Napoli - Agguato a Piazza Nazionale - Il Killer potrebbe aver agito per motivi personali, non agguato di camorra |
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Scritto da Redazione |
Lunedì 06 Maggio 2019 21:55 |
Il ministro Matteo Salvini è arrivato al Santobono per fare visita alla piccola Noemi, ferita nella sparatoria di piazza Nazionale, e ai suoi familiari. Il vicepremier è impegnato in un tour elettorale in Campania che, prima di questa tappa, lo ha portato a Pietrelcina, ad Avellino, a Salerno e ad Aversa. Salvini è entrato direttamente con l'auto nell'ospedale e se n'è andato dopo mezz'ora senza rilasciare dichiarazioni.
Intanto le indagini si muovono a tutto tondo e si sta cercando di capire anche il tipo di agguato. Secondo le prime ipotesi sembra non esserci un legame diretto con una esecuzione di camorra, ma più un regolamento di conti personale. A suscitare dubbi sono le modalità con le quali l'uomo - giunto in piazza in sella a una moto rubata, ha agito, forse addirittura da solo. Da un video sequestrato dalla Polizia di Stato (pubblicato dai colleghi di SI Comnuicazione sul proprio profilo Facebook) si evince che l'uomo, di grossa stazza, con in testa un casco integrale, sembra non avere particolare dimestichezza con la pistola impugnata, addirittura impacciato e, stranamente, si avvicina moltissimo al suo obiettivo - Salvatore Nurcaro, 31 anni - e gli spara da qualche metro. Secondo gli inquirenti, è più l'atteggiamento tipico che assume un assassino che uccide d'impeto e non quello del freddo killer di camorra. Nella follia di colpire il suo bersaglio, seppur da vicino, colpisce anche Noemi e la nonna. Dal Santobono, Giovanni Gaglione, il primario di chirurgia pediatrica che ha operato Noemi nella notte tra venerdì e sabato estraendole il proiettile calibro 9, del tipo full metal jacket, in cui il piombo interno è rivestito da un metallo più duro. «Era una ferita da guerra» ha dichiarato il Prof. Gaglione alla stampa Non ci sono emorragie interne e la bimba non ha avuto bisogno di nuove trasfusioni. Tuttavia «la situazione rimane critica e la prognosi riservata», chiarisce Massimo Cardone, primario della terapia intensiva del Santobono. A preoccupare è la situazione dei polmoni, entrambi perforati, e dai quali non è stato possibile rimuovere tutti i microframmenti ossei e del tessuto del vestito. «C'è quindi un rischio di infezioni che stiamo combattendo con una terapia mirata di antibiotico», sottolinea Cardone. Intanto ieri la società civile di Napoli (che è la stragrande maggioranza anche dei residenti di Piazza Nazionale e strade limitrofe... e non solo) ha fatto una manifestazione per protestare contro il degrado e l'abbandono Non sono mancate anche dichiarazioni forti (molto da campagna elettorale) da parte del Governatore De Luca e del Sindaco di Napoli de Magistris. «A Napoli siamo arrivati a un punto limite, mi auguro che ci sia un risveglio della società civile e anche di tutti i responsabili». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, parlando del ferimento di Noemi, la bimba di 4 anni colpita da un proiettile nel corso di una sparatoria venerdì scorso.
Il Sindaco di Napoli ha affidato a Facebook il suo pensiero in un lungo post: "La piccola Noemi lotta tra la vita e la morte in Ospedale per sconfiggere i danni che il proiettile di una pistola usata da un vile criminale disumano senza cuore le ha procurato trafiggendole i polmoni. La città è sconvolta, il popolo prega per questa figlia di Napoli. Il pensiero di noi tutti alla famiglia di Noemi è costante. Napoli non merita questo, non lo merita il popolo napoletano per quello che sta facendo in questi anni. L’agguato di venerdì pomeriggio, come l’omicidio di qualche settimana fa davanti la scuola nel quartiere San Giovanni, sono storie della nostra città, spaccati della nostra vita quotidiana che sappiamo esistenti, ma sono oggi fortemente contrastati dalla Napoli che ha preso il predominio. La città dell’energia umana contagiosa, la città della rinascita culturale senza precedenti, la città della democrazia partecipativa e dei beni comuni, la Napoli dei record turistici e dello sviluppo sostenibile, devono sconfiggere ora, definitivamente, questa barbarie. È questa l’ora per dare i colpi ferali e di sconfiggere questi nemici della città. Napoli e i napoletani onesti, la stragrande maggioranza, stanno dando e facendo il massimo. In Italia e nel Mondo si parla sempre di più della rinascita di Napoli e del miracolo compiuto in modo autonomo dai napoletani e dal laboratorio politico partenopeo. I numeri dei reati commessi a Napoli non descrivono un’emergenza, addirittura una netta diminuzione rispetto a tante città italiane ed europee. Ma quando si spara davanti ad una scuola di periferia o dinanzi ad un bar in una piazza zeppa di gente in pieno giorno, la città e il Sindaco hanno il diritto/dovere di interrogare lo Stato, del quale ho anche fatto parte da magistrato. La domanda ricorrente che mi rivolgono i cittadini da mesi e mesi è la sicurezza, funzione di competenza dello Stato. Segnale, quindi, inequivocabile che la città e le istituzioni locali, per il resto, rispondono su altri fronti quando chiamate. Lo Stato nelle sue funzioni risponde meno, ma andiamo con ordine. In termini di risorse economiche per la città di Napoli lo Stato sinora è stato distante, finanche ostile. Questo significa anche poche risorse per servizi strategici per realizzare quelle reti sociali necessarie per togliere terreno fertile al crimine. Sul fronte sicurezza, il Ministro dell’Interno Salvini ha reso sinora il Paese più insicuro e più violento. Aumentano i reati a sfondo razziale; crescono le violenze su bambini e donne; si rafforza l’odio sociale e il sentimento del rancore; si consolida il pericolo del terrorismo internazionale per le politiche di odio nei confronti dei popoli di fede mussulmana; aumentano corruzioni e collusioni, con indagini anche verso esponenti dello stesso Governo; si diffonde l’uso delle armi, anche con l’utilizzo indiscriminato della legittima difesa, il tutto condito dal bullismo istituzionale plasticamente rappresentato dal Ministro Salvini con il mitra in mano. Un ministro muscolare con i deboli e molto molle con i forti. Un Ministro quasi mai presente al Viminale perché sempre impegnato in campagna elettorale, tra un comizio e l’altro, anche mentre si diffondeva la notizia della bimba napoletana in rianimazione, non esitava a farsi immortalare da un selfie con tanto di sua dichiarazione. Del resto nelle sue immagini e frasi che posta sui social il Ministro in genere o mangia o spara cazzate. Sig. Ministro, a proposito di sicurezza, attendiamo ancora le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che si era impegnato in autunno scorso a destinare alla città di Napoli. Magari faccia meno comizi e invii le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che la circondano quando si muove nei territori italiani a garantire la sicurezza degli abitanti del nostro Paese. Intendo poi esprimere la mia gratitudine alle donne e agli uomini delle forze di polizia e della magistratura che a Napoli operano in condizioni certamente complicate e complesse, con elevata professionalità. Gli ultimi arresti della Polizia di Stato e dei Carabinieri, con riferimento all’omicidio avvenuto dinanzi la scuola, dimostrano elevata capacità investigativa. In una città in cui la giunta comunale che ho l’onore e l’onere di guidare ha rotto i rapporti tra camorra e politica e scardinato il sistema collusivo, in una città in cui il popolo napoletano ha messo in atto un vera e propria rivoluzione culturale, necessaria per sconfiggere le mafie, mi auguro che le forze di polizia e la magistratura considerino assolutamente prioritario, nella molteplicità di settori in cui operare, il contrasto al crimine che mette in pericolo la sicurezza della nostra comunità. Mi auguro che siano rafforzate le risorse umane destinate al controllo del territorio ed all’espletamento delle necessarie attività investigative. Mi auguro che i tempi con cui l’autorità giudiziaria verifichi le rispondenze investigative della polizia giudiziaria siano i più rapidi possibili. Mi auguro che se pericolosi criminali sono stati individuati con indizi gravi, precisi e concordanti vengano messi in condizione di non reiterare i reati nei tempi i più rapidi possibili. Mi auguro che i processi siano giusti e rapidi e che non si sommino a dismisura le sentenze finite in prescrizione. Mi auguro che si ponga fine alla vergogna di Stato delle oltre diecimila sentenze passate in giudicato con migliaia e migliaia di delinquenti condannati che sono liberi di continuare a commettere crimini. Ad un Sindaco ogni giorno viene chiesto di tutto, giustamente, da centinaia di suoi concittadini. Spesso mi chiedono conto anche degli omicidi su cui purtroppo non posso più indagare, come un tempo. Oggi il Sindaco di Napoli, dopo otto anni di lavoro senza un attimo di sosta, dopo i risultati eccellenti che la città tutta sta raggiungendo con il suo popolo, interpretando la richiesta assordante dei suoi concittadini, ha il diritto/dovere di chiedere allo Stato di fare di più in quella che forse è l’unica vera funzione che ancora gli spetta in via esclusiva: prevenire il crimine e reprimerlo. In questo modo ci aiutate anche a distruggere il modello drogato, per alcuni vergognosamente vincente, degli eroi (di merda) di Gomorra. Una droga mediatico-comunicativo-artificiale che rischia di corrodere cervello, anima e cuore di centinaia di giovanissimi. Non fate l’errore di sottovalutare questo simbolismo affascinante del male. La nostra parte l’abbiamo fatta e la continueremo a fare, giorno e notte. Napoli sta scalando vette di luce impensabili sinora. Chiediamo allo Stato di toglierci il buio della zavorra criminale in modo che il suono della cultura vinca definitivamente sul rumore delle pistole."
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si mantiene in stretto contatto con i medici del Santobono sulle condizioni cliniche di Noemi. |