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MONITORE NAPOLETANO
Fondato nel 1799 da
Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel
Anno CCXXV

Rifondato nel 2010
Direttore: Giovanni Di Cecca

Napoli - Quando Sant'Antonio detronizzò San Gennaro Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Lunedì 13 Giugno 2022 23:27

I primi giorni di giugno, per il nostro giornale, sono assai strani.

L'8 giugno 1799 usciva infatti l'ultimo numero, il numero 35, dove Donna Lionora, la nostra fondatrice, sperava ancora di poter sovvertire la sorte della città, che da un lato aveva la "resistenza" interna dei Sanfedisti, guidati dal Cardinale Ruffo, che a sua volta riuscì ad entrare nella città, proprio il giorno di Sant'Antonio il 13 giugno 1799, con il resto dell'armata Sanfedista proveniente da Sud, dalle terre del Regno.

 

 

Le ultime parole di Elenora l'8 giugno 1799 furono: "Un Padrone di Bastimento venuto da Gaeta oggi dopo pranzo, e procedente da Genova, ha dato le seguenti notizie al Cittadino Gerolamo Passaro.

In Tolone sono pronti alla vela 30. Vascelli, e 10 fregate fra Spagnuole, e Francesi, ed a tale effetto si è fatta a Genova, e nel suo Littorale una requisizione di Marinaj, i quali hanno ordine da Tolone di trovarsi al più presto al Golfo Spezia.

Una Battaglia data da' Francesi colla disfatta degli Austro‑Russi.

Quattordicimila Liguri in ajuto all'Armata Francese. arrivato a Gaeta un Generale scortato da 400. Francesi.

La Squadra Spagnuola del Ferrol è alla vela.

Giungono altre notizie più circostanziate, che daremo nel foglio seguente."

Com'è poi noto, il numero seguente, il famigerato numero 36 uscì... ma solo 212 anni dopo il 2 febbraio 2011, quando riprendemmo le pubblicazioni ufficiali.

Quasi per un riappacificamento storico, il Tribunale di Napoli, lo stesso che, all'epoca guidato da Vincenzo Speciale, torturà ed uccise tutti i pratrioti Repubblicani, autorizzò la pubblicazione del Nostro giornale proprio l'8 giugno 2011.

Ma San Gennaro?

Sembra assurdo, e solo qui a Napoli poteva accadere, il 13 giugno 1799 il Cardinale Ruffo, detronizzò San Gennaro da Patrono principale di Napoli, reo, secondo i Sanfedisti, di aver fatto il miracolo dello scioglimento del Sangue, davanti agli "scristianuti" Massoni Giacobbini (sic! con due b), contrari al Re Ferdinando IV.

Per la cronaca Napoli, oggi, ha come Patrono principale San Gennaro, e 51 compatroni, come le statue che fanno il corteo del miracolo di Maggio dal Duomo a Santa Chiara, anche se non sono portate tutte le statue.

L'accusa, se così vogliamo chiamarla, è stata anche registrata dal Nostro giornale e Donna Lionora nel Num. 26 del 9 maggio 1799: "Con giudizio visibile S. Gennaro doveva ora decidere il gran piato tra questo sistema, ed il Popolo: vedeva questi con piacere l'omaggio prestato al suo Patrono celeste dal Commessario, e dal Generale Francese, ed avendo per certo, che il Santo avrebbe col ricusar il miracolo, giudicato per lui, tripudiava anticipatamente, e dalla presenza del Commessario, e del Generale traeva una gioja di più al suo futuro trionfo. Ma dieci minuti non passano, e l'umore appar liquefatto dentro l'ampolla. Nel primo momento, sorpresa e stupore! Nel secondo, perplessità: nel terzo, decisione, e slancio alla gioja.

Pure S. Gennaro si è fatto Giacobino!

Ecco la prima voce del Popolo. Ma può il Popolo Napoletano non essere quel ch'è S. Gennaro? Dunque... Viva la REPUBBLICA."

Per 15 anni, San Gennaro, che sembra fu buttato a mare, venne messo da parte e Sant'Antonio fu il Patrono della città.

Nel 1814 ci fu una eruzione dl Vesuvio molto importante, ed i Napoletani pregarono il nuovo Santo Patrono, ma le preghiere non sortirono effetto.

Ovviamente il malumore inziò a serpeggiare per le strade della città, il pentimento di aver detronizzato il Santo Patrono, San Gennaro, con tanto di buttata a mare della Statua (sembra) portò la disperazione in città.

Sembra che un vecchio pescatore, sprezzante del pericolo, si getto a mare e ritrovò la statua del Santo Patrono che fu portata immediatamente in processione per la città.

Si narra addirittura che la statua abbia preso vita e con un gesto della mano abbia fermato la lava (un po' come la statua di qualche anno prima la Ponte della Maddalena, crocevia della Repubblica Napoletana del 1799).

Da quel momento, San Gennaro ritornò ad essere il Santo Patrono della città

 

L'immagine di Photo Story, di autore ignoto, si trova presso il museo del Tesoro di San Gennaro ed è la rappresentazione del miracolo di San Gennaro di Sabato  4 maggio 1799, quando davanti al popolo e davanti ufficiali della Repubblica Napoletana, il Santo fece il miracolo dello sciogliemento del sanguedando il suo benestare alla Repubblica

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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