LIBERTÀ |
EGUAGLIANZA |
MONITORE NAPOLETANO |
Fondato nel 1799 da Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel Anno CCXXII |
Rifondato nel 2010 |
Aranciata, più succo nelle bibite, dal 12% al 20% |
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Scritto da Annarita Borelli |
Mercoledì 19 Novembre 2014 09:15 |
Il provvedimento prevede che, le aranciate prodotte in Italia, contengano almeno il 20% di succo d’arancia contro il limite massimo del 12% valido in tutti gli altri paesi dell’Unione europea.
Un ribaltone iniziato nel settembre del 2012, quando il governo Monti alza la percentuale dalla soglia storica del 12% (stabilita nel 1958) alla soglia del 20%. La Coldiretti sostiene che la nuova norma sia un toccasana sia per gli agricoltori (alzare la percentuale di succo d’arancia al 20% - sostiene fin da subito la Coldiretti – può aiutare a «salvare oltre 10mila ettari di agrumeti italiani, con una estensione equivalente a circa ventimila campi da calcio, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Calabria»), sia per la salute degli italiani (tra il 2000 e il 2013 i consumi di frutta e verdura in Italia sono scesi del 30%, e secondo la Coldiretti «grazie alla nuova norma duecento milioni di chili di arance all’anno in più saranno “bevuti” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate»). Gli industriali, invece sostengono l’incostituzionalità della norma (perché «determina una discriminazione al contrario nei confronti dei produttori italiani e pone un freno immotivato alla libera iniziativa economica. Si favoriscono gli stranieri, si penalizza la competitività italiana»). L’obiettivo di questa virata, nell’ottica del legislatore, è favorire gli agricoltori e i produttori di agrumi. Ma per i produttori si tratta di un boomerang, ma non è dimostrabile che l’aumento al 20% si tradurrà automaticamente in un maggior impiego di forniture di succo solo italiano. Si indebolirà la quota di mercato di bibite made in Italy a favore di quelle prodotte all’estero, minori saranno le forniture di succo italiano. Oltretutto questo provvedimento incide su un settore - quello delle bibite rinfrescanti alla frutta - che pesa solo per il 10% su tutto il più ampio comparto dei succhi. |