeo. Il resto è proprietà privata». Ma anche gli amministatori dei due condomini che incidono sulla Galleria negano le responsabilità, tanto che oggi in procura presenteranno le loro carte. La posta in gioco è altissima, poiché Salvatore, secondo quanto riporta il referto del Loreto Mare ha una: «ischemia bilaterale, vasta emorragia subaracnoidea, trauma toracico, collasso polmonare» Come già detto ieri ha una «flebile attività cerebrale» e stamane sarà sottoposto ad una ulteriore TAC per capire se il ragazzo è dichiarable morto cerebralmente o meno. Se le analisi dovessero dare questo infausto responso (che aleggia, ormai, da ieri mattina come unna minacciosa ombra scura) le accuse potrebbero divenire da lesioni ad omicidio e questo fa cambiare completamente qualsiasi strategia difensiva. |