Piogge abbondanti, boom di ricoveri - Muffe da acqua piovana causano asma ed allergie |
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Scritto da Marina Ranucci |
Lunedì 17 Febbraio 2014 11:14 |
Le violente precipitazioni scese sulla Penisola italiana nelle scorse settimane, hanno infatti fatto registrare un vero e proprio boom di ricoveri per tali patologie. In particolare nella Capitale, l’incremento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso non caratterizzato da piogge e temporali, è stato di oltre il 22%. Asma, riniti, eczemi, ma anche bronchiti e bronchioliti possono essere causate dalle microtossine che prosperano con l’umidità.
«Le muffe sono causa non solo di allergia, ma la loro presenza aumenta le infezioni respiratorie - ha spiegato Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’ospedale Bambino Gesù di Roma - con le muffe che si formano durante la pioggia i bambini sono più esposti al rischio di bronchiti asmatiche che sono vere e proprie malattie infettive, ma che si manifestano come allergie». L’argomento è stato approfondito in occasione del convegno tenutosi a Roma dal titolo “Inquinamento ambientale e malattia allergica del bambino”, ed al quale hanno preso parte numerosi esperti italiani e internazionali di allergie e malattie respiratorie. I medici hanno posto l’attenzione anche sui pericoli che possono nascondersi tra le mura domestiche. «Bisogna fare periodicamente un check up alle pareti di casa, specie quelle esposte a nord per verificare che non ci siano aloni neri - ha sottolineato Fiocchi - bisogna spiare dietro i frigoriferi e controllare bagni e scarichi: se si trovano tracce di muffa, bisogna ripulire e coprire con vernice antimuffa». Ad esempio, precisa l’allergologo «una soluzione fai-da-te rapida ed economica è anche la candeggina che si può spruzzare direttamente sulla zona da pulire perché ammazza le muffe». E proprio su come intervenire per contrastare le insidie domestiche stanno per essere pubblicate le nuove direttive internazionali per la bonifica delle muffe dalle abitazioni che in particolare il presidente dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology, James Sublett, ha presentato nel corso convegno di Roma. «Bisogna agire contro le muffe il più presto possibile - ha affermato Sublett - perché più tempo passa più le spore si moltiplicano e diventa difficile fare pulizia». «Nelle nuove direttive - ha anticipato l’esperto - daremo dei consigli pratici validi non solo per le strutture pubbliche come quelle ospedaliere, ma anche per le case». «Per esempio, eliminare i tappeti o i parati che favoriscono l’annidamento della muffa - suggerisce - e poi, poiché la muffa ama l’umidità, in particolar modo il vapore acqueo, sarebbe una buona pratica - conclude Sublett - aprire le finestre subito dopo essere usciti dalla doccia, senza attendere neppure un minuto».
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