Napoli – DASPO di 5 anni Genny ‘a Carogna per la maglietta Speziale Libero – Rivolta nei Napoletani su FB «Ora interdite anche chi inneggia al Vesuvio» |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 06 Maggio 2014 22:29 |
Ovviamente, alla fine la colpa era in blocco dei Napoletani, degli Ultrà del Napoli, ecc.
Non faccio la solita litania, o il solito piagnisteo.
Ovviamente, questo è il sentore di molti napoletano tifosi e non: che il Napoli sia arrivato in finale, che abbia vinto, che abbia fatto un buon campionato, e che abbia rovinato la festa ai giallorossi o ai viola (le dichiarazioni di Della Valle sono fantascienza, visto che il Capo Ultrà viola ha parlamentato pure lui per la partita) o a qualsiasi altro colore che non sia Azzurro, ha dato fastidio ad un certo establishment del Calcio e della Politica italiana.
Ovviamente va squalificato il San Paolo, va sanzionato solo il Napoli, un DASPO di 5 anni per un reato di opinione, perché la maglietta Speziale Libero, può dare fastidio, ma in uno Stato Libero e Democratico, si può essere contrari, ma l’opinione di Genny ‘a Carogna vale quanto quella di condannato in via definitiva come Silvio Berlusconi, o come quella del Ministro Angelino Alfano o del Presidente della Repubblica o di Beppe Grillo!!!
Ma se reato di opinione si tratta, è giusto dare un DASPO di 5 anni a chi, sistematicamente e perpetratamente, inneggia «Vesuvio Bruciali» oppure «Vesuvio lavali col fuoco» e varianti varie.
Anche questo è un reato di opinione, ed inneggia alla violenza come «Speziale Libero»!!!
Non difendo il tifo violento, ne la mia è una presa di posizione Pro Mastiffs o Teste Matte.
Si può dire tutto il male di questo mondo di Genny De Tommaso, ma va detto e vanno riconosciute almeno due opere buone: aver immediatamente soccorso Ciro Esposito (stando a quanto dichiarato dalla madre e da quello che si è visto dai video), e quello di aver, seppure discutibilmente, placato quello che poteva essere il nostro Heysel, la strage di 32 italiani (su 39 morti) ed oltre 600 feriti a causa degli Hooligans inglesi nella finale di Coppa dei Campioni (oggi Champions League) del 29 maggio 1985 tra Juventus e Liverpool.
«Molti ragazzi ultras hanno indossato una veste di civiltà, poi voglio dire un'altra cosa: la persona che stava sopra Ciro, senza maglietta e cercava di rianimarlo è proprio Genny 'a Carogna, non diciamo solamente cose brutte» dice la mamma di Ciro Esposito.
Per l’esattezza le violazioni contestate al De Tommaso sono: «Esposizione di striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce» e «scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive».
Quest’ultima accusa sta mediaticamente passando. con il passare dei giorni, che la colpa è stata solo dei napoletani.
Già in diretta i colleghi della Rai non hanno mai detto tifosi Ultrà della Roma, e solo dopo la partita si è parlato di un tifoso o pochi tifosi, minimizzando e spostando l’attenzione sul Napoli.
Fatto sta, che il servizio d’ordine non era adeguato, ed i bus con i tifosi a bordo non erano scortati, hanno girato per la periferia di Roma, e sono stati vittima di un agguato puro e semplice.
Ma di tutto questo casino, colpa della Questura di Roma, e del Sindaco di Roma Ignazio Marino che hanno sottovalutato in modo negligente il pericolo di questa partita di calcio (anche de Laurentiis se ne era accorto ed aveva informato Prefettura di Napoli e Questura di Roma), e si sta riversando tutta la colpa solo ed esclusivamente i supporters del Napoli e di Genny, di cui ripeto non sono né avvocato né difensore.
Sempre sui social tra serio e faceto qualcuno ha detto: «Io sto con Genny. Questa azione è la sintesi del fallimento delle istituzioni, incapaci di gestire una manifestazione sportiva e alla ricerca di un capro espiatorio per i fatti di Roma di cui sono gli unici veri responsabili»
E poi: «E al romano che ha sparato ora gli daranno la medaglia per aver fatto centro» oppure «Ora voglio il daspo per aver visto la partita sul divano...»
E poi, all’Olimpico c’era tutto lo Stato Maggiore del Governo centrale e federale, cosa ci voleva a bloccare la partita, alle 18 poco dopo i fatti?
Diceva Winston Churchill «Gli italiani giocano partite di calcio come se fossero guerre e guerre come se fossero partite ci calcio»
E quindi non avrebbero mai sospeso una partita!
Ne frattempo le condizioni di Ciro Esposito si sono aggravate nella giornata, dopo un lieve segnale di miglioramento.
È stato sottoposto nuovamente ad un intervento chirurgico.
Ciò che tiene tra vita e morte il ragazzo è l’infezione polmonare a seguito della pallotta ricevuta.
C’è anche una cosa da dire alla Società al Presidente de Laurentiis ed hai tifosi Ultrà e non del Napoli (lo Stato non se ne è curato prima, figuriamoci dopo) chi ha aiutato sia economicamente che materialmente la famiglia di Ciro (che comunque non sono certo dei miliardari) sono stati i Tifosi della Lazio: «Due notti in albergo ce le hanno pagate i tifosi della Lazio. Adesso credo che qualcuno provvederà anche per qualche altra notte: qualche tifoso laziale stava cercando qualche appartamentino piccolo.» ha detto la madre di Ciro Esposito Antonella Leardi, ed ha continuato: «Gli avvocati napoletani ci hanno detto anche che la municipalità vuole offrirci qualcosa. Io non voglio niente, magari solo dove dormire».
Da parte del Monitore Napoletano, in qualità di Direttore Responsabile e a nome i tutti i collaboratori e della Città di Napoli porgo un sentito Grazie alla Tifoseria Laziale per il soccorso e l’aiuto materiale prestato.
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