Bruxelles - Uccisa una guardia di un sito Nucleare - Morta Patricia Rizzo |
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Scritto da Redazione |
Sabato 26 Marzo 2016 11:33 |
Prima Parigi, poi Bruxelles. Stesso obiettivo - fare più morti possibili - e stessa cellula. Più passano le ore e meglio si definisce una trama del terrore unica, che dal Belgio si estende alla Francia, ma che presto potrebbe arrivare al capitolo finale. Ne è convinto il presidente francese Francois Hollande: la cellula terroristica che ha colpito negli attentati di Parigi e Bruxelles sta per essere "annientata", anche se potrebbero essercene altre. Poco importa, forse, che Salah Abdeslam abbia deciso di chiudersi nel silenzio dopo gli attentati di martedì. Le indagini nelle due capitali proseguono, si intrecciano, e continuano a dare frutti. Lo dicono gli arresti delle ultime 24 ore. Ad Argenteuil, nella banlieue parigina, è stato sventato un piano "in fase avanzata" e fermato il suo ideatore, legato a quell'Abbaoud che era la 'mente' del 13 novembre.
A Bruxelles, invece, sono stati arrestati sei sospetti in diversi raid, di cui uno a Schaerbeek durato diverse ore. L'unico ad avere la chiave per dipanare l'intricata matassa è Salah Abdeslam, che finora ha soltanto ammesso ciò che era da tempo noto, cioè che Abbaoud era l'ideatore della strage di Parigi. Il resto delle sue dichiarazioni appaiono false o contraddittorie, come l'aver negato sia un legame con Abbaoud prima di novembre - i due erano stati arrestati insieme per furto anni fa - sia la conoscenza dei fratelli El Bakraoui, che avevano affittato alcuni dei covi dove si è nascosto dopo novembre. Se Salah parlasse, cosa che per il momento non vuole fare, potrebbe anche chiarire i dettagli del piano di Bruxelles, perché secondo gli inquirenti avrebbe dovuto farne parte, sparando sulla gente con i kalashnikov in strada. Non è un caso che invece abbia deciso di tacere proprio dopo gli attentati, chiedendo di essere consegnato alla Francia, forse proprio per evitare un nuovo capo d'accusa in Belgio. Mentre il cerchio si stringe attorno al gruppo di Bruxelles e Parigi, all'appello del terrore si aggiungono nuovi individui. C'è un altro ricercato, Naim Al Hamed, 28 anni, siriano di Hama. E non sarebbe nella raffica di arresti che la polizia belga ha effettuato. Si cerca Abrini, che con Salah ha trovato i covi di Parigi, si cerca l'uomo con il cappello della foto di Zaventem - la procura non conferma ancora di averlo in mano, come scrive invece Le Soir - e si cerca il secondo uomo della metro di Maalbeek, che ha dato l'ultimo saluto a uno dei fratelli El Bakraoui, assicurandosi che portasse a termine il piano. La caccia agli uomini prosegue senza sosta.
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