Gaza - 59 morti per la protesta dell'apertura della Ambasciata Americana a Gerusalemme |
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Scritto da Redazione |
Martedì 15 Maggio 2018 09:28 |
Violenti scontri fra manifestanti ed esercito israeliano a Gaza e in Cisgiordania ieri nel giorno in cui si è inaugurata l'ambasciata americana a Gerusalemme e si sono celebrati i 70 anni della nascita dello stato d'Israele.
Intanto è salito a 58 il numero dei manifestanti palestinesi uccisi durante i violenti scontri con l'esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico. Lo dice il ministero della Sanità della Striscia riferito dai media palestinesi. Le stesse fonti aggiungono, ma senza precisare il luogo, che è morta anche una neonata a causa delle inalazioni dei gas lacrimogeni, portando così a 59 il bilancio complessivo. I feriti sono circa 2.800. La protesta (che include tre giornate di lutto) è diretta anche contro il trasferimento a Gerusalemme dell'ambasciata Usa. Chiusi negozi e scuole. In giornata avranno luogo manifestazioni commemorative della Nakba: la 'catastrofe' della costituzione di Israele, avvenuta 70 anni fa. L'ambasciata americana apre a Gerusalemme in una giornata segnata a Gaza dallo scontro più sanguinoso tra Hamas e Israele dalla guerra del 2014. Quasi sessanta manifestanti palestinesi, secondo il ministero della Sanità, sono rimasti uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano lungo la barriera difensiva ed oltre 2800 feriti, di cui 27 versano in condizioni gravi. Un conflitto generato dall'intenzione di Hamas di oltrepassare il confine dello Stato ebraico e dalla risposta durissima di Israele, determinato ad impedirlo ad ogni costo. Due fatti che hanno calamitato l'attenzione mondiale, a partire dal gruppo terroristico al-Qaeda, che ha chiamato i musulmani al Jihad contro l'America di Trump e Israele. Mentre il presidente palestinese ha denunciato che gli Usa a Gerusalemme non hanno aperto un'ambasciata "ma un avamposto", alludendo ai coloni israeliani, e annunciando per domani lo sciopero generale dei Territori in protesta per gli uccisi a Gaza. L'intero mondo arabo d'altra parte si è schierato contro la mossa americana, condannando i fatti di Gaza. Ma anche l'Ue, la Russia e l'Onu hanno preso le distanze dalla cerimonia di Gerusalemme. "Il regime israeliano - ha tuonato il ministro degli esteri di Teheran Mohammad Javad Zarif - massacra innumerevoli palestinesi a sangue freddo durante una protesta nella più grande prigione a cielo aperto". Il premier Benyamin Netanyahu ha ribattuto che Israele "continuerà ad agire fermamente per proteggere la sua sovranità e i suoi cittadini". "Hamas - ha insistito - sostiene che intende distruggere Israele e invia migliaia di persone a violare la barriera difensiva per realizzare questo obiettivo". Con lui si è schierata in serata la Casa Bianca, attribuendo ad Hamas tutta la responsabilità dei morti. A Gerusalemme, blindata per l'occasione, la delegazione Usa - con a capo il vice segretario di Stato John Sullivan, la coppia Ivanka Trump-Jared Kushner e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin - ha reso omaggio a David Friedman, primo ambasciatore americano a Gerusalemme "capitale di Israele", scoprendo la targa che insedia la missione. In un videomessaggio Donald Trump ha ribadito che "Israele, come ogni Stato sovrano, ha il diritto di determinare la sua capitale" e ha salutato via Twitter "un grande giorno per Israele". Poi ha aggiunto: "La nostra speranza è per la pace e gli Stati Uniti restano impegnati per un accordo di pace".
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