Napoli - Banda dei Falsari - Ecco come spacciavano i soldi falsi |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Giovedì 27 Novembre 2014 11:25 |
Durante questo periodo i Carabinieri dell'antifalsificazione hanno ricostruito la fitta ragnatela di distribuzione delle banconote. Il costo di una banconota da 20€ falsa era di 2€ vere. I principali luoghi di smercio erano i mercatini rionali, ma soprattutto le sagre.
Secondo le ricostruzioni della DDA gli spacciatori di banconote si informavano presso i comuni per conoscere le date delle sagre, dove i suddetti arrivavano, spacciavano ed andavano poi oltre. Sempre dall'inchiesta è emerso che nel mese di novembre 2012, gli spacciatori hanno distribuito banconote false al ritmo di quasi una sagra al giorno: il 9 sono alla Sagra della Castagna di Montella, in provincia di Avellino. Il giorno successivo partecipano alla Sagra della Castagna di Acerno, nel Salernitano, e così via. Alla struttura erano affiliate anche altre molte donne che avevano diversi ruoli L'organizzatrice è stata Vincenza Parisi che ha creato la stamperia in Via Blanch a Napoli il 21 febbreio 2013, e da imprenditrice era lei che organizzava la Banda. Le donne che si erano affiliate alla Banda usavano termini di tipo domestico per dissimulare le intercettazioni. Ad esempio: «Si chi è?», «Ah Carmelina sono la fruttivendola ...», «Chi?», «a fruttivendola», «Ah ciao ciao», «È tutto a posto, sto aspettando che viene un amico mio che poi facciamo la spesa di Natale». «Ho capito, ho capito ...», «Così ti faccio l'ordinazione». In realtà parlano di consegne di soldi falsi ma, spesso, non avendo concordato un codice ben preciso, si confondono tra loro. E inoltre l’insistenza su particolari che dovrebbero essere banali non può non insospettire i carabinieri che intercettano: «Senti a me mi servirebbe due casse di minestra mannaggia la miseria... (banconote false da 100)». «Ah ho capito, senti Carmè te li porto più tardi perchè io mò sto andando al negozio». «Va bene...grazie...deve essere fresca eh!». La banda non disdegna di falsificare anche marche da bollo e «Gratta e vinci». Eancora una volta usa termini diversi, ma di uso comune per indicarli: «Pronto...niente ancora nessuna novità dopo viene Mario dobbiamo far vedere le mattonelle (nel gergo dei falsari le “mattonelle” indicano i valori di bollo)». «Eh, fammi sapere anche il fatto delle magliette (banconote false)». «Le magliette, i gelati e se sono arrivati anche i ghiaccioli!».
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