Addio Stetoscopio. Oggi si usa il mini ecografo |
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Scritto da Marina Ranucci |
Domenica 26 Gennaio 2014 13:04 |
Ed anziché visitare i pazienti con il consueto stetoscopio appeso al collo, potrebbe in un futuro alquanto prossimo, cominciare ad utilizzare l’ecografo portatile. A sostenerlo sono Jagat Narula e Bret Nelson, ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York in un editoriale pubblicato sulla rivista Global Heart, giornale della World Heart Federation.
Secondo gli esperti «già oggi molti produttori di apparecchi medicali, offrono palmari ed ecografi leggermente più grandi di un mazzo di carte, con la tecnologia e gli schermi simili a quelli di moderni smartphone». Una rivoluzione che però determinerebbe il pensionamento di uno strumento ultracentenario. Infatti, lo stetoscopio è stato inventato nel 1804, per auscultare principalmente il cuore, i bronchi e i polmoni e rilevare i rumori prodotti da questi organi, distinguendo quelli normali segno di una sana attività degli stessi, da quelli che originati da processi patologici. «Strumenti medici di base come lo stetoscopio - spiega Raffaele Landolfi, direttore del dipartimento di scienze mediche dell’Università Cattolica di Roma - si imparano ad utilizzare già ai primi anni di medicina». «Gli studenti imparano a maneggiarlo già al terzo o al quarto anno - precisa - questo perché costa poco e su internet si trovano anche simulazioni di auscultazione per fare pratica». Ma si sa, la tecnologia fa gola a tutti. «Oggi sono tantissime le tecnologie che stanno rivoluzionarlo la sanità - sottolinea Landolfi - pensiamo alla cartella clinica elettronica che qualunque medico assista un paziente può scaricare sul proprio pc, oppure all’idea di sostituire la ricetta cartacea usata per le prescrizioni mediche con quella elettronica, oppure alla telemedicina, che in molti paesi sta permettendo ad esempio “visite virtuali” senza l’accesso diretto del paziente in ospedale». Tuttavia, lo strumento “manuale” porta con se sempre qualcosa di insostituibile. «Da un punto di vista tecnico - puntualizza l’esperto - come possibilità diagnostica non c'è dubbio che l’ecografo portatile possa fornire informazioni importanti, dettagliate e accurate che la visita medica non sempre riesce a dare. Ma quello che l’ecografo non può fornire è un’informazione sulle condizioni generali del paziente e sullo stato di sofferenza fisica, psicologica. Il potenziale rischio - aggiunge - è che l’ecografo allontani il medico dal paziente». Narula e Nelson però controbattono che “oggi, più di 20 specialità mediche comprendono l'uso di ecografi come competenza di base per il medico”. Il pericolo della “scomparsa” dello stetoscopio non è immediato. Servirà molto tempo e la fase intermedia in cui saranno usati sia lo stetoscopio sia l’ecografo durerà molto a lungo. Infatti, sottolinea Landolfi «servirà del tempo per formare i medici all’uso dell'ecografia. La didattica con l’ecografo è qualcosa di molto più complesso e costoso da organizzare e gestire ed è pensabile che tra 3-5 anni nelle strutture di avanguardia lo stetoscopio e l'ecografo potranno cominciare ad essere usati in tandem. Per ora invece - conclude - è difficile che questo scenario si allarghi alla medicina sul territorio e agli ospedali periferici». |