I vari aspetti della giustizia riparativa, sociale, ecumenico e psicologico : se n'è parlato nel convegno "Restorative Justice - il volto umano della giustizia" che si è tenuto nell'istituto penitenziario di Poggioreale, con la partecipazione dell'arcivescovo metropolita di Napoli, don Mimmo Battaglia.

Hanno partecipato Agnese Moro figlia dello statista ucciso dalle brigate rosse, padre Guido Bertagna gesuita, Patrizia Patrizi docente ordinaria di psicologia sociale e giuridica nonchè presidente del forum europeo sulla giustizia riparativa.

Dopo i saluti della dottoressa Lucia Castellano, provveditore delle carceri campane, del dottore Carlo Berdini, direttore dell’istituto penitenziario e di don Franco Esposito, direttore dell’Ufficio Diocesano della Pastorale Carceraria di Napoli, l’incontro è entrato nel vivo.

La giustizia riparativa è un programma che permette alla vittima e a a chi ha compiuto il reato di partecipare attivamente ad uno scambio e una risoluzione di questioni risultanti dal reato con l'aiuto di un terzo imparziale.

Argomento scottante e di attualità che è stato riformato dalla riforma Cartabia che include all'interno del procedimento la mediazione, la conciliazione, l'incontro fra autore del danno e vittima del reato.

Secondo il Mons. Battaglia il convegno mette al centro il volto umano della giustizia riparatrice argomento delicato perché si parla di vite umane, di vittime e di carnefici di danno reale e di ferite aperte, un momento di confronto e di arricchimento reciproco.

La giustizia dovrebbe essere uguale per tutti, continua il monsignore, ma non è sempre cosi per estrazione sociale, x gravita del reato , è un processo di cura, ecco quello che dovrebbe essere la giustizia riparatrice, cura per persone in difficolta.

Agnese Moro, da sempre impegnata nel cammino riparativo con i colpevoli del sequestro e dell’omicidio del padre, lo statista Aldo assassinato dalle brigate rosse piu di cinquanta anni fa.

Argomento molto spinoso, si è domandata come partecipe del procedimento di giustizia riparativa che cosa possano ottenere in quegli incontri gli autori gli assassini del padre, si incontrano e si guardano ma purtroppo senza un minimo risultato.

Il procedimento dovrebbe realizzare l'opportunità di prendere parte alla gestione del conflitto causato dal reato, nel caso di specie, la signora Moro si chiede a che serve, perché gli autori dell'assassinio rimangono sulla loro posizione, senza un minimo di ravvedimento, sono anche passati tanti anni ma lei continua a incontrarli, continua a cercare di capire perché hanno fatto un danno del genere.

Patrizia Patrizi, docente ordinaria di psicologia sociale e giuridica, ed autrice di vari saggi sull’argomento, è tra le maggiori esperte del tema in Italia e fautrice del primo programma di sperimentazione in merito che coinvolge comunità e carcere a Tempio Pausania, in Sardegna.

Il programma vuole essere un modello contro l'inefficacia del sistema tradizionale ovverosia andare oltre la riabilitazione dell'autore del reato per cercare in qualche maniera di restituire voce ai protagonisti rispettando la loro dignità, è un percorso complesso ma che tiene in considerazione entrambe le parti, chi ha commesso e chi ha subito il danno, cercando in qualche maniera di riscrivere la storia e riprendere in mano la propria vita, in un triangolo giuridico in cui sulla sommita c'è la comunità e sulla base in fasi contrapposte la persona responsabile del danno e il danneggiato.

Le parti in causa dovrebbero cercare in qualche maniera di fare un percorso di confronto cosa che non sempre si riesce in quanto parlando di reati importanti e di pene molto lunghe gli autori del danno spesso non sono disponibili ad un cammino di riparazione vero e proprio.

Photogallery - Napoli - La giustizia riparativa a convegno - 15-11-2023

Photo by Andrea Carlino

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