Farmaci, nuova distribuzione |
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Scritto da Marisa Carone |
Mercoledì 05 Febbraio 2014 11:48 |
Come auspicato lo scorso ottobre dalla presidente Sifo, Laura Fabrizio, è arrivato l’annuncio congiunto di Federfarma e Sifo della costituzione di un tavolo tecnico per confrontarsi su quale sia la modalità di distribuzione più corretta e adeguata dei farmaci.
Il tema riguarda la differenziazione tra farmaci di stretto controllo ospedaliero e altri che, invece, possano essere distribuiti anche nelle farmacie territoriali. L’obiettivo finale riguarda il benessere del paziente al quale devono essere contestualmente garantiti il follow-up clinico e la distribuzione diretta del farmaco, evitando però che il paziente debba recarsi alla struttura specialistica ospedaliera esclusivamente in ragione dell’accesso al farmaco. Le due organizzazioni hanno anticipato la loro collaborazione in una nota congiunta all’Aifa sottolineando la necessità di una maggiore sinergia tra professionisti che svolgono un’analoga attività ma in contesti operativi diversi: la farmacia di comunità, la farmacia ospedaliera e il servizio farmaceutico distrettuale. «Siamo tutti parte di un unico Servizio sanitario nazionale con la missione condivisa della continuità assistenziale per questo dobbiamo cercare un compromesso e sederci a un tavolo per discutere delle possibili soluzioni». «Come società scientifica che rappresenta i farmacisti delle Aziende Sanitarie che operano negli ospedali e nei Distretti Sanitari - ha dichiarato Laura Fabrizio - riteniamo che una collaborazione costante con i colleghi delle farmacie di comunità possa dare ottimi risultati. Alcuni farmaci - propone la Sifo - potrebbero essere distribuiti nelle farmacie di comunità, mentre altri, che necessitano di un monitoraggio più puntuale, come gli oncologici orali, debbono restare di competenza delle farmacie ospedaliere, per consentire al paziente un appropriato follow up e la massima sicurezza, prima, durante e dopo la terapia». Fermo restando, per la Sifo, il ruolo importante del farmacista ospedaliero, quale “ponte” strategico, in grado di armonizza le due necessità, quella del clinico, che prescrive il farmaco, rispetto all’appropriatezza d’uso, basilare per liberare risorse, e quella del cittadino-paziente che necessita delle terapie appropriate, anche Federfarma è d’accordo sul sull’importanza di questa figura nel ridurre gli sprechi e la crescita della spesa sanitaria legata all’avvento di farmaci innovativi sempre più costosi. «La collaborazione con Sifo potrà consentire di delineare le soluzioni più adeguate per fare arrivare il farmaco al cittadino nella maniera più agevole e più sicura e permetterà di supportare l’autorità sanitaria nel processo di adeguamento del Pht alle esigenze dei pazienti, valorizzando le professionalità del farmacista sia ospedaliero che territoriale». |