Spagna - Puigdemont: DICHIARA L'INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA - MA LA SOSPENDE PER IL DIALOGO CON MADRID |
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Scritto da Redazione |
Martedì 10 Ottobre 2017 19:37 |
La Catalogna "sospende la dichiarazione di indipendenza per avviare il dialogo, perché in questo momento serve a ridurre la tensione". Così il presidente catalano Carles Puigdemont nell'atteso intervento al Parlamento di Barcellona. "Sono qui dopo il risultato del referendum del primo ottobre per spiegare le conseguenze politiche che ne derivano. La Catalogna è un affare europeo. E' un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla", ha aggiunto.
"Il governo della Catalogna sta facendo un gesto di responsabilità e generosità - ha spiegato il presidente -: se nei prossimi giorni tutto il mondo agirà con la stessa responsabilità, tutto si potrà svolgere con calma e nel rispetto dei cittadini".
"Abbiamo visto una situazione estrema, è la prima volta nella storia della democrazia europea che una giornata elettorale" si snoda "tra le violenze della polizia", ha detto Puigdemont aggiungendo: "Non siamo delinquenti, non siamo pazzi, non siamo golpisti, siamo gente normale che chiede di poter votare".
"La Catalogna è stata umiliata quando ha tentato di modificare il suo statuto "rispettando la Costituzione", ha affermato Puigdemont, ricordando il testo di modifica dello statuto "tagliato" e "modificato" per due volte, tanto da diventare "irriconoscibile". Il risultato è stata "un'umiliazione".
El Pais Web - Tradotta in Italiano
Durante la Sessione in Parlamento Il presidente catalano Carles Puigdemont sta parlando al Parlamento catalano e ha proclamato l'indipendenza catalana. "Sono qui dopo il risultato del referendum del primo ottobre per spiegare le conseguenze politiche che ne derivano. La Catalogna è un affare europeo. E' un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla". Lo ha detto il presidente catalano Carles Puigdemont nel suo intervento al parlamento di Barcellona. "Abbiamo visto una situazione estrema, è la prima volta nella storia della democrazia europea che una giornata elettorale" si snoda "tra le violenze della polizia", ha detto Puigdemont. "Non siamo delinquenti, non siamo pazzi, non siamo golpisti, siamo gente normale che chiede di poter votare".
"Quello che presenterò qui - ha aggiunto - è il risultato del primo ottobre, non una mia decisione personale, è la volontà del governo che presiedo, che ha mantenuto l'impegno di convocare il referendum e analizzare gli eventi successivi". "La Catalogna è stata umiliata quando ha tentato di modificare il suo statuto "rispettando la Costituzione", ha affermato Puigdemont, ricordando il testo di modifica dello statuto "tagliato" e "modificato" per due volte, tanto da diventare "irriconoscibile". Il risultato è stata "un'umiliazione". Puigdemont aveva rinviato di un'ora il proprio discorso davanti al Parlamento perché in contatto con mediatori internazionali. Migliaia di persone attendono di fronte al parlamento catalano.
La tensione è forte a Barcellona. Misure di sicurezza rafforzate sono state prese dalla polizia catalana attorno alla sede del parlamento, dove i movimenti indipendentisti hanno convocato una grande concentrazione al momento del discorso del presidente.
Il premier Mariano Rajoy ha annunciato una reazione forte dello Stato se Puigdemont dichiarerà l'indipendenza. "Impediremo che la Catalogna si separi" ha chiarito con forza.
Madrid può fra l'altro applicare l'art. 155 della Costituzione che consentirebbe di sospendere l'autonomia catalana e il suo presidente, sciogliere il parlamento di Barcellona e convocare elezioni anticipate. Il vicesegretario del Pp di Rajoy, Pablo Casado ha anche avvertito Puigdemont che rischia la prigione per "ribellione".
Il quotidiano La Razon rileva che il presidente catalano potrebbe essere arrestato per "sedizione" se dichiarerà la repubblica. La stampa catalana sottolinea questa mattina come tutto sia nelle mani del 'President'. "La decisione di Puigdemont", titola El Periodico, "Tot a punt" ("Tutto pronto") afferma Punt Avui, e Ara annuncia la "via Puigdemont": "una dichiarazione di indipendenza aperta alla mediazione".
"Prenderemo le misure necessarie. La separazione della Catalogna non ci sarà", ha avvertito il premier. Il vicesegretario del suo partito, il popolare Pablo Casado, ha avvertito Puigdemont che se dichiara l'indipendenza "rischia di finire" come il suo predecessore Lluis Companys che nel 1934 proclamò una effimera "repubblica catalana". Durò 11 ore. Poi intervenne l'esercito spagnolo, venne arrestato, processato e condannato a 30 anni. I franchisti lo fucilarono nel 1940.
Interviene anche il Fmi. La situazione in Spagna preoccupa: ''Crea incertezza''. Lo afferma il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, rispondendo a una domanda sulle tensione fra la Catalogna e il governo di Madrid. Fra i rischi c'e' quello di un contagio del Portogallo, che si trova ancora ad affrontare molte sfide quali il debito alto, ma anche altri paesi.
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