Nigeria - Proteste contro Charlie Hebdo al grido di Je suis Muslim - Bruciate chiese |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Lunedì 19 Gennaio 2015 10:49 |
In Nigeria, il paese col più altro tasso di persone di fede islamica, non si placano le proteste contro il giornale satirico Charlie Hebdo, in particolar modo contro l'ultimo numero, il primo dopo la strage del 7 gennaio 2015. Sarebberop almeno 10 i morti che si sono verificati durante la manifestazione. Secondo il presidente del paese, Mahamadou Issoufou, i morti sarebbero almeno dieci. Cinque - ha spiegato - sono stati riportati dopo le manifestazioni nella capitale Niamey.
Come azione di ritorsione ci sono state attaccate 7 chiese nel paese: 2 a Zinder, nel sud del Paese, 2 nella capitale Niamey, 2 a Maradi, località situata a 600 chilometri da Niamey, e 1 a Gourè, nell'est. Durante la manifestazione si è passati dagli slogan Je suis Muslim, 'Allah Akhabar' ('Dio è grande'), per poi prendere di mira Parigi e la Francia al grido di French go home (francesi tornatevene a casa). Come 3 anni fa quando pubblicammo lo Speciale sulla Crisi del Medio Oriente le cui proteste presero spunto da un film The Innocence of Muslims (ripeto film di dubbia qualità) già ci fu un grande scontro tra il popolo occidentale e quello musulmano, e già all'epoca il compianto Charb attaccò il profeta e l'Isam con una copertina che riportammo nell'articolo di approfondimento Il dirtto e la Blasfemia. A questo punto, prendendo a prestito le parole di Papa Francesco dell'estate scorsa , "Siamo alla III Guerra Mondiale ma a pezzi". Se violiamo il principio della libera espressione, come ebbi già a scrivere nel 2012, perché così possiamo offendere il prossimo, e ci autocensuriamo, 226 anni di storia sarebbero cancellati in un batter d’ali
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