Calcio - de Laurentiis ha scelto il nuovo Tecnico: Maurizio Sarri |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Sabato 06 Giugno 2015 20:01 |
Nella notte ha scelto Maurizio Sarri come sostituto tecnico del dopo Benitez. Una scelta in controtendenza rispetto a Benitez (o a Klopp di cui si era parlato) che lascia perplessi tutti i tifosi napoletani (in primis chi vi scrive).
Se Mazzarri era stato capace con molta fatica di portare il Napoli in Champions (operazione non riuscita a Benitez che l'unica Champions col Napoli che ha disputato era una eredità di Mazzarri), e ci conseguenza far tornare gli Azzurri nel calcio che conta, questo nuovo tecnico che ha allenato prevalentemente in Serie minori e solo con l'Empoli in Serie A (del quale non possiamo dimenticare il massacro al San Paolo quest'anno, quando abbiamo perso per 4 a 2). Che affidabilità e garanzie possiamo avere sulla vittoria in qualche trofeo che conta? Certo, facendo alcuni acquisti azzeccati, soprattutto in difesa dove abbiamo perso la maggior parte dei punti, potremo disputare un buon campionato e portarci qualche trofeo a casa. Ecco una breve biografia del nuovo tecnico Cresciuto a Figline Valdarno (i genitori toscani si trovavano temporaneamente in Campania per lavoro), alternò in gioventù il ruolo di calciatore dilettante a quello di dirigente di banca. Iniziò ad allenare nella provincia toscana, ottenendo i primi risultati positivi sia alla guida della Faellese, con la quale arrivò fino agli spareggi per la promozione in Prima Categoria, che alla guida di Cavriglia e Antella, entrambe portate in Eccellenza. Nel 2000 fu assunto dalla Sansovino, che in tre stagioni guidò dall'Eccellenza alla Serie C2, ottenendo due promozioni e vincendo la Coppa Italia Serie D. Fu proprio a Monte San Savino che Sarri si guadagnò il soprannome di "mister 33" (storpiato erroneamente nel corso degli anni in "mister 33 schemi").
Il tecnico di Vaggio stava ottenendo risultati sorprendenti in serie D, ma non poteva accedere al corso per allenare in Serie C2, non avendo un passato da calciatore. Fu così che il giornalista Fabrizio Ferrari, gli affibbiò questo nomignolo per sottolineare il lavoro puntiglioso e certosino non solo nelle varie fasi di gioco (possesso, non possesso e transizione), ma soprattutto sulle "palle inattive" (rimesse laterali, calci di punizione e calci d'angolo). Nel giro di pochi mesi tutti i quotidiani sportivi nazionali scrissero di lui e nell'estate del 2003, in seguito alla vittoria della Coppa Italia Serie D gli fu concessa una deroga per allenare in Serie C2, tanto che il presidente della Sangiovannese, Arduino Casprini, che non aveva potuto tesserarlo l'anno prima (a causa di quel problema burocratico), lo prese subito alla guida della squadra valdarnese.
Casprini non si sbagliava: con Sarri ottenne la promozione in C1 nel 2003-04 e l'ottavo posto nel successivo campionato di terza serie.[4] Nel 2005-06 esordì in Serie B, traghettando il ripescato Pescara all'undicesimo posto verso una salvezza che in estate sembrava una chimera. L'anno successivo guidò per cinque mesi l'Arezzo dopo l'esonero di Antonio Conte (l'ex juventino nelle prime 9 giornate aveva racimolato appena 5 punti, senza vincere una sola volta). In Coppa Italia l'Arezzo guidato dal tecnico di Vaggio, raggiunse i quarti di finale, eliminando il Livorno che militava in Serie A, ma soprattutto giocando alla pari con il Milan che nel giro di qualche mese avrebbe vinto la Champions League. Contro i rossoneri riuscì a vincere 1-0 nella gara di ritorno giocata ad Arezzo, sfiorando addirittura i tempi supplementari (traversa di Goretti nei minuti finali).
Poi a marzo arrivò l'esonero nonostante fosse stato l'unico allenatore di Serie B in grado di raccogliere punti sui campi di Juventus e Napoli: 2-2 in entrambi i casi. Brevissima la successiva esperienza all'Avellino nel 2007: si dimise a fine agosto, dopo la gara di Coppa Italia persa in casa con l'Ascoli 0-2, senza cominciare il campionato di Serie B, ritenendo di non poter lavorare in una situazione priva di programmazione e organizzazione. Alla fine di quella stagione infatti l'Avellino retrocesse. Nel 2007-08 subentrò a Davide Pellegrini sulla panchina dell'Hellas Verona in Lega Pro Prima Divisione con un contratto triennale, ma rimase soltanto per poche giornate, anche perché il Ds Giovanni Galli non riuscì a portare dal mercato di gennaio il bomber necessario per migliorare la situazione deficitaria dell'attacco.
Pochi mesi dopo subentrò all'esonerato Giovanni Pagliari alla guida del Perugia in Prima Divisione e fu sollevato dall'incarico il 15 febbraio con la squadra all'undicesimo posto nonostante avesse vinto il derby sul campo della Ternana Nel 2009-10 sostituì l'esonerato Gustinetti al Grosseto nelle ultime 11 giornate di campionato, dovendo fare a meno del bomber Mauricio Pinilla infortunatosi dopo un paio di partite. Nella stagione 2010-11 venne ingaggiato dall'Alessandria, in Prima Divisione, voluto dal presidente con cui aveva lavorato alla Sansovino anni prima. A fine stagione, la squadra giunta terza venne eliminata in semifinale di ritorno di playoff per la serie B dalla Salernitana, dopo un arbitraggio discutibile del signor Viti di Campobasso che concesse un calcio di rigore per un fallo commesso fuori area. Quindi l'anno seguente, andò al Sorrento per il campionato 2011-12. Il 14 dicembre seguente fu esonerato con la squadra sesta in classifica, sostituito da Gennaro Ruotolo.
Il 25 giugno 2012 firma un contratto annuale con l'Empoli. Giunto quarto in campionato, si qualifica ai playoff: dopo aver sconfitto il Novara, perde la finale col Livorno. Il 13 giugno 2013 rinnova per due stagioni il contratto con la società toscana. Nella stagione 2013-2014 l'Empoli finisce al secondo posto, ed è promosso in Serie A. Nella stagione 2014-2015 esordisce con gli azzurri nella massima serie conquistando la salvezza con un bel gioco; il 19 maggio 2015 l'ex giocatore dell'Empoli Ighli Vannucchi gli consegna il premio "Leone d'Argento 2015". Il 4 giugno seguente si dimette, nonostante avesse altri due anni di contratto col club toscano.
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