USA - Orlando - Ancora non riconosciute tutte le vittime - Chi è Omar Seddique Mateen, lo stragista suicida |
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Scritto da Redazione |
Lunedì 13 Giugno 2016 10:25 |
Le strade sono chiuse, il silenzio e' interrotto solo da un elicottero che perlustra l'area e la citta', che sembra spettrale. Intanto filtrano lentamente i primi nomi delle vittime, mentre molti sono ancora dispersi e i loro famigliari attendono informazioni dalle autorita'. Tra le vittime accertate c'è anche Eddie Justice, il trentenne che ha inviato messaggi alla madre dal Pulse mentre era tenuto in ostaggio. Era nascosto nel bagno delle donne da dove inviava sms alla madre Mina chiedendo disperatamente aiuto. La sequenza dei messaggi fotografati sullo smartphone della donna hanno fatto il giro del web.
"Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato", ha detto Mir Seddique. "Siamo scioccati come il resto dell'America", ha aggiunto. Trump rilancia il bando per i musulmani e chiede le dimissioni di Obama.
Qualche ora dopo la strage, è arrivata anche la rivendicazione dello Stato Islamico attraverso l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, riferisce il Site: il killer della strage di Orlando "era un combattente dell'Isis". Nel testo della rivendicazione riportato dalla direttrice del Site Rita Katz in un tweet si legge che una fonte ha detto all'agenzia Amaq: "L'attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato 100 tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato islamico". Sono le 02.06 quando Eddie Justice, una delle vittime della strage di Orlando, manda il primo sms. "Mamma ti voglio bene" scrive il ragazzo dal Pulse, mentre l'inferno è già cominciato dentro la discoteca. E continua: "Nel club stanno sparando". Un minuto dopo, alle 02.07, un altro drammatico messaggio: "Nascosto nel bagno". La mamma, Mina, chiede in quale club si trovi. "Pulse", specifica Eddie. Poi gli sms diventano convulsi e Mina vive minuto dopo minuto la tragedia del figlio, 30 anni, intrappolato nell'incubo paranoico del killer che insegue le sue vittime con ferocia metodica. "Chiama la polizia", implora Eddie alle 02.08, "sto per morire". La madre risponde che la sta chiamando. Ed Eddie, disperato insiste. "Chiamali mamma", scrive ancora alle 02.39, "lui sta arrivando", "sto per morire". Alle 02:46 Eddie è ancora vivo ed è nascosto nel bagno delle donne, come scrive alla mamma, nella speranza che la polizia entri e lo trovi prima del boia. Ma sa che sono gli ultimi istanti, che non c'è più tempo. "Ci ha preso" messaggia sempre alle 02.46, " la polizia "deve venirci a salvare". Mamma Mina ha chiamato gli agenti e si è precipitata davanti al Pulse. Vede che cosa sta succedendo, il caos, i feriti riusciti a scappare, la gente terrorizzata. Cerca di rassicurare il ragazzo con un ennesimo sms: "Ok, stanno arrivando... la polizia è dentro, fammi sapere quando vedi la polizia". Sono le 02.49. Eddie riesce a rispondere alle 02.50: "sbrigatevi, lui è nel bagno con noi". "Nel bagno delle donne", precisa ancora. Poi il silenzio. E' passata meno di un'ora. La sequenza de messaggi fotografati sullo smartphone della donna hanno fatto il giro del web. Chi è Omar Mateen, l'autore della strage Il killer, ucciso dalla polizia, si chiama Omar Mateen, 29 anni, cittadino americano di origini afghane. Un profilo simile al killer di San Bernardino, originario del Pakistan, e ai fratelli autori dell'attentato alla maratona di Boston, le cui radici erano in Cecenia.E che sembra Omar abbia citato nella sua telefonata. Si tratta di giovani in tutto e per tutto integrati nella società americana. Almeno così sembrava. Omar, nato a New York ed ex guardia giurata, viveva in una cittadina a quasi 200 chilometri dal luogo della mattanza, Fort Pierce. E in queste ore di febbrili indagini da parte dell'Fbi il confine tra l'atto di un folle che odiava i gay e quello di un 'lupo solitario' radicalizzatosi all'Islam è ancora labile. Certo è che il killer era noto al Bureau: l'Fbi indagò due volte su di lui per terrorismo (e due volte fu interrogato, nel 2013 e nel 2014). Ma anche se fu inserito in una lista di presunti 'simpatizzanti' dell'Isis, le indagini non proseguirono, ha confermato stasera Ronald Hopper, un agente speciale dell'Fbi. "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato", ha giurato invece il padre del killer. Che poi però si è scoperto essere un sostenitore dei talebani afghani: "I nostri fratelli del Waziristan, i nostri guerrieri nel movimento e i talebani dell'Afghanistan stanno risollevandosi", arringa Mir Seddique Mateen in un video su YouTube.
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