Unioni Civili - in 100 piazze, oggi, a favore dei diritti del mondo omosessuale - #SVEGLIATITALIA |
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Scritto da Redazione |
Sabato 23 Gennaio 2016 13:01 |
- Unioni Civili - L'Ipocrisia dell'ideologia - Il Punto del Direttore - Milano - E' polemica per la scritt Family Day - Napoli - Unioni Civili - Migliaia di persone in corteo per le strade della città Mobilitazione in 100 piazze, oggi, a favore dei diritti del mondo lgbt, #SVEGLIATITALIA, lanciata da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit in occasione dell'inizio della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili: "scenderemo in piazza accanto a un pezzo importantissimo della società civile: associazioni, istituzioni, partiti, sindacati, liberi cittadini e cittadine hanno aderito in massa all'appello e annunciato la propria presenza ai presidi. Tutti assieme realizzeranno un flashmob, portando con sé sveglie e orologi con suoneria per sincronizzarli e suonare la sveglia al nostro Paese".
"Siamo rimasti l'unico paese dei 28 senza una disciplina sulle unioni civili, è fondamentale che si chiuda cercando il più possibile di ascoltarsi e rispettarsi ma poi si sappia che ad un certo punto si vota e sui temi etici ci sarà libertà di coscienza come doveroso che sia. Il compromesso non è lo strumento per non arrivare a chiudere. Sono giuste tutte le posizioni ma si sappia che per il Pd la riforma è irrinviabile". Matteo Renzi, alla direzione del Pd, ribadisce la determinazione a chiudere sulle unioni civili. Cirinnà, il Papa? a ognuno il suo mestiere - "Il Papa fa il suo mestiere, il Parlamento anche", comunque "non è tempo di guerre tra cattolici e laici, c'è la maggioranza per approvare la legge". Lo afferma in un'intervista alla Stampa la senatrice del Pd Monica Cirinnà, relatrice del testo sulle unioni civili, commentando il monito del pontefice a non confondere il matrimonio con altri tipi di unione. "È un pronunciamento che qualifica il dibattito. Il Papa va ascoltato e non commentato. Per anni le unioni civili sono rimaste ai margini della discussione pubblica. Ora è il Paese intero che ne parla e questo è un bene. Siamo nel momento decisivo, siamo pronti per l'aula, abbiamo gli emendamenti e sono tutti degni di rispetto. È in corso un tentativo di dialogo, abbiamo una settimana di tempo per valutare i miglioramenti al testo, ma non per stravolgerlo. Le unioni civili sono una realtà nella società, devono anche diventarlo all'interno del nostro ordinamento. Ci siamo ormai", sottolinea. "Il Pd e la maggioranza che sostiene il ddl accoglieranno emendamenti utili", spiega. "È cresciuta la sensibilità sul tema, al pari della convinzione che la legge si deve fare. Il Parlamento ha i numeri per colmare il ritardo imperdonabile per il quale l'Italia è stata condannata dalla Corte europea e invitato a porre al più presto rimedio. Risolveremo la questione della genitorialità. La 'stepchild adoption' non è uno scoglio insormontabile. Tutti i contributi vanno valutati senza pregiudizi. Così anche le nostre proposte. In un clima sereno". No di Fi al ddl Cirinnà, rimane la libertà di coscienza - La linea di Fi è: no al ddl Cirinnà anche se rimane la Libertà di coscienza sulle unioni civili: lo ribadiscono i capigruppo di Fi di Senato e Camera, Paolo Romani e Renato Brunetta, manifestano in vista delle votazioni a palazzo Madama sul ddl Cirinnà. Resta la sfida dei Cattodem sulle Unioni Civili che si traduce anche negli emendamenti al ddl depositati in Senato. Seimilacento, di cui cinquemila della sola lega, una sessantina del Pd e nove dell'ala cattolica Dem. Tra questi restano i due, annunciati nei giorni scorsi, sulla trasformazione della stepchild adoption in "affido rafforzato" e sul "divieto della pratica di surrogazione di maternità" realizzata da un cittadino italiano all'estero introdotto, nella proposta di modifica, all'art.4 del ddl. Rispetto a quanto annunciato non si prevede, né per chi realizza la maternità surrogata né per chi la organizza, alcun inasprimento delle pene. La riduzione al minimo di qualsiasi rimando alle sezioni del codice civile che disciplinano il matrimonio. E' quanto si prevede in tre emendamenti Pd, a prima firma Lumia, agli articoli 2 e 3 del ddl unioni civili nei quali i diritti e i doveri connessi all'unione civile vengono esplicitati per esteso. Gli emendamenti intervengono, in particolare, sulle cause impeditive dell'unioni civile ex comma 4 dell'articolo 2 del testo, sulle cause di annullamento ex comma 3 articolo 3 e sul regime patrimoniale. Renzi nella direzione ha parlato anche delle amministrative: "Dopo quello che è successo a Roma è difficile, ma credo che si possa vincere facendo una sfida vera sui problemi concreti della città. Chiunque vincerà le primarie, otterrà un sostegno forte del nostro partito". "Non ci fa velo sostenere candidati sostenuti per cinque anni perché a differenza di altri non vogliamo politicizzare il voto: lo stanno facendo altri amici e compagni della sinistra fuori da qui, che a Torino hanno avviato una campagna nazionale. Ma noi sosteniamo Massimo Zedda a Cagliari come abbiamo fatto per i cinque anni del primo mandato". A tenere banco è però anche lo scontro con l'Ue. "Va recuperato - ha detto Renzi prendendo la parola - l'ideale europeo che nel dibattito in corso è totalmente dimenticato. Se qualche leader si offende per mezza parola detta o non detta, stiamo perdendo di vista il vero obiettivo, che è quell'ideale". "Chi abbraccia derive populiste e demagogiche lo fa per la mancanza di prospettive di sviluppo e di crescita. Serve un' Ue più sociale e meno legata all' austerity, in cui la parola crescita diventa vocabolario comune. Se facciamo battaglia nei prossimi tre anni la legislatura europea ha un significato profondo o avrà perso la carica di innovazione su cui abbiamo scommesso votando Juncker". "Tutti i Paesi - ha aggiunto Renzi - che hanno condiviso la linea politica in modo completamente aderente alle richieste di Bruxelles hanno visto sconfitto il governo uscente".
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