Napoli - E' già scontro sulla prossima installazione natalizia alla Rotonda Diaz |
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Scritto da Giovanni Di Cecca | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Domenica 25 Giugno 2017 13:54 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mancano ancora 6 mesi spaccati a Natale e già c'è la polemica della nuova installazione sul Lungomare alla Rotonda Diaz di una nuova struttura simile al tanto discusso Nalbero dell'anno scorso Oggetto del solito scontro, questa volta è il Presidente di Italia Nostra Napoli Guido Donatone ed il Ministero dei Beni Cultirali Franceschini.
In una lettera inviata la Ministro, Donatone scrive: «Ancora una volta l'amministrazione comunale di Napoli intende fare strame dei vincoli Mibact con l'utilizzazione selvaggia della Rotonda Diaz sul lungomare di Napoli nel periodo natalizio. Un maxicorno di 60 metri di tipo consumistico (nella base di 30 metri: ristoranti-bar-negozi di vendita) dovrebbe troneggiare alterando il paesaggio tutelato dalla Costituzione italiana. È la risposta al bando del Comune con tema: Napoli e la scaramanzia. L'esaltazione del malocchio e il trionfo del cattivo gusto». Donatone non fa sconti né al Comune né tantomeno al soprintendente Garella, e ricorda lo scontro per Nalbero. Anche in quel caso si faceva appello al ministro rimarcando la necessità di tutela dei vicoli paesaggistici. Continua nella missiva: «Lo scorso anno una grottesca struttura di 40 metri - sottolinea l'ambientalista - contestata dagli uomini di cultura e dall'opinione pubblica cittadina, è stata assurdamente autorizzata dal soprintendente Garella in quanto considerata temporanea. Il Comune, sicuro della debolezza del soprintendente, stavolta ha aumentato l'altezza della struttura e la sua durata: 60 metri per 4 mesi. Altro che temporaneo. Vorremmo evitare di rivolgerci alla magistratura per scongiurare nuovo discredito alla città. Garella risponderà che non ha ricevuto per ora nessun progetto, ma sarebbe assai opportuno che il ministero lo dissuadesse preventivamente. Confidiamo nel suo autorevole intervento, e restiamo in attesa di risposta». Donatone non è solo nella battaglia contro il maxi-corno, con lui diversi esponenti del mondo della società civile e una schiera di filosofi, professori universitari, storici dell'arte, architetti e critici letterari. Tra questi: il filosofo Aldo Masullo, lo storico dell'arte e docente della Federico II Francesco Caglioti, il critico musicale Paolo Isotta, lo scienziato e docente universitario Benedetto De Vivo, Francesco Iannello dell'assise di Palazzo Marigliano, la scrittrice Giovanna Mozzillo, la docente Agata Piromallo, la professoressa Barbara Palmieri, il docente Marco Lombardi, il critico letterario Sergio Lambiase, l'ingegnere Lello Aragona, l'architetto Gerardo Mazziotti, Pasquale Belfiore, ex assessore della Iervolino, la docente Marisa Margiotta, Francesco Bruno, prof di architettura, l'architetto Lorenzo D'Albora, Marcello Lando del Rotary Napoli, l'ex presidente del Consiglio regionale Mario Del Vecchio, la giornalista Armida Parisi e ancora i prof Pasquale Malva, Patrizia Milone, Gianna Fondi e Serena D'Albora. Peccato, aggiungo, però che quello che è stato definito un obrobrio, N'Albero (e forse in parte lo era), dall'8 al 26 dicembre ha totalizzato ben 100.000 visitatori paganti (un pezzo da 8 €uro cadauno), dando, forse in modo discutibile, lavoro ad un po' di ragazzi che hanno mandato avanti "la baracca", oltre a dare una certo marketing a tutta Napoli nel periodo Natalizio Non spetta a me, certo, dare giudizi su chi abbia ragione o torto, ma dopo l'azzardo N'Albero, mi viene da pensare e dire che esiste una ristretto gruppo di persone che più che collaborare allo sviluppo del turismo in città e, di conseguenza, farla notare nel mondo, si limita a dire come è brutto e finirla li, con la solita polemica sterile. Sta di fatto che in molti paesi del mondo, dove il settore turismo è feroce, si inventano veramente le cose più assurde che diventano poi di moda (passeggera) ed attraggono persone e conseguenti capitali. N'Albero, l'intramontabile Via San Gregorio Armeno (più nota come la strada dei pastori), Salerno con le luci, valevano da sole il biglietto di una gita in Campania, avendo di fatto, parlo per Napoli, per la prima volta da anni, forse decenni, avuto il sold-out di tutte le strutture alberghiere. Insomma, per come l'ho vista e raccontata sul Monitore, questa delle mega strutture non fine a se stesse e rimovibili, non è da buttare come idea, anche perché con molta fatica, stanno riportando persone e denari in città ed in Regione. Oggi si è rimosso, ma tutte queste "discutibili" operazioni costose (e forse per questo gestite da uno stretto gruppo di persone fuori dagli evidenti giri che reclamano) hanno avuto l'occasione di cancellare completamente dalla mente (purtroppo non nei fatti) le tre piaghe di Napoli: Monnezza, Scippi ed abbandono. Aggiungo, che il fenomeno Napoli, negli ultimi anni ha portato ad essere uno scenario naturale per alcune produzioni televisive e cinematografiche, una piccola Cinecittà a cielo aperto (Hollywood è l'obiettivo finale) che hanno mostrato che la nostra città non è solo quello che piace raccontare agli altri, ma è anche bellezza (visto che si porta come termine) storia, cultura, capacità e chi più ne ha più ne metta.
Photogallery: Viaggio dentro N'Albero Photo by Giovanni Di Cecca / MagnaPicture.com --- Archivio Storico dicecca.net - MONITORE NAPOLETANO
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