FIFA - Infantino: «Sdegno e tristezza» sul caso Koulibaly |
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Scritto da Redazione |
Mercoledì 02 Gennaio 2019 16:22 |
«Sdegno e tristezza». Sono le parole del presidente della Fifa, Gianni Infantino, a Sky Sport 24 da Dubai per il Globe Soccer, a proposito del caso Koulibaly. Il numero uno del calcio mondiale parla dei cori razzisti nei confronti del giocatore del Napoli durante la sfida con l'Inter e della morte del tifoso nerazzurro prima della stessa partita.
«Noi continuiamo a lavorare per risolvere la situazione - spiega il presidente della Fifa - Ovviamente la prima reazione da presidente della Fifa è di tristezza, sdegno, oltre che solidarietà nei confronti del giocatore. Quando sono stato eletto presidente ho proposto come segretario generale e per la prima volta nella storia una donna senegalese, questo perché bisogna trasmettere il messaggio, con atti concreti, che nel calcio non c'è posto per il razzismo. Però bisogna farlo in modo continuo, non occasionalmente o aspettare che succeda qualcosa per reagire. Questi incidenti vanno condannati con la massima severità, ma devono essere uno stimolo per tutti i dirigenti del calcio ad abbassare un pò i toni, perché questa l'aggressività che c'è in giro e che a volte sfocia in razzismo e altre in violenza, è dovuta a dei toni non sempre adatti», ha aggiunto Infantino riferendosi agli ululati razzisti nei confronti di Koulibaly.
Il vice Presidente FIFA Zvonimir Boban I fischi a Koulibaly? «Dispiace sia accaduto a San Siro, ma si tratta di una minoranza che è vergogna del calcio e dell'umanità. L'arbitro avrebbe potuto fermare la partita». Va giù duro il vicesegretario generale della Fifa, Zvonimir Boban, parlando con Sky Sport dell'episodio razzista che ha visto coinvolto il difensore senegalese del Napoli. Interpellato a margine dei Globe Soccer Awards a Dubai, l'ex milanista si è detto «dispiaciuto tantissimo che sia accaduto in uno stadio come San Siro, la scala del calcio, con una tifoseria che ha educato il mondo del calcio. Perché anche nei derby c'è stata sempre rivalità, ma con rispetto e senza offese. È una delusione. Ma chiaramente non va accusato tutto un popolo, perché si tratta di un 99% di persone normali e dell'1% di idioti, che sono vergogna della società e dell'umanità - ha detto Boban - È difficile fermare il calcio per una minoranza, ma probabilmente in quell'occasione si poteva anche fermare la partita. Se l'arbitro l'avesse fatto, magari avrebbe fatto bene. Sulla violenza - prosegue - la Thatcher ci ha fatto vedere come si fa, l'ho detto cento volte, ma ora non si vuol fare. Il calcio non può fare nulla da solo, c'è bisogno dell'aiuto delle autorità, perché lo sport è sempre una cosa importante e sana per la società». Boban si è quindi augurato l'addio al Mondiale per club: «Spero di sì, perché non soddisfa nessuno. Ogni persona acculturata calcisticamente lo ritiene inaccettabile, così come la Confederation Cup. È tempo di cambiare, di sbarazzarci di questi due tornei che non sono all'altezza per la Fifa. Serve un vero e proprio Mondiale per club ogni quattro anni», ha detto l'ex rossonero che ha anche parlato del lavoro di Gattuso: «Fare l'allenatore del Milan, soprattutto in questo Milan, è complicato. Chiaramente sei in difficoltà se non arrivano dei risultati, però non ho visto una critica feroce. Ma bisogna aspettare, vedere cosa farà fino alla fine, perché può arrivare in Champions League». |