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Spreco alimentare un problema che si può contenere con una maggiore attenzione Stampa
Scritto da Assunta Mazzacane   
Giovedì 25 Febbraio 2021 00:44

Lo spreco alimentare non è solo inerente al cibo. Vi sono numerose risorse naturali impiegate per arrivare agli alimenti di cui ci nutriamo che possono avere un impatto negativo sul nostro ambiente.
Sprecando il cibo la risorsa primaria che viene sciupata è proprio l'acqua, a seguire i fertilizzanti i combustibili fossili e le fonti energetiche.

Lo spreco alimentare nel mondo (da Idee Green) viene classificato in 3 categorie:

1)    FOOD LOSSES
Sono le perdite che si determinano a monte della filiera agroalimentare, durante la coltivazione e l'allevamento, la raccolta e il trattamento delle materie prime.

2)    FOOD WASTE
Gli sprechi avvengono durante la trasformazione industriale, distribuzione e la produzione, creando prodotti in eccedenza che restano poi invenduti.

3)    SPRECHI DOMESTICI
Si tratta di tutti gli alimenti acquistati dai consumatori e che non vengono consumati ma lasciati scadere nella dispensa e nel frigorifero.

Anche in Italia lo spreco alimentare ha una certa valenza ed è preoccupante, secondo dati di ricerca un anno di spreco alimentare sfamerebbe ben 44 milioni e mezzo circa di persone e come detto in precedenza vi è collegato uno spreco idrico incredibile in quanto risorsa primaria utilizzata per gli alimenti. Esiste purtroppo anche - l'impatto ambientale - se si pensa all'emissione di  tonnellate di biossido di carbonio sprigionati in atmosfera per produrre gli alimenti che poi purtoppo diventano spazzatura.

I dati parlano di 25,5 milioni di tonnellate di biossido di carbonio, di cui il 20% gas serra legato ai trasporti, il 14,3 milioni di tonnellate di gas sono associate allo spreco dei consumatori e del restante 10,2 milioni di tonnellate legate alla perdita lungo la filiera alimentare.
Per sensibilizzare questa situazione così importante a partire dal 2014 ogni 5 febbraio viene celebrata la "Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare".

La prevenzione è data da consigli di semplice attuazione se partiamo dagli sprechi che i consumatori italiani fanno. Credo che se si parte da una buona lista spesa redatta in maniera intelligente si può riuscire ad avere un regime alimentare corretto e rivolgere la propria attenzione a quelli che sono i problemi inerenti agli sprechi che non tutti purtoppo danno peso.

Il primo passo per migliorare le proprie abitudini alimentari comincia proprio dalla lista della spesa; meglio se a cadenza settimanale, programmando un menù.

La scelta deve essere orientata verso cibi sani, freschi e salutari da trascrivere sulla lista, da inserire poi nel proprio carrello, evitando così di comprare cibi detti "spazzatura" ed evitare di buttare cibi salutari.

È normale che se vi sono diete terapeutiche la lista è ancor più semplice da redigere.

La stesura della lista è importante per tutti, maggiormente se vi sono diete da seguire ed è inoltre uno stimolo per le persone in età geriatrica se in grado di scrivere, e se non lo sono, si cerca comunque di coinvolgerli. La lista è utile anche se vi sono situazioni dove si ha un budget di spesa ridotto, in caso di  assistenza, in caso di pensionati o monoreddito, orientarsi verso supermercati o mercati è utile per unire praticità, qualità e risparmio e far si che gli alimenti acquistati vengano usati.

La lista spesa aiuta a riempire la nostra dispensa così come il nostro frigorifero in maniera intelligente.

Questo modo coscienzioso di agire ha lo scopo di indirizzare i consumatori verso l'educazione alimentare per avere uno stile di vita migliore e a lottare contro gli sprechi a svantaggio delle classi più deboli e cercare di avere il meno possibile un impatto negativo sull'ambiente.

Se si lavora in maniera intelligente anche sul "FOOD LOSSES e FOOD WASTE" quindi a livello industriale e di filiera agroalimentare utilizzando gli alimenti in eccedenza creando dei canali preferenziali da mettere a disposizione delle fasce più deboli affinché venga soddisfatto il loro fabbisogno quotidiano di cibo.

Certo esistono le "Collette alimentari" che sono anch'esse importanti ma sono fonti prese da altri consumatori, un'idea potrebbe essere quella di creare all'interno del punto vendita nei giorni stabiliti, corsie con prodotti di prossima scadenza e farli acquistare a prezzi ridotti, per essere consegnati e consumati da persone meno fortunate.

Inoltre è bene sensibilizzare in maniera giornaliera le catene di distribuzione piccole o grandi che siano, a fornire il cibo prossimo alla scadenza a strutture dedite al volontariato, che in maniera del tutto gratuita, riescono a dare loro la giusta collocazione con un processo diretto a costo zero e con impatto ambientale minimo.

Oltre alla lista spesa,all'organizzazione della dispensa e del frigorifero è altre si importante cercare di riutilizzare gli avanzi, donandogli una seconda vita, attraverso ricette di recupero.

Esistono inoltre molte applicazioni come per esempio "Too Good to go" dove ristoranti, supermercati e negozi, aderiscono per la lotta contro gli sprechi, dove il cibo rimasto invenduto -ma ancora buono- può arrivare sulle nostre tavole a prezzi contenuti.
Altre applicazioni invece nascono per donare le eccedenze a chi ne ha bisogno.

Negli ultimi anni il nostro Paese ha dato la giusta importanza allo spreco alimentare, basta pensare alle varie iniziative e progetti che le Regioni mettono a segno per sensibilizzare l'argomento, come il Progetto UBO " UNA BUONA OCCASIONE" contro lo spreco alimentare, organizzato dalla Regione Piemonte, dove il principale obiettivo ha la prevenzione degli sprechi - in ambito domestico- realizzando una serie di iniziative volte al recupero attraverso il coinvolgimento dei centri di volontariato.

Lo spreco alimentare va combattuto concentrando l'attenzione sulle cause dell'avanzo e dello scarto in modo da prevenirlo e valutando il tutto sotto un aspetto innovativo per il bene comune.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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