Mondiali 2018 - 100 anni di Caporetto, quando le sconfitte sono salutari - Il Punto del Direttore |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 14 Novembre 2017 09:50 |
Il destino dei Mondiali italiani sembra avere delle strade che si intersecano con due aree geografiche mondiali Svezia e Corea.
Nel 1958 non partecipò l'Italia eliminata dai Mondiali di Svezia, e poi la Corea che nel 1966 e nel 2002 ci fece fuori sempre dalla competizione più importante.
Ieri sera dopo 100 anni da Caporetto, la più grave sconfitta italiana in guerra, e dopo 60 anni dal Mondiale di Svezia, sembra che il destino ci si sia messo ancora di mezzo con l'eliminazione dal Mondiale proprio dalla Svezia.
Per quanto mi riguarda, fermo restando che non si slava nessuno dei nostri (Jorginho ha fatto una bella gara, ma il resto è mancato), allevio solo un po' la pena per i giocatori che hanno giocato col cuore.
Virale è diventato anche il video di De Rossi che non voleva scendere in campo dicendo "Ma che entro io, dovemo vincere non pareggia!!!" e, a quanto poi riferiscono i cronisti sul campo del Meazza, pare abbia indicato Insigne.
Ora non è certo che stiamo parlando di aver perso una guerra, ma sicuramente e l'immagine del nostro paese ne esce malissimo e le casse della FIGC saranno molto meno piene, poerché lo scherzetto della mancata partecipazione costa a noi almeno 100.000.000 di Euro, oltre ad un generale possiible calo di interesse per i mondiali in Russia di almeno 1 mld di persone.
Eppure lo squdrone svedese non era così imbattibile, anche perché hanno giocato in difesa, Catenaccio all'italiana di altri tempi.
Tra i vari commentatori di birra, qualcuno mi ha anche detto che se andava il Benevento (12 gare 0 punti nel 2017) ci saremmo qualificati.
Qui non si mette in dubbio la qualità dei giocatori che si è visto è stata superiore in quei pochi sprazzi di lucidità, ma è stata la visione di gioco, assente totalmente.
Nelle 2 - 3 verticalizzazioni fatte sono andate in difficoltà, ma sembrava di vedere più dei dilettanti allo sbaraglio che professionisti strapagati.
Ora certamente Insigne, forse, non risolveva la partita, ma 3 giocatori del Napoli in campo (Jorginho, Insgine e Gabbiadini) probabilmente potevano fare meglio, come del resto ha fatto la difesa della Juventus (Buffon, Bonucci, Chiellini e Barzagli, ok Gabbiadini sta al Southampton in Inghilterra e Bonucci al Milan, ma è un piccolo dettaglio di quest'anno)
Ma non tutto è perduto.
Forse per la prima volta non ci affanneremo a vedere i mondiali col patema d'animo e non ci faremo estati amare.
Non avremo libido alte o basse a seconda della vittoria o sconfitta della Nazionale, e ci potremo seguire in santa pace i match.
Rimane però il discorso FIGC, che non solo secondo me, ma anche più illustri colleghi sportivi, dovrebbe essere commissariata ed i vertici azzerati.
Del calcio degli ultimi 40 anni quasi, ovvero dal 1978 dove Bearzot arrivò 4° e 1982 quando vincenmmo il 3° titolo mondiale, la gestione di così importanti tornei si è pian piano affidato da tecnici interni alle federazioni a tecnici di Club pluridecorati, Giovanni "Trap" Trapattoni e Fabio Capello su tutti.
E pure, ad osservare i successi italiani dal dopo 1982, i migliori sono stati quando l'Italia è stata guidata da tecnici di Club con grande esperienza, tipo Arrigo Sacchi (vicecampione del mondo dietro il solito Brasile), tipo Claudio Lippi (campione del Mondo 2006), tipo Cesare Prandelli che portò gli Azzurri per la seconda volta sul secondo gradino dell'Europeo in 12 anni dopo quella sfortunata di Francia del 2000, quando il CT era il Trap che fece una magra figura dopo al Mondiale di Giappone e Corea del Sud del 2002, ma non per sua incapacità, ma per arbitraggi che a distanza di 15 anni definire vergognosi, è essere ancora molto gentili con immane Fair-Play.
Italia Anno 0 Il vantaggio di questa Nazionale è che peggio di così non può stare e può solo recuperare, ma tutto il calcio deve fare un grande passo indietro e deve rivedere se stesso Molti giocatori per età ormai hanno deciso di lasciare (Buffon tra pochi mesi fa i 40), ma il giardino non è vuoto e ci sono tanti ragazzi che sanno giocare a calcio e che possono fare bene. Ciò che serve è il condottiero giusto, forse Ancellotti, forse Ranieri, forse un Conte bis, o, addirittura un Donadoni bis, non so. Certo è necessario un CT che sia di spessore e che abbia una grande competenza internazionale, e soprattutto, che abbia chiare le idee di come usare le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Ormai le luci sono spente, lo stadio vuoto e la notte è buia e fredda. Ma il sole sta per tornare e la vittoria non tarderà.... |